In una puntuale nota pubblicata sul sito “scuolaecclesiamater“, diretta al Presidente della Cei, il noto teologo e liturgista barese don Nicola Bux ha sollevato le sue garbate ma precise perplessità sulla iniziativa di fare partecipare i musulmani alle messe cattoliche, persino leggendo persino alcuni brani del Corano ( è accaduto proprio a Bari). Don Bux ( da segnalare la sua ultima fatica “Con i sacramenti non si scherza”, ottimo testo), con puntigliosità di insigne studioso elenca i documenti della stessa Cei che contraddicono tale iniziativa. Lo abbiamo interpellato
Don Nicola, da che cosa è nata l’ idea di aprire le porte delle chiese ( talvolta degli altari) ai musulmani?
“Si è persa la bussola. Il problema è che, assieme alla liturgia, è stata smarrita la stessa idea di Chiesa e questo è grave. La Chiesa è fatta per la salvezza degli uomini, il Signore la ha creata per questo, affinchè tutti abbiano la possibilità di salvarsi , ovviamente a condizione del pentimento. E allora, se qualche tempo fa i preti si avvicinavano ai fedeli per la loro conversione, oggi questo è diventato dialogo, parola e verbo che nel Vangelo non esistono, naturalmente.”
Come definire la lettura del Corano durante le messe?
“Normalmente questa cosa avrebbe avuto la definizione che si merita, profanazione, ma siccome regna anche tanta crassa ignoranza, tale iniziativa è passata inosservata e persino lodata. E’, come dicevo, una profanazione del luogo sacro. Penso che sia la conseguenza della dimenticanza o cancellazione del senso di Chiesa sia a livello misterico, che di posto fisico e materiale destinato al culto.”
Possibile che l’ islam sia considerato religione di pace?
“E’ uno dei tanti luoghi comuni che sentiamo e del quale molti studiosi si riempiono la bocca, ma questi studiosi sanno bene che è una affermazione fasulla. Il Corano alterna affermazioni di pace ad altre bellicose e nella sostanza non è religione di pace”.
Il Papa a Cracovia, qualche giorno dopo la barbara uccisione del sacerdote francese, ha bacchettato il clero dicendo che non deve vivacchiare…
“E’ una esagerazione, pare che questo clero viva nel lusso più sfrenato e nelle ricchezze e così non è. Questo fa parte di una certa retorica da teologia della liberazione della quale, per fare un gioco di parole, sembra che Bergoglio ancora non si sia liberato del tutto.”
Secondo lei vi è confusione nella Chiesa?
“Trovo prima di tutto inesatto leggere la Chiesa con categorie appartenenti alla politica o ad altre scienze, per esempio conservatori e progressisti. Ritengo che la Chiesa stia vivendo un momento di sbandamento sia dottrinale che morale.”
Bruno Volpe
Fonte: La Fede Quotidiana