“Una grave offesa al Sacramento della Confessione” nonché “una grave mancanza di rispetto verso i credenti”. Così l’arcivescovo di Bologna, il cardinale Carlo Caffarra esprime, in una nota, “la più forte protesta” per la pubblicazione sul Quotidiano Nazionale “di servizi giornalistici sulla Confessione” ottenuti “traendo deliberatamente in inganno il confessore e violando con ciò la sacralità del Sacramento.
Da Bologna il servizio di don Andrea Caniato:
Un’operazione scorretta, da un punto di vista professionale: la giornalista del Quotidiano Nazionale si finge penitente per trascrivere le risposte del sacerdote. I temi sono sempre gli stessi, quelli che usualmente si usa definire sensibili: una madre lesbica che chiede il battesimo per la figlia, la coppia di donne, la divorziata…
È netta la posizione espressa al riguardo dal Cardinale Carlo Caffarra, Arcivescovo di Bologna, la città in cui è molto diffuso il quotidiano che esce con la testata storica del Resto del Carlino.
Una protesta forte per l’inganno in cui sono stati trascinati i sacerdoti, i quali nell’esercizio del delicato ministero della penitenza devono ricercare la sincera contrizione del penitente, in un rapporto di fiducia da padre a figlio.
Non è nuovo in letteratura questo espediente e sarà compito dell’Ordine dei giornalisti intervenire. Da parte sua, il Cardinale, anche a nome dei Vescovi dell’Emilia Romagna ricorda che registrazione e la divulgazione del dialogo in confessione è esplicitamente giudicato dalla Chiesa tra delitti più gravi per un credente.
Fonte: Radio Vaticana