Annuncio-choc: “Sì all’eutanasia per i minori”

Per la prima volta un’organizzazione musulmana con sede in Belgio ha invocato l’estensione dell’eutanasia anche ai minori. La notizia, che l’agenzia d’informazione “Kath.net” ha ripreso dal quotidiano “Le Soir”, rivela come tale associazione, d’impronta progressista, ritenga giusto concedere liberamente la facoltà d’optare per questa scelta estrema ai malati terminali, quand’anche minorenni.

Secondo il presidente di tale organismo, Fouad Benyekhlef, l’islam, come Cristianesimo ed ebraismo, è contrario all’eutanasia attiva. Ma non sarebbe compito delle comunità religiose imporre il proprio punto di vista sulle leggi riguardanti la libertà individuale delle persone. Un parere, questo, decisamente nella direzione del progetto di legge, messo a punto in dicembre dal partito socialista belga del primo ministro Elio Di Rupo. Tale progetto prevede la scelta eutanasica per bambini e giovani, ritenuti in grado per “maturità e giudizio” di “valutare tutte le conseguenze” del loro gesto. Nella bozza si contempla anche come obbligatorio il consenso dei genitori.

In Belgio da dieci anni l’eutanasia attiva è consentita in determinate circostanze. E’ stato il secondo Paese a liberalizzarla, poco dopo l’Olanda. E già se ne vedono lutti e danni. Nonostante i limiti previsti: il malato terminale dev’essere in possesso delle sue facoltà mentali, deve decidere di morire “volontariamente”, il suo proposito dev’essere “ripetuto e deliberatamente” espresso. Inoltre, la patologia dev’essere tale da porlo in condizioni “fisiche e psicologiche insopportabili”.

Il risultato? In un decennio il fenomeno appare ormai fuori controllo. Secondo lo studio condotto in merito dall’Istituto europeo di Bioetica, le morti ufficiali per eutanasia sarebbero quintuplicate, passando dai 235 casi del 2003 ai 1.133 del 2011. Ma emergerebbero dal rapporto anche vere e proprie anomalie o addirittura violazioni della norma, come recentemente scritto dal settimanale “Tempi”: nelle Fiandre il 47% dei decessi per eutanasia non verrebbe riportato, mentre il 32% delle vittime non avrebbe richiesto di morire.

La stessa commissione di vigilanza appositamente istituita si sarebbe dichiarata “impotente” nello svolgere il proprio compito. Sulla carta, la legge sarebbe piuttosto restrittiva: di fatto, si è invece di fronte al far west. Non sarebbe più neanche necessario presentare richiesta scritta.

A dimostrazione di quanto, soprattutto in questioni etiche, una volta accettati per legge determinati principi in via teorica, le maglie della liberalizzazione poi si allarghino all’inverosimile nella pratica. Una cosa da tener presente, anche in casa nostra… (M.F.)

Fonte: Corrispondenza Romana