Arriva la contraccezione “wireless”. Ma il vero Amore rimane rischio – di Giuliano Guzzo

Non sarà disponibile prima del 2018, ma fa già discutere. E’ il primo contraccettivo wireless, un microchip da impiantarsi sottopelle che proteggerebbe da gravidanze indesiderate per un periodo fino a 16 anni, all’incirca quasi la metà della vita riproduttiva media di una donna.

Comodo (non sarà necessario recarsi in ospedale per toglierlo), minuscolo (20 x 20 x 7 millimetri) [1] ed attivabile e disattivabile a distanza con un telecomando, il meccanismo funzionerà attraverso il rilascio giornaliero di microgrammi di Levonorgestrel, principio attivo di molti contraccettivi ormonali, si annuncia come una svolta epocale.

Se rispetterà le attese, in effetti lo sarà. Ma una svolta di che tipo?

Anche sorvolando su considerazioni scientifiche e sul potenziale abortivo del Levonorgestrel – si dice agisca solo bloccando o ritardando l’ovulazione, eppure vi sono studi dai quali per esempio emerge, come fra le donne che hanno assunto il Levonorgestrel prima dell’ovulazione, non si è verificata alcuna gravidanza pur ovulando nell’80% dei casi [2] –, non possiamo sottrarci all’impressione che si tratti dell’ennesimo passo avanti verso quella che, con espressione forte ma non troppo lontana dal vero, potremmo quasi definire una sterilizzazione volontaria di massa.

 

Già, almeno nel cosiddetto occidentale, nascono pochissimi bambini ed aumentano i problemi di fertilità [3], eppure il problema inseguito da certa tecnologica (ed incoraggiato da una certa mentalità) è quello della contraccezione wireless e disponibile sempre, a portata di mano.

Già la progressiva liquefazione dei rapporti, resi sempre più temporanei dalla stessa contraccezione “tradizionale” [4], si accompagna alla diffusa paura di ritrovarsi soli, eppure si sta continuando – e questo microchip ne sarà solo l’ennesima conferma – a promuovere relazioni puramente edonistiche e disgiunte dal “pericolo” della gravidanza.

Perché oggi è così, il figlio non è più un dono ma solo un rischio; non qualcuno che ti riempie, rivoluzionandola, la vita, ma qualcosa che non deve rovinarti i piani; non il risultato dei tuoi sacrifici ma un impegno che sarebbe meglio non ne richiedesse troppi.

 

Anche l’Amore esce quindi snaturato da questa folle ossessione contraccettiva che, da esperienze da vivere al meglio, comprime le relazioni riducendole ad incontri senza poi “brutte sorprese”, e del brivido di dividere la vita intera con una persona rimane solo la certezza di poterci dividere anche solo una notte, liberamente, senza che questo abbia chissà quale prezzo.

Ma l’Amore è l’esatto opposto della contraccezione wireless, perché sopravvive alla distanza e rimane attivo anche senza telecomando, perché prima di avere un costo esprime un valore e perché prevede il rilascio giornaliero del principio attivo più potente che esista al mondo: quello della gratuità, della rinuncia alle ambizioni individuali per il successo delle comuni speranze.

Amare non implica cioè infilarsi qualcosa sottopelle, ma tenersi qualcuno dentro al cuore, non cercare rapporti sicuri ma costruire storie solide, nelle quali ognuno guarda la felicità attraverso gli occhi dell’altro, senza mai trovarne i confini.

 

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Note: [1] Cfr. Kinkead G. A Contraceptive Implant with Remote Control, 4/7/2014: «technologyreview.com»;
[2] Cfr. Noé G. – Croxatto H.B. – Salvatierra A.M. – Reyes V. – Villarroel C. – Muñoz C. – Morales G. – Retamales A. (2011) Contraceptive efficacy of emergency contraception with levonorgestrel given before or after ovulation. «Contraception»; Vol.84(5):486-92;
[3] «L’assenza di concepimento dopo 12/24 mesi di rapporti non protetti mirati al concepimento – è stato osservato – riguarda, secondo stime recenti, circa il 15% delle coppie italiane (Istituto Superiore di Sanità,  Registro nazionale procreazione medicalmente assistita). Secondo i Centers for Disease Control  (Fertility, Family Planning, and Reproductive Health of U.S. Women: Data from the 2002 National  Survey of Family Growth), negli Stati Uniti il numero di donne di età compresa tra i 15 e i 44 anni  con problemi di fertilità ammonta a 7,3 milioni (11,8 per cento della popolazione totale»:«tecnobiosprocreazione.it»;
[4] Per un accurato approfondimento sul legame fra diffusione della contraccezione e dissoluzione coniugale, si veda Puccetti R., I Veleni della contraccezione, Edizioni Studio Domenicano 2013, pp.336-340.

 

articolo pubblicato sul blog di Giuliano Guzzo