Effettivamente “tremiamo” quando Papa Francesco prende un volo… a volte lo diciamo con sana ironia, a volte con un vero e tragico dubbio: “che cosa dirà questa volta?” Questa volta è andato oltre il dire, la notizia è di dominio pubblico quindi la nostra cronaca si occuperà più sui contenuti del fatto che troverete cliccando qui con tanto di video… papale.
Vediamo prima l’aspetto positivo: dai divorzi lampo che i governi hanno appoggiato e sostenuto, alimentando la distruzione delle Famiglie, Papa Francesco ha fatto un gesto di per sé ottimo, nulla da ridire anzi, ha dimostrato che è più facile sposarsi, cattolicamente, anziché perseguire una rottura che per quanto “lampo”, porta con sé i segni di una rottura, di una distruzione, di sofferenza…
Che cosa c’è di più bello, infatti, che unire in matrimonio e benedire una unione cattolicamente quando, un uomo e una donna che vivevano in concubinato e avevano già dei figli, ti chiedono di risolvere la loro situazione? I fatti sembrano essere andati così, lisci come l’olio, nessun intoppo burocratico, niente cartelle comunali o parrocchiali, che bello!
Qualcuno ci ha chiesto circa la VALIDITA’ di questa unione: ebbene sì, la validità c’è e per una serie di motivi, dalla richiesta del Papa stesso alla loro vera intenzione (primo elemento per rendere valido il matrimonio cattolico), alla richiesta di un testimone… il matrimonio lo fanno gli sposi e il sacerdote cattolico deve solo approvare, davanti i testimoni, che il fatto è avvenuto, la promessa davanti a Dio c’è stata. Questa la burocrazia realista e valida.
Sembra la storia di una favola finita… tra le nuvole, si arrendano tutti coloro che hanno subito criticato i fatti! Il Papa poteva (e doveva) farlo, sono infatti gli sposi a “fare” il loro matrimonio, il loro consenso, il loro onesto “sì” davanti a Dio – che il sacerdote in quel momento rappresenta – a consacrare la loro unione e quindi, tutto bene così! Imparino i sacerdoti da questa storia, a lieto fine, che la burocrazia non paga… E non lo diciamo con ironia, le cose stanno veramente così. Stando ai fatti è stato tutto lecito e si è potuta scrivere una bellissima pagina di questo viaggio, cronaca papale.
Vediamo ora alcuni problemi seri legati ai fatti: se ascolterete il video del racconto, fatto dallo sposo, ci sono alcuni passaggi che suscitano domande.
Lo steward racconta che si sono sposati prima civilmente e che stavano poi andando alla chiesa per sposarsi cattolicamente…. ma il terremoto del 210 ha distrutto la loro chiesa e così non hanno potuto completare quella “burocrazia”. Innanzi tutto non possiamo non domandare allo steward, lo sposo: “scusaci ma, ti ci sono voluti sette anni per trovare un prete che vi sposasse? Da sette anni nessuno è andato più in chiesa in Cile? Tutte le chiese distrutte e nessuno si è più sposato in tutti questi anni?” Per dieci anni non avete trovato un solo sacerdote disposto a completare quel matrimonio e a rendere gioioso quel desiderio inesprimibile? Suvvia!
L’altro aspetto inquietante è la confessione…. lo steward non ne parla ma, se il tutto è avvenuto così in fretta e all’improvviso, occasione d’oro da prendere al volo… non possiamo non domandarci se, prima dell’unione accordata dal Pontefice, ci sia stata la confessione degli sposi, con l’assoluzione, per essere vissuti in concubinato per tutti questi anni! L’aspetto inquieta perché la preoccupazione del Papa non è stata questa, di ripulire le due anime dal peccato dell’adulterio, ma «Siete già sposati civilmente?» ha chiesto il Papa. «E tu – ha detto a Carlos – sei sicuro? Siete sicuri di volerlo?». «Bueno – ha detto il Papa – allora vi sposo io!». Così è scattata la proposta del matrimonio al volo…. e della, sulla Confessione?
Noi ci auguriamo, ovviamente, essendo l’aereo pieno di “santi sacerdoti“…. che qualcuno si sia preso prima l’onere di confessare i novelli sposi!! Ce lo auguriamo perché i fatti, così narrati, fanno prevalere l’ennesimo marketing preparato ad hoc.
Dopo l’euforia dei confetti, e dello spumante ad alta quota, riflettiamo un momento: intanto la stranezza di una hostess e di uno steward, sposati e con due figli (solitamente i genitori si danno i turni per non lasciarli troppo tempo soli), in servizio sullo stesso volo papale, nello stesso momento, sullo stesso aereo,… ebbene ragazzi!! è davvero una coincidenza unica, quasi quasi preparata a tavolino! Non siamo cattivi noi, ma sono le regole del lavoro che non consentono queste coincidenze!
