Già il dottor Gulisano ha sollevato qualche obiezione e molte perplessità a proposito del decreto che impone dodici vaccini obbligatori ai bambini italiani (in attesa dell’imposizione del tredicesimo, contro il papilloma). Come mai questa imposizione (con decreto d’urgenza, a prescindere dalle complicazioni che provocherà), come mai questa «mano pesante», come mai l’imposizione obbligatoria di così tanti vaccini? Qual è il fine, la ratio di questa mossa autoritaria?
Il caso dei vaccini è associato, per quanto mi riguarda, al «grande progetto» della «Presidenta» Laura Boldrini contro le cosiddette fake-news. Recentemente questo progetto ha ripreso quota a causa di uno strano «incidente»: la stessa «Presidenta» sarebbe stata vittima di una fake-news. Un profilo Facebook avrebbe diffuso la notizia falsa secondo la quale la sorella Luciana Boldrini gestisce 340 cooperative per l’assistenza ai migranti.
La «Presidenta» è stata ospitata in televisione per denunciare l’accaduto, usando anche parole piuttosto forti (e, forse, fuori luogo): «Sciacalli! Si chiamava Lucia ed è morta da anni!». Non sono nemmeno mancate le sentite e numerose dimostrazioni di solidarietà nei confronti di un gesto così spietato e crudele.
Il punto qual è? Che si tratta di una fake-news. Non la fake-news sulla sorella della Boldrini: che siano circolate fake-news sulla sorella della Boldrini. Non è vero. L’autore dello «scherzo» non è la pagina Facebook destrorsa Avanguardia Nera; bensì AvanguarTia Nera, pagina parodistica della prima, nata per deriderne il complottismo.
Osserviamo il meme incriminato: la foto è dell’attrice Krysten Ritter; il numero delle cooperative gestite è ridicolo, tanto è enorme; persino il nome è sbagliato (Luciana anziché Lucia). Insomma: AvanguarTia Nera deride il complottismo di Avanguardia Nera facendone la caricatura (un po’ come quando, per deridere i democristiani, si diceva «Si, si, e i comunisti mangiano pure i bambini»).
E su questa caricatura è stato costruito quel po’ po’ di can can di cui sopra.
Un falso caso utilizzato come esemplare per lanciare un allarme contro le fake-news; per invocare una censura di stato nemmeno fossimo nel peggior totalitarismo. Diffondono fake-news per combattere le fake-news.
Come si spiega questa isteria costituzionale? La cosa ha un’unica spiegazione.
La narrazione istituzionale non tiene più, fa acqua da tutte le parti. Dopo dieci anni di crisi la gente vuole capirne qualcosa, e non trova spiegazioni.
Il sogno europeo si sta rivelando giorno dopo giorno un incubo.
Non parliamo poi dell’immigrazione, degli attentati «terroristici», della strana guerra in Siria. Anche i più moderati, persino i più «istituzionalisti» stanno cominciando a pensare che qualcosa non torna.
Qualunque governante ragionevole, di fronte ad una tale crisi di consenso, cercherebbe di riguadagnarne. Per esempio, smettendo di raccontare tutte queste balle.
Invece no: «Nessuna concessione ai populisti!!!». Scateniamo una guerra contro chi dubita di noi. Blocchiamo l’informazione alternativa con la guerra alle fake-news. Puniamo una fake-news per educarne cento: i vaccini, per esempio.
I genitori cominciano a dubitare dei vaccini? E noi triplichiamo i vaccini obbligatori! E impediamo l’accesso alle scuole pubbliche, statali o paritarie.
Magari i genitori sono contenti di educare i figli a casa e proteggerli dall’ideologia gender («Fake-news! L’ideologia gender non esiste! È un’invenzione del Vaticano!»)… E allora li multiamo!
Ditemi voi se questa può essere una strategia efficace per riguadagnare consenso. Ditemi voi quali possono essere le reazioni a tale metodo di governo.
Anzi, ditemi: come si chiama questo metodo di governo?
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana