Adesso su Twitter spopola un gioco esoterico. Chi partecipa evoca «Charlie», un demone bambino

Charlie“Charlie, possiamo giocare?”. È questo il punto di partenza di un vero fenomeno virale basato su una sorta di gioco esoterico che prevede l’evocazione di uno spirito bambino (anche se alcuni lo definiscono un demone), Charlie per l’appunto, che trae le proprie origini da un più complesso rituale tradizionale messicano per bambini. Migliaia di utenti, per lo più giovanissimi, hanno twittato la loro personale versione di quello che viene anche chiamato “Il gioco della Matita”, ma in versione soprannaturale.

Carta e matite

Per provare a mettersi in contatto con l’aldilà sono sufficienti un foglio bianco e due matite. Sul foglio vanno tracciate una linea orizzontale e una verticale e nei quattro quadranti così formatisi vanno scritte per due volte ciascuna le parole “Sì” e “No” (ma valgono anche le varianti). Le due matite vanno posizionate sopra il foglio a formare una croce.

A questo punto si chiede a Charlie di confermare la propria presenza e se una matita si muove verso la risposta affermativa si può iniziare a chiedere allo spirito bambino qualunque cosa.

Osservando i video postati sulla Rete è possibile vederne un po’ di tutti i colori: c’è una ragazza che utilizzando le foto di quattro possibili partner tenta di scoprire quale sposerà, chi chiede la data dell’uscita del nuovo disco di Justin Bieber e anche chi si dice seriamente impaurito. Qui un video

Fine del gioco

Il gioco ispirato ad un’antica tradizione messicana prevede anche una contro-evocazione tramite la quale ci si congeda da Charlie. In molti sostengono che se non si chiede allo spiritello messicano “Charlie, possiamo smettere?” si lascia una sorta di porta aperta agli spiriti con conseguente comparsa di voci, rumori e risate sinistre.

Chiaramente a far muovere le matite non c’è nessun demone e più probabilmente ne sono responsabili la gravità e i movimenti involontari di chi si trova in prossimità delle matite, mentre suoni e presenze inquietanti sono solo il frutto di una giovanile suggestionabilità.

Quindi nulla di sovrannaturale o demoniaco. Ciononostante nei giorni scorsi un prete di Filadelfia ha scritto una lettera aperta ai suoi studenti, invitandoli a non giocare con i demoni poiché “esporsi all’attività del diavolo apre una finestra, difficile da chiudere, di possibilità”.

Fonte: IlTimone

 

Nostro commento

Non siamo d’accordo con le conclusioni esposte dall’autore dell’articolo mentre condividiamo il richiamo del sacerdote di Filadelfia. Infatti qualunque esorcista ben preparato sa che queste sono delle pericolosissime aperture all’occulto e perciò a Satana. Questo gioco è molto simile a quello cosiddetto del bicchiere, su cui i partecipanti poggiano un dito ponendo delle domande e ottenendo le risposte dallo spostamento dell’oggetto su un foglio di carta su cui, preventivamente, sono state scritte tutte le lettere dell’alafabeto.

Il fulcro del pericolo sta nel fatto che chi mette in atto questo rituale, che non può definrsi un gioco, ha la volontà di evocare una presenza dell’aldilà e ben sappiamo che gli spiriti maligni sono sempre in agguato per presentarsi e disturbare le anime. Inoltre, siccome le domande che vengono poste per la maggior parte riguardano eventi futuri, anche se prossimi, si cade anche nell’attività di divinazione, peccato che è condannato da Dio sin dal Vecchio Testamento e che la Chiesa cattolica ha ben descritto al numero 2116 del Catechismo:

Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che a torto si ritiene che “svelino” l’avvenire. La consultazione degli oroscopi, l’astrologia, la chiromanzia, l’interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium occultano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia ed infine sugli uomini ed insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste. Sono in contraddizione con l’onore e il rispetto, congiunto a timore amante, che dobbiamo a Dio solo.

Molti dei giovani che manifestano disturbi di natura psichica o spirituale devono i loro problemi proprio a questi “giochi” apparentemente innocenti, quando non abbiano partecipato a vere e proprie sedute spiritiche.

Se poi, finalmente, la natura dei disturbi viene individuata non è poi così facile liberarsene perché uno spirito maligno, una volta agito, non lascia facilmente la preda.

Sia i genitori che i giovani devono essere bene informati su questi rischi, non devono sottovalutarli e, soprattutto, devono dissuadere chiunque dallo sperimentarli per curiosità o necessità di conoscere il futuro.