Non dimentichiamo poi che il portavoce della sala stampa Vaticana, Greg Burke, è stato un pubblicista in passato, ottimo osservatore ed organizzatore di eventi… suscitano , infatti, molte perplessità, le parole espresse dallo steward nel racconto dei fatti che sono così talmente precise e così talmente perfette da accendere immediatamente la luce su qualche legittimo sospetto. Parliamo solo di “sospetti”, le cronache sono anche questo, purtroppo.
Per esempio, sul finale del video lo steward dice che l’evento è stato una cosa molto bella e importante: “perché questo sacramento significherà molto per la coppia che non sono sposate nel mondo… e quindi questo aiuterà, incentiverà le persone a sposarsi… una diocesi in cielo, a 3.700 metri d’altezza..“. Cosa c’è di strano in queste parole? Nulla in apparenza, se non il fatto che c’è da tempo nel desiderio dello stesso Pontefice, di cogliere “al volo” ogni opportunità per “sposare” quanti sono irregolari, andatevi a leggere gli incontri di giugno 2016 con il clero…. Basterà davvero questo marketing del volo papale per “incentivare” le coppie irregolari ad andare in chiesa per sposarsi davanti al Signore Gesù? Noi ce lo auguriamo, ma… siamo anche realisti e non viviamo in una favola ad alta quota, ma in una “valle di lacrime”. I sacerdoti elimineranno “finalmente” la Messa cattolica per facilitare i matrimoni “al volo”, senza riti e liturgie, ma solo con una bella pacca sulle spalle?
L’altro aspetto è quello della confessione a cui abbiamo già accennato, non sottovalutatelo, perché se questi due novelli sposini, non si sono confessati prima e “al volo”, il Papa stesso ha benedetto una unione commettendo una profanazione, un sacrilegio… non lo inventiamo “noi”, ma lo insegna la Chiesa.
Tornando infine sulla validità di questa unione, come abbiamo spiegato, sì che la cerimonia è valida, ma stando al racconto siamo un tantino perplessi su una procedura anomala. Ciò che emerge dall’evento è quel mettere l’uomo al posto di Dio, prima viene l’uomo, poi Dio…
Lo steward racconta che il Papa – dopo aver chiesto loro quanto fossero davvero consenzienti – ha chiesto la presenza di un testimone che, guarda il caso, era già pronto sull’aereo papale , niente meno che il presidente della compagnia aerea, giustamente…. Poi si sono seduti ed è iniziata la: “cerimonia, piccola – racconta lo steward – ci ha chiesto se c’era amore nel nostro matrimonio, se volevamo continuare così tutta la vita… e noi abbiamo detto di sì, naturalmente… era quello che aspettavamo, davvero..” poi c’è stato uno scambio di battute spiritose (??) e da queste battute spiritose il Papa avrebbe detto che: “sì, allora funziona il matrimonio… e così ci ha benedetti, ci ha dato la benedizione, ci ha sposati. Il segretario ci ha chiesto se volete che questo sia reso pubblico? Nessun problema! Naturalmente avremo voluto dividere con voi questo, perché voi siete interessati a tutto questo… (??) Sì, la benedizione per la coppia, perché sapevamo che lui voleva riposare adesso… ma lui si è offerto…”.
Questi i fatti, che al di là della favola a lieto fine, non convince e lascia molte domande sulla serietà del Sacramento del Matrimonio che non è una “occasione da prendere al volo”…. queste sono le eccezioni, e per la quale non possiamo che augurare ogni vera gioia ai due sposi…. così come ci auguriamo però, che non parta ora uno tsunami di matrimoni “riparatori” frettolosi, senza formule, senza confessione, senza Eucaristia…. senza sacralità! solo perché lo ha fatto il Papa Francesco, così può farlo chiunque. La procedura è stata lecita ma anomala nei contenuti, da non ripetersi più così… al volo! specialmente senza la consapevolezza verso la santa Confessione, per aver vissuto anni in adulterio.
RICORDA CHE un conto è l’eccezione, non ripetibile appunto, altra cosa sono le Norme volte al bene della chiesa e dei Fedeli:
“6. La celebrazione del matrimonio in oratori o cappelle non riconosciuti come chiese succursali resta proibita, in conformità all’art. 24 del D.G., salvo giusta causa da sottoporre all’Ordinario. Così pure resta proibita la celebrazione del matrimonio nelle ville o all’aperto, e in genere in quei luoghi dove la celebrazione rivesta il carattere di cerimonia privata ed esclusiva” (Norme per la celebrazione del matrimonio).
Nostro commento
Si è scoperto che in realtà il matrimonio era stato programmato già da prima del viaggio, come si legge in un articolo del giornale emol National (qui) del 19 dicembre 2017. E infatti non si potrebbe comprendere come mai i due nubendi avevano con sè un astuccio con le fedi.