Discipline archeologiche e storico-bibliche sono legate da rapporti sempre più stretti e oggi le scoperte archeologiche possono confermare o confutare ricostruzioni o interpretazioni giudicate inattaccabili. Fortunatamente, gli strumenti di analisi rendono sempre più difficile esibire scoperte dubbie che hanno il solo fine di azzardare novità “controverse”.
Eppure, c’è sempre qualcuno che prova a forzare o falsificare perché interessato più alla risonanza data dai media che alla verità.
Così, negli ultimi anni, si sono succeduti annunci sonoramente pubblicizzati rivelatisi errori o manipolazioni o truffe.
Di questi spesso lucrosi “errori volontari” si occupa Leslaw Daniel Chrupcala in un pamphlet snello: L’archeologo disinvolto. Mondo biblico e sensazionalismo mediatico (Edb,pagine 56, euro 5,50). Qui Chrupcala – teologo con competenze archeologiche – denuncia recenti esempi «tra quelli più amplificati dai mass media mondiali», che hanno infuocato l’immaginario per seminare «scompiglio o dubbio nella mente dei semplici».
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