Gerusalemme (AsiaNews) – “L’uccisione di p. Franҫois Mourad è un triste fatto e un duro colpo per tutti i frati della Custodia di Terra Santa”. È quanto afferma ad AsiaNews p. Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, in occasione della morte del religioso siriano ucciso lo scorso 23 giugno a Ghassanieh, villaggio a maggioranza cristiana nel distretto di Jisr al-Shughur nella provincia di Idlib. I suoi funerali si sono stati celebrati ieri nel piccolo villaggio di Kanaieh a pochi chilometri da Ghassanieh.
Fino a ieri vi erano due versioni sulle dinamiche dell’omicidio, la prima parlava di un proiettile vagante, la seconda di un vero e proprio assalto compiuto da ribelli islamisti contro il convento di Sant’Antonio a Ghassanieh.
“La versione più attendibile – spiega p. Pizzaballa – è la seconda. Dalle foto e dalle testimonianze di nostri religiosi, nelle scorse settimane i ribelli hanno attaccato il villaggio, costringendo la maggioranza della popolazione a fuggire.
L’unica zona tranquilla era proprio quella del convento di Sant’Antonio, che ospitava insieme a p. Franҫois alcuni frati francescani, quattro suore e dieci cristiani. Ma il 23 giugno i ribelli, che fanno parte di una frangia estremista islamica, hanno invaso anche quella”. Secondo il Custode di Terra Santa, gli islamisti hanno fatto irruzione nel convento, saccheggiando e distruggendo tutto.
Quando p. Franҫois ha cercato di opporre resistenza per difendere le suore e le altre persone, i guerriglieri gli hanno sparato, uccidendolo.
“Al momento – aggiunge p. Pizzaballa – il villaggio è ormai completamente deserto. I ribelli si sono trasferiti lì con le loro famiglie e hanno occupato le abitazioni ancora in piedi”. “Preghiamo – conclude – perché questa guerra assurda e vergognosa finisca presto e che la gente di Siria possa tornare presto alla normalità”.
Originario di un villaggio della provincia di Lattakia nel nord ovest della Siria, p. Franҫois Mourad, 49 anni, era stato formato dai Padre Francescani di Terra Santa. Sentendosi chiamato ad una vita più contemplativa alla fine degli anni ’90 lascia i Francescani e completa i suoi studi presso i Trappisti di Latroun (Palestina).
Una volta rientrato in Siria è ordinato sacerdote dal Vescovo Siro Cattolico di Hassaké nel Giaziret siriano. In questi anni inizia una nuova fondazione monastica, ispirandosi a San Simeone lo Stilita e fonda un piccolo monastero di vita contemplativa ad Hwar, nella provincia di Aleppo, dedicandosi alla formazione di alcuni giovani postulanti, tutti siriani.
Ad Hwar resta fino al 2013, finché per l’aggravarsi del conflitto fra ribelli islamici e regime è costretto a rifugiarsi a Ghassanieh, sul fiume Oronte, dove riceve ospitalità nel locale convento dei francescani. Fino alla sua morte ha lavorato insieme ai frati per portare sollievo alla popolazione cristiana e musulmana della zona. (S.C.)