Evento celeste enigmatico che ha fatto speculare per più di duemila anni, la Stella di Betlemme è stata araldo della nascita del Messia. Per secoli santi, studiosi e astronomi si sono interrogati su questo corpo celeste. Era una cometa? Una supernova? Una congiunzione di pianeti, forse in una costellazione? Una luna o un pianeta nano catturato brevemente dalla gravità terrestre?
Un pianeta o una stella fluttuante? Era un corpo celeste che sfidava le leggi note della fisica e della natura, come l’eclissi del primo Venerdì Santo? O aveva un’origine divina come la gloria shekinah che ha portato i figli di Israele fuori dall’Egitto all’epoca di Mosè?
Cosa dice la Bibbia
La Stella di Betlemme viene menzionata solo in un libro, il Vangelo di Matteo, al capitolo 2: “Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: ‘Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo’. […] Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia”.
Questa stella era stata preannunciata nell’Antico Testamento: “Una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele, spezza le tempie di Moab e il cranio dei figli di Set, Edom diverrà sua conquista e diverrà sua conquista Seir, suo nemico, mentre Israele compirà prodezze. Uno di Giacobbe dominerà i suoi nemici e farà perire gli scampati da Ar” (Numeri 24:15-19).
Era una cometa?
La Cometa di Halley passa vicino alla Terra ogni 76 anni; è apparsa nei cieli notturni nell’anno 12 o 11 a.C.. Visto che si pensa che Gesù di Nazareth sia nato tra il 7 e il 4 a.C., queste apparizioni precedono di troppi anni quella data, e quindi la Cometa di Halley non poteva essere la stella. La maggior parte degli studiosi e degli storici ritiene che Erode il Grande sia morto nel marzo del 4 a.C., il che di per sé elimina la Cometa di Halley come possibilità.
Ma le altre comete? Gli astronomi cinesi e coreani hanno registrato una cometa rispettivamente nel 5 e nel 4 a.C., nella costellazione del Capricorno. Sono state osservate per 70 giorni e si è notato che “non si muoveva” (i cinesi la chiamavano “sui-hsing”, o stella con una coda piangente. Per i coreani era una “po-hsing”, o stella a cespuglio).
Nel suo dipinto dell’Adorazione dei Magi, Giotto ritrae una cometa come Stella di Betlemme; Giotto aveva visto la Cometa di Halley nel 1301. Anche se il Padre della Chiesa Origene (che cadde nell’eresia) affermò “Riteniamo che la stella che venne vista in Oriente fosse una nuova stella, diversa da qualsiasi altro corpo planetario ben noto, sia quelli nel firmamento in alto che quelli nell’orbe più in basso, ma che partecipava della natura di quei corpi celesti che appaiono a volte, come le comete…”
Nel mondo antico, ad ogni modo, le comete venivano viste come oscuri presagi. Nel 66 d.C., la Cometa di Halley venne registrata da Flavio Giuseppe come qualcosa che “incombeva su Gerusalemme come una spada insanguinata”; quell’anno iniziò la prima guerra ebraico-romana. È improbabile, quindi, che una cometa potesse essere vista dagli antichi come portatrice di buone notizie – la nascita del Messia. Sicuramente i Magi non si sarebbero rallegrati vedendo una cometa.
Era una congiunzione planetaria?
La Stella era una congiunzione planetaria, forse in una costellazione significativa per gli antichi? Il famoso astronomo Giovanni Keplero propose questa teoria nel 1614, quando determinò che nel 7 a.C. si erano verificate tre congiunzioni dei pianeti Giove e Saturno.
Keplero, tuttavia, pensava erroneamente che una congiunzione planetaria potesse creare una supernova. In quell’anno, Saturno e Giove erano abbastanza lontani, per cui non sarebbe stato possibile notare una congiunzione di questo tipo.
