Nel primo governo post Cirinnà nessuno ha, per ora, la delega alla Famiglia. Stesso discorso per le deleghe alle adozioni internazionali e tossicodipendenze, sulle quali pesano la legge sulle droghe leggere e quella sulle adozioni gay. Un’altra dimostrazione dell’indirizzo laicista di questa maggioranza parlamentare. Eppure il vertice dell’episcopato italiano, invece di fare propria la preoccupazione di famiglie e associazioni cattoliche per la nomina della paladina pro-gender Valeria Fedeli al ministero dell’Istruzione, si inginocchia al nuovo governo, come dimostrano Avvenire e il Forum delle famiglie.
– UNA CENERENTOLA A PALAZZO, di Andrea Zambrano
Il ministro Costa, titolare durante il governo Renzi, non ha ancora ricevuto la delega alla Famiglia. Gentiloni potrebbe assegnarla al primo consiglio dei ministri, ma fa riflettere che nel primo governo post Cirinnà nessuno abbia sentito il bisogno di parlare di famiglia. Stesso discorso per le deleghe alle adozioni internazionali e tossicodipendenze, sulle quali pesano la legge sulle droghe leggere e quella sulle adozioni gay.
– E I VESCOVI DIVORZIANO DAL POPOLO CATTOLICO, di Riccardo Cascioli
Mentre le associazioni che hanno animato i Family Day e i genitori impegnati nella scuola esprimono preoccupazione per la nomina della Fedeli a ministro dell’Istruzione, i vertici della CEI – attraverso Avvenire e il Forum delle Famiglie – esprimono pieno appoggio al governo e si mettono a disposizione del neo-ministro.