L’ultima frontiera è sparita, l’ultimo muro finalmente abbattuto: la giostra di ovuli venduti, uteri affittati e spermatozoi in comodato d’uso ha sancito la fine del romano principio per cui Mater semper certa est, e ora le donne si ritrovano a condividere l’amletico destino del pater autem incertus. La perfetta parità tra uomo e donna è raggiunta, segno X dunque, non vince nessuno, perde solo il buonsenso, ma tanto era già moribondo.
E quasi per un gioco del destino è proprio un caso romano, quello dell’ospedale Pertini, ad aver sbattuto in prima pagina e in faccia agli italiani questa nuova fantastica realtà.
Ma l’ingegneria genetica è già pronta ad offrirci nuovi piccoli passi che diventeranno balzi da gigante per l’inumanità; gli scienziati inglesi hanno infatti annunciato che già il prossimo anno potrebbero far nascere il primo bambino con un triplo patrimonio genetico, una fecondazione con gameti modificati in laboratorio per poter avere biologicamente tre genitori tre, un’ammucchiata in provetta insomma, un’orgia perfettamente sterilizzata a base di acido ma non lisergico ma desossiribonucleico.
Certo è curioso che dopo aver ascoltato a ripetizione parole d’ordine come, i figli sono di chi li cresce, e averci provato a convincere che i bambini non hanno bisogno di genitori biologici ma solo di tanto, tanto amore, gli scienziati trovino tempo e risorse per creare questo cerbero genetico invece di cercare, chessò, una cura per il virus ebola. Sarà mica che gli africani di Monrovia hanno molto meno da spendere dei ricchi gay inglesi di Chelsea?
articolo pubblicato sul blog di Costanza Miriano