Oggi sappiamo che nel 6 a.C. c’è stata una congiunzione di Marte, Giove e Saturno, e che nel 3 a.C. Giove e Venere si sono avvicinati nella costellazione del Leone. Giove si è avvicinato anche alla stella Regolo alla fine del 3 e nel 2 a.C.. Anche se c’era una serie di congiunzioni planetarie e stellari nella cornice di tempo accettata come quella della nascita di Gesù, questa teoria deve essere respinta malgrado il significato che aveva per gli astronomi e gli astrologi dei tempi antichi.
In primo luogo, le congiunzioni non erano e non sono così rare. In secondo luogo, la Bibbia usa specificatamente il singolare, parlando di “stella”, e non il plurale. In terzo luogo, sia la Bibbia che la Chiesa condannano l’astrologia e l’idea che le stelle guidino il nostro destino. Deve esserci stato qualcosa di straordinario e insolito in questa stella perché San Matteo la menzionasse nel suo Vangelo.
Era un’antica supernova?
La possibilità che la Stella di Betlemme fosse una supernova o un’ipernova è affascinante. Una supernova è un’esplosione di una stella gigante massiccia che può brillare con lo splendore di oltre dieci miliardi di soli; un’ipernova è ancor più brillante. La supernova avvistata nel 1054 – ironicamente lo stesso anno in cui la Chiesa cattolica e quella ortodossa si sono separate – e ora chiamata “Nebulosa Granchio” era abbastanza brillante da poter essere vista di giorno. Le supernove che si possono vedere ad occhio nudo sono piuttosto rare, e questo supporta la teoria per la quale la Stella fosse questo fenomeno, naturale anche se raro.
Il problema è che a parte la possibile comparsa di una supernova nell’anno 5 a.C. (anche se la maggior parte degli osservatori ha stabilito che era una cometa), la prima osservazione nota e registrata di una supernova risale al 185 d.C. da parte degli astronomi cinesi; oggi è conosciuta dagli astronomi come il guscio gassoso RCW 86. Una supernova lascia anche una nubulosa visibile agli astronomi su certe zone del cielo, e non se ne trova nessuna che potesse trovarsi nella regione di Betlemme. Quasi 200 anni in ritardo, senza aurora evidente – questi fattori escludono che questa supernova fosse la Stella di Betlemme.
Era un pianeta orfano? Una stella vagante?
Probabilmente la spiegazione più convincente da un punto di vista scientifico è la teoria di un pianeta o stella errante. Noti anche come pianeti vaganti, pianeti nomadi, pianeti orfani o pianeti interstellari, sono sfere extraterrestri che non sono mai state catturate dalla gravità di una stella o che sono state vittime di un’espulsione cosmica dai sistemi solari in cui si sono formate. Continuano a vagare nella galassia senza meta.
Finora gli astronomi hanno scoperto una manciata di questi pianeti e ce ne sono molti altri. Il più vicino alla Terra è WISE 0855–0714, a circa sette anni luce di distanza. Si pensa che le stelle vaganti o intergalattiche siano il risultato di collisioni di galassie che proiettano stelle nella vastità dello spazio; sono state osservate nella costellazione della Vergine.
L’unico problema riguardo a questa teoria è che un pianeta o una stella vagante non potrebbe arrivare sufficientemente vicino alla Terra senza “sconvolgere” l’atmosfera, i i venti e gli oceani – tutti eventi geofisici importanti di cui non vi è traccia nel passato, anche se, se fossero sufficientemente brillanti, potrebbero essere visti da una ragguardevole distanza.
E per quanto riguarda le altre spiegazioni non scientifiche? La Stella potrebbe avere un’origine strettamente divina, soprannaturale? Era sicuramente ciò che pensavano alcuni Padri della Chiesa.
Un astro brillò nel cielo sopra tutti gli astri, la sua luce era indicibile, e la sua novità stupì. La altre stelle con il sole e a luna fecero un coro all’astro ed esso più di tutti illuminò. Ci fu stupore.
Sant’Ignazio agli Efesini
Anche San Giovanni Crisostomo (347-407), e San Tommaso d’Aquino dopo di lui, credevano che fosse un evento miracoloso.
