Shanghai (AsiaNews) – Carne macinata verde e puzzolente che torna “nuova” dopo un procedimento chimico, pezzetti di pollo caduti a terra in mezzo alla spazzatura e riposizionati sui rulli di produzione, date di scadenza falsificate per andare avanti di anni: è quanto emerge da un reportage girato dalla Dragon Tv di Shanghai su un’industria alimentare, la Husi, che fino a oggi ha rifornito i maggiori fast food mondiali.
A cadere nella “trappola” sono McDonald’s, Kentucky Fried Chicken, Pizza Hut e la Yum Brands, colosso dell’alimentazione in Asia.
Nel filmato, si vedono gli impiegati della fabbrica manomettere in ogni modo il materiale alimentare. Dopo la messa in onda, le autorità hanno aperto un’inchiesta e sigillato sia la fabbrica che i computer usati all’interno.
Le compagnie che compravano i prodotti hanno sospeso gli ordini e si sono scusate con i clienti, che ora “potrebbero non trovare in vendita alcuni prodotti per un certo periodo di tempo”.
Le compagnie compratrici sarebbero state comunque all’oscuro di quanto avveniva all’interno della Husi. In occasione della visita di alcuni ispettori di McDonald’s, l’autore del filmato – che ha girato tutto di nascosto, camuffato da impiegato – chiede come mai sia sparita la carne marcia dal processo di lavorazione.
Un collega gli risponde: “Non possiamo usarla durante l’ispezione, se lo sapessero cancellerebbero l’ordine”.
La Husi è una sussidiaria dell’Osi Group, conglomerata impegnata nella lavorazione del cibo con base in Illinois.
In Cina la Osi vende manzo, pollo, maiale, verdure e noodles. Lo stabilimento di Shanghai – che all’inizio del 2014 ha ricevuto un premio per la qualità del cibo dal distretto Jiading – era in grado di confezionare fino a 25mila tonnellate di cibo ogni anno.
McDonald’s ha al momento circa 2mila ristoranti in Cina, che danno lavoro a più di 100mila persone; la Yum ha 6.200 rivenditori nel Paese, da cui trae circa la metà dei suoi introiti annuali.