Una Chiesa viva raccolta in preghiera. E’ l’immagine che il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha dato ai giornalisti nell’odierno briefing. Ha quindi sottolineato che nella Basilica di San Pietro si stanno tenendo l’Adorazione eucaristica permanente e una preghiera speciale per la Chiesa e in vista del Conclave. Lunedì – ha detto – si conoscerà il numero esatto dei cardinali che prenderanno parte all’assise, in Cappella Sistina, per l’elezione del nuovo Papa.
E’ la dimensione della preghiera del raccoglimento che in questo periodo di Sede vacante guida tutta la Chiesa. Così l’Adorazione permanente avviata nella cappella del Santissimo, in San Pietro, dove – ha spiegato padre Lombardi – tre religiose contemplative messicane si alternano davanti a Gesù Eucaristia. Prima della Messa della sera, sempre in Basilica – ha aggiunto – viene recitata una preghiera speciale per il Collegio dei cardinali e per la preparazione all’elezione del Santo Padre.
Nel briefing con i giornalisti, il direttore della Sala Stampa vaticana, ha puntualizzato che ancora non è chiaro quanti saranno i cardinali elettori presenti, ovvero coloro che non hanno compiuto 80 anni all’apertura della Sede vacante, e che bisognerà aspettare lunedì, quando inizieranno i lavori della Congregazione generale, nell’Aula Nuova del Sinodo:
“A Roma risultano risiedere permanentemente 75 cardinali. 66 cardinali, che non risiedono a Roma, hanno già indicato esattamente la loro residenza in modo che il Collegio cardinalizio possa essere in contatto con loro e la data del loro arrivo. Altri stanno arrivando. Gli officiali del Collegio ritengono però che prima di lunedì, alla prima riunione, non avremo ancora un conto preciso dei presenti. Sono arrivate anche alcune informazioni di cardinali che non parteciperanno: non solo i due elettori di cui abbiamo già parlato, ma anche diversi non elettori hanno comunicato che per motivi di salute non verranno”.
Padre Lombardi ha spiegato che i lavori preparatori nella Cappella Sistina, che ospiterà il Conclave, non sono ancora iniziati. E, ricordando il “Trittico romano”, composizione poetica di Papa Giovanni Paolo II che nell’epilogo parla dell’esperienza del Conclave proprio nella Sala dipinta da Michelangelo, ne ha letto alcuni passaggi:
“«La policromia sistina propagherà la Parola del Signore: ‘Tu es Petrus’ – udì Simone il figlio di Giona. ‘A te consegnerò le chiavi del Regno’. La stirpe a cui è stata affidata la tutela del lascito delle chiavi si riunisce qui lasciandosi circondare dalla policromia sistina. Era così nell’agosto e nell’ottobre del memorabile anno dei due Conclavi, e così sarà ancora quando se ne presenterà l’esigenza dopo la mia morte’». Quindi, lui evoca i due conclavi nella Cappella Sistina, collegandoli esplicitamente alla contemplazione di Michelangelo e della creazione del giudizio e della storia della salvezza”.
Quindi, ricordando che la presentazione al “Trittico romano” è stata scritta dall’allora cardinale Joseph Ratzinger, ha proseguito:
“L’epilogo della seconda tavola, Contemplazione del Giudizio è forse la parte del Trittico che commuove di più il lettore: dagli occhi interiori del Papa emerge nuovamente il ricordo dei Conclavi dell’agosto e dell’ottobre ’78. ‘Poiché anch’io ero presente – dice il cardinale Ratzinger – so bene come eravamo esposti a quelle immagini nelle ore della grande decisione, come esse ci interpellavano, come insinuavano nella nostra anima la grandezza della responsabilità’”.
Il direttore della Sala Stampa vaticana ha anche evidenziato che l’Anello Piscatorio di Benedetto XVI non è stato ancora annullato, ma che la Segreteria di Stato ha consegnato alla Camera Apostolica i sigilli con cui si bollavano le lettere a nome di Sua Santità. I timbri sono stati rigati, in modo da non essere più utilizzabili. Poi, una nota sulla variazione all’interno della Messa:
“Nel Canone della Messa, nella preghiera eucaristica, c’è normalmente la menzione della preghiera per il Santo Padre: in questo periodo, di Sede vacante, questa menzione, non si fa e a Roma non si fa neanche la menzione per il vescovo, perché il Papa è il vescovo di Roma”.
Massimiliano Menichetti
Fonte: Radio Vaticana