Cominciano all’insegna della polemica le relazioni – già non facili negli ultimi anni – tra il nuovo primate anglicano Justin Welby e il Patriarcato ortodosso di Mosca. E al centro del contendere c’è, come sempre, il ruolo delle donne all’interno della gerarchia della Chiesa anglicana d’Inghilterra. Welby, ex-dirigente dell’industria petrolifera, è entrato ufficialmente in carica come arcivescovo di Canterbury – un ruolo che lo rende il primus inter pares tra i leader dei circa 80 milioni di anglicani del mondo – appena lo scorso 21 marzo.
In quell’occasione, ha dichiarato che in futuro a sedere al suo posto potrà tranquillamente esserci una donna, “quando verrà fuori la persona giusta”.
La Chiesa anglicana già da anni ordina donne prete e a ‘intronizzare’ ufficialmente Welby è stata infatti proprio una donna, Sheila Watson, arcidiacono della cattedrale di Canterbury. Lo scorso novembre, la parte laica del Sinodo anglicano ha respinto a sorpresa l’apertura alle donne anche dell’episcopato ma il nuovo primate ha detto apertamente che spera in un cambio di linea in occasione della prossima riunione dell’assemblea anglicana, nel prossimo luglio.
Ma per Welby è subito arrivata da Mosca una severa reprimenda. “Sappiamo che la Chiesa anglicana sta attraversando un periodo difficile e che al suo interno coesistono diverse opinioni, idee e fazioni. Tuttavia, speriamo vivamente l’idea tradizionale della morale cristiana e della Chiesa uscirà vincitrice da questa polemica”, ha detto il ‘ministro degli esteri’ del Patriarcato di Mosca, il metropolita Hilarion di Volokolamsk, nel corso di un incontro tra il nuovo primate e i rappresentanti ortodossi che hanno partecipato alla cerimonia di Canterbury.
Per Mosca, l’introduzione delle donne vescovo chiuderebbe infatti definitivamente la porta al possibile riconoscimento della gerarchia e degli ordini anglicani da parte del Patriarcato ortodosso. “Vorrei che lei fosse cosciente di questo e che tenesse in considerazione la nostra opinione quando questa tema sarà nuovamente sollevato”, ha avvertito Hilarion, che guida il Dipartimento relazioni ecclesiali esterne del Patriarcato di Mosca.
Il metropolita ha anche espresso la sua speranza che Welby si impegni per difendere il matrimonio tradizionale tra uomo e donna “in modo da evitare che la Chiesa di Inghilterra sia costretta dalla società secolarizzata a riconoscere alcune forme di coabitazione che non sono mai state considerate come un matrimonio dalle Chiese cristiane”.
Welby ha accolto sportivamente le bacchettate dei fratelli ortodossi. E ha avuto buon gioco a replicare che, almeno sul matrimonio gay, la posizione anglicana è compatibile con quella di Mosca, con il riconoscimento che matrimonio è solo l’unione tra un uomo e una donna.
Alessandro Speciale
Fonte: Vatican Insider