Il protovangelo apocrifo di San Giacomo (ca. 125) fa dire i Magi a Erode:
Abbiamo visto una stella di grandi dimensioni splendere tra queste stelle e oscurare la loro luce, di modo che le stelle non apparivano; e così abbiamo saputo che è nato un re per Israele e siamo venuti ad adorarlo.
Ne parlò anche papa Leone Magno, morto nel 461:
Ai Magi, infatti, apparve la nuova luce di una stella più lucente che, mentre la guardavano, riempì i loro animi di ammirazione per il suo splendore, per cui credettero che non si doveva trascurare ciò che era annunciato con un segno tanto grande.
È forse Sant’Efrem, morto nell 373, che descrive al meglio la questione nei suoi Inni per l’Epifania:
Il Figlio ha avuto due araldi.La stella di luce lo ha proclamato dall’alto, Giovanni dal basso: due araldi, quello terreno e quello celeste. La stella di luce, contrariamente alla natura, ha brillato all’improvviso; meno del sole ma più grande del sole.
Nella sue visioni della vita di Gesù e altre rivelazioni bibliche, la beata Anna Caterina Emmerich ha affermato che durante il giorno la Stella apparve come la luna quando può essere vista di giorno in alcune fasi o ore della giornata.
La Stella era come la colonna di fuoco?
Considerando tutte le prove presentate, dovrei schierarmi con i Padri della Chiesa e altri che affermavano che la Stella aveva un’origine soprannaturale, era un evento miracoloso non dissimile dalla colonna di fuoco e fumo che portò gli ebrei fuori dall’Egitto. È interessante giustapporre questi eventi; nel Libro di Giosuè dell’Antico Testamento, Giosuè ordina al Sole di rimanere fermo nel cielo durante il giorno (il nome Gesù è la versione greca dell’ebraico Giosuè); alla nascita di Nostro Signore, una Stella apparentemente ha sfidato le leggi note dell’astronomia e della fisica rimanendo immobile sulla grotta di Betlemme in cui Egli è nato (per tradizione a mezzanotte).
La Stella ha brillato in una delle notti più scure dell’anno, subito dopo l’inizio dell’inverno. Alla Sua morte sulla Croce, la luce del sole è stata oscurata in un’eclissi solare, impossibile durante una luna piena appena dopo l’inizio della primavera. Ci si chiede se una Stella o qualche altro segno potrebbe annunciare la Sua Seconda Venuta.
Altri elementi interessanti da notare: le tre stelle che compongono la cintura della costellazione di Orione (Alnitak, Alnilam e Mintaka – arabe in origine) sono spesso chiamate “I tre re” o “I Magi” in onore degli uomini che venivano da lontano. In una chiara notte nell’emisfero settentrionale, questa costellazione può essere vista nel cielo meridionale invernale. Concedetevi un piccolo piacere: una visione dell’affascinante simbolo stellato degli uomini che hanno seguito la Stella di Betlemme. Se seguite la linea della cintura di Orione verso sud, vedrete la luminosissima stella blu Sirio (anche nota come Stella del Cane), la più brillante stella del cielo notturno. È come se i Magi stessero seguendo la “Stella di Betlemme” per sempre.
Nella settimana di Natale, l’Ammasso Alveare (in latino il Presepe, alveare, Mangiatoia) nella costellazione del Cancro può essere osservato nel cielo orientale, mentre la costellazione del Cigno (la Croce del Nord) può essere vista in occidente. È l’unico periodo dell’anno in cui la Mangiatoia e la Croce possono essere viste in cielo nello stesso momento.
_____________________
Ed Masters, autore dell’articolo, ha conseguito un Associates Degree in Arti Liberali presso la SUNY Ulster e attualmente sta perseguendo la carriera nel campo medico dopo aver completato gli studi presso l’HVCC di Troy, NY, e il Bryant & Stratton College di Albany, NY. Ha un’ampia varietà di interessi, che includono la storia (soprattutto storia romana antica ed ecclesiastica), l’astronomia, le arti e l’intrattenimento, ed è un grande collezionista di libri umoristici.
Fonte: Aleteia