Megan è una ragazzina inglese di soli 16 anni che il Sistema sanitario nazionale vuole aiutare a cambiare sesso e diventare Morgan. A raccontare la drammatica vicenda è stata la madre, Isabel Robinson, che ha scritto una lettera al Daily Mail: «È difficile comprendere o anche solo immaginare la portata di quello che proverò guardando la mia piccola ragazza – la mia amata e unica figlia – trasformata in un adolescente maschio».
IL NOME CHE LE HO DATO. Oltre allo «shock per l’alterazione fisica» e per «i bellissimi capelli di Megan» che «saranno usurpati da un taglio corto e rasato», scrive la madre, «dovrò imparare ad abbandonare il nome che le ho dato». Ma a causare la rabbia e il dolore della donna è soprattutto il fatto che la figlia, colpita da «un disagio adolescenziale e transitorio», anziché trovare «la stabilità, il supporto e la costanza» di cui avrebbe bisogno, si è imbattuta in medici ed esperti che hanno preferito assecondare i suoi dubbi proponendole «un totale e radicale – probabilmente irrevocabile – cambiamento dell’identità», e proprio «durante gli anni della formazione, quelli dell’adolescenza in cui si è più vulnerabili».
L’INCUBO. Nella lettera al Daily Mail la signora Robinson racconta anche come è cominciato quello che lei ora definisce senza mezzi termini «incubo»:
«La scorsa estate Megan è stata affidata a un consulente del Sistema sanitario nazionale per nulla più di un aiuto nell’affrontare i suoi sbalzi d’umore e il suo desiderio di essere accettata. Contro il mio volere e con una rapidità allarmante, mia figlia è stata indirizzata alla Tavistock and Portman NHS Foundation Trust clinic di Londra, l’unico centro del Regno Unito specializzato nel trattamento dei ragazzi a cui è stata diagnosticata la disforia di genere».
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