Tornano gli attacchi cristianofobici un po’ ovunque, nel mondo. Segno di come il fenomeno, per diffusione, frequenza e virulenza, non possa ascriversi al semplice gesto isolato di qualche folle, bensì rappresenti un’autentica piaga sociale, una fissa endemica, una fobia programmatica, metodica e pianificata a tavolino.
In Italia, nella golena di San Matteo delle Chiaviche, frazione di Viadana, sulla strada che conduce al ponte di Torre d’Oglio, i soliti ignoti hanno rubato il crocifisso esterno alla cappellina della Madonna dei Correggioli, méta della devozione popolare sin dai tempi della peste manzoniana, quella del 1630.
I delinquenti hanno spezzato poi le braccia al manufatto e lo hanno staccato dalla croce in legno, abbandonandolo in aperta campagna (nella foto). I resti sono stati raccolti da un passante e riportati al parroco, don Angelo Maffioletti. Profanazioni analoghe erano già accadute in passato.
In Francia, ad Hachimette, frazione di Lapoutroie, sono sempre ignoti coloro che hanno dato alle fiamme la statua di Gesù Bambino e sfregiato quelle della Madonna e di S. Giuseppe, imbrattandole con vernice nera. Incendiato anche lo sfondo del presepe in legno.
A lanciare l’allarme ha tempestivamente provveduto un passante, impedendo così che il rogo si propagasse.
La classica “A” cerchiata, raffigurata da ignoti sul muro dell’adiacente chiesa, orienta inequivocabilmente le indagini negli ambienti dell’antagonismo di sinistra, ma gli inquirenti sono ancora al lavoro. In merito è stata aperta un’inchiesta.
Altro presepe devastato a l’Ile-Rousse: ignoti hanno distrutto alcune statue, altre, come quelle dei Magi, sono state sottratte e poi restituite.
Rubati anche i personaggi della Natività presso la parrocchia di Saint-Cyr-Sainte-Julitta a Villejuif, nella val di Marne, già oggetto di un attentato di matrice islamica nell’aprile scorso. Il sindaco, Franck Le Boellec, si è detto «scandalizzato» dell’accaduto.
Altri esempi di cristianofobia anche in Inghilterra: S. Giovanni evangelista è stato “sfrattato” dalla stazione di Rochester, nel Kent.
Qui era stato raffigurato in una vetrata dall’artista Katayoun Dowlatshahi, ispiratosi per questo alla cattedrale del posto.
La compagnia ferroviaria Network Rail, finanziata peraltro anche con fondi pubblici, ha improvvisamente ritenuto l’opera troppo «esplicitamente cristiana» e contraria ai «valori multiculturali», per cui l’ha fatta rimuovere.
Costo dell’operazione, 26 milioni di sterline. Ma, in questi casi, non si bada purtroppo a spese. Contrario l’autore: «Non ritengo che sia stata una decisione saggia – ha affermato – Dobbiamo avere il diritto di celebrare la nostra eredità cristiana». Ma tant’è…
Fonte: NoCristianofobia