Papa Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell’Udienza Generale odierna al tema della regalità di Maria. Proprio oggi, nell’Ottava della Solennità dell’Assunzione, la Chiesa celebra infatti la memoria liturgica della Beata Vergine Maria Regina. Anche se ha origini antiche, si tratta – ha ricordato il Pontefice all’inizio della sua catechesi – di una festa di istituzione recente. Fu istituita solo nel 1954 da Pio XII alla conclusione dell’Anno Mariano.
Sebbene Papa Pacelli fissò la data della memoria al 31 maggio, dopo la riforma post-conciliare del calendario liturgico, essa è stata collocata a otto giorni dalla solennità dell’Assunzione, “per sottolineare – ha spiegato papa Benedetto XVI – lo stretto legame tra la regalità di Maria e la sua glorificazione in anima e corpo accanto al suo Figlio”.
Per Joseph Ratzinger, l’origine della memoria odierna sta nel fatto che la Madre del Redentore “è Regina perché associata in modo unico con il suo Figlio, sia nel cammino terreno, sia nella gloria del Cielo”. “Nella Vergine Maria tutto è relativo a Cristo e tutto da lui dipende: in vista di lui Dio Padre, da tutta l’eternità, la scelse Madre tutta santa e la ornò di doni dello Spirito, a nessun altro concessi”, ha detto il Santo Padre, citando l’Esortazione apostolica Marialis Cultus (n. 25) di papa Paolo VI (1974).
Benedetto XVI ha messo poi in chiaro che la regalità di Maria e di suo Figlio non va intesa in termini terreni. Maria è Regina – ha sottolineato il Santo Padre – perché “partecipa alla responsabilità di Dio per il mondo e all’amore di Dio per il mondo”. La sua regalità è dunque profondamente legata a quella di Cristo, “intessuta di umiltà, di servizio e di amore”.
“La regalità di Gesù non ha nulla a che vedere con quella dei potenti della terra”, ha detto il Pontefice, il quale ha ricordato che Cristo è “un re che serve i suoi servitori”. E questo vale anche per Maria, che “è Regina nel servizio a Dio e all’umanità; è Regina dell’amore, che vive il dono di sé a Dio per entrare nel disegno di salvezza dell’uomo”.
La Madonna è quindi Regina perché Serva obbediente del Signore. Per papa Benedetto XVI, emblematica per la regalità di Maria è la risposta che ha dato all’Angelo al momento dell’Annunciazione: “Eccomi, sono la Serva del Signore” (Lc 1,38).
E tuttavia come esercita Maria questa sua regalità di servizio e amore? “Vegliando su di noi, suoi figli – ha risposto Benedetto XVI – che si rivolgono a Lei nella preghiera, per ringraziarla o per chiedere la sua materna protezione e il suo celeste aiuto”. “Nella serenità o nel buio dell’esistenza, noi ci rivolgiamo a Maria – ha spiegato il Papa – affidandoci alla sua continua intercessione, perché dal Figlio ci possa ottenere ogni grazia e misericordia necessarie per il nostro pellegrinare lungo le strade del mondo”.
A questo punto della sua catechesi, Benedetto XVI ha ricordato un altro aspetto della regalità di Maria. Maria è una Regina celeste, ha detto il Papa, e per mezzo di lei noi ci rivolgiamo a suo Figlio, “a Colui che regge il mondo e ha in mano i destini”. Infatti, da secoli – ha spiegato il Santo Padre – Maria “è invocata quale celeste Regina dei cieli”, “quale Madre nostra accanto al Figlio Gesù nella gloria del Cielo”.
Per questo motivo, la devozione alla Madonna è un elemento “importante” della vita spirituale dei cristiani, ha proseguito il Santo Padre, invitando i fedeli a non mancare di rivolgersi con fiducia a Colei, che “non mancherà di intercedere per noi presso il suo Figlio”, e ad imparare “a vivere da Maria”. “Maria – ha concluso Benedetto XVI – è la Regina del cielo vicina a Dio, ma è anche la madre vicina ad ognuno di noi, che ci ama e ascolta la nostra voce”
testo integrale della catechesi
Fonte: Zenit