Due organizzazioni cattoliche, l’Istituto di politica familiare e Mas Libres per la libertà religiosa, hanno preso una posizione pubblica, criticando aspramente il gesto compiuto dal Maliorca Gay Men’s Chorus con la loro esibizione, travestiti da monache, in concerto per i festeggiamenti di San Sebastiano, patrono di Palma di Maiorca.
Una provocazione infame e scriteriata, anzi – come hanno osservato tali associazioni – un vero e proprio reato contro l’altrui sensibilità religiosa, aggravato da «scherno e derisioni» decisamente fuori luogo e gratuiti. Juan José Tenorio, delegato territoriale di Mas Libres ma anche portavoce di Hazteoir y Derecho a Vivir (“Vita nelle Baleari”) ha considerato un insulto alla maggioranza cattolica il fatto che il Sindaco di Palma di Maiorca, José Hila, abbia approvato un’iniziativa di questo tipo proprio in occasione delle celebrazioni patronali.
Non a caso la giunta comunale è retta dai socialisti del Psib, dalla Sinistra no global di Podemos e dal Més, che nel proprio programma include laicismo, femminismo, ecologismo, repubblicanismo e socialismo. L’ennesimo esempio, insomma, di intolleranza e di cristianofobia Lgbt.
Da qui un’autentica bomba giurisprudenziale, una via che potrebbe essere seguita anche in altri Paesi sottoposti alla medesima tirannia del “pensiero unico”, Italia compresa: le due organizzazioni cattoliche chiedono che venga ritirato il disegno di legge contro la discriminazione di gay, lesbiche, transessuali, bisessuali ed intersessuali in esame al Parlamento baleare e che venga sostituito con una «legge generale contro qualsiasi discriminazione o fobia». Compresa, ovviamente, quella contro i Cattolici (fonte: Osservatorio Gender).
Fonte: Corrispondenza Romana