Nell’anno del Giubileo, la lobby gay conquista anche le tradizionali bancarelle della befana di piazza Navona in Roma. Le famiglie e i bambini che, in questi giorni, come ogni anno, si recheranno presso la storica piazza romana per l’imminente e, sentitissima, “Festa della Befana” avranno infatti una brutta e sgradita sorpresa, trovandosi di fronte a improbabili stand di gay, trans, islamici e rom, invece che alle tipiche bancarelle piene di dolciumi di ogni tipo e calze della befana di tutte le misure.
Per i romani e non solo, piazza Navona è, infatti, il simbolo, per antonomasia, della festa della Befana; la centralissima piazza della capitale, da circa cento anni, per una settimana, fino al giorno clou del 6 gennaio, si trasforma in una sorta di piccolo paese dei balocchi, divenendo la meta preferita di grandi e piccini, attratti dalle sue colorate bancarelle, ricolme di giocattoli, statuette del Presepe, pupazzi di befane di ogni dimensione, dolci, caramelle e zuccheri filati.
A dare l’amara notizia è il quotidiano Libero, con un editoriale del vice-direttore Franco Bechis, che scrive come “Per festeggiare il Natale e l’Epifania del Giubileo il prefetto-commissario di Roma, Francesco Paolo Tronca, ha fatto una sorpresa ai bambini della capitale”.
Il “Gay Center” di Roma, presieduto da Angela Infante, si è aggiudicato due delle 28 ambitissime bancarelle che si alterneranno nella piazza romana dal 30 dicembre al giorno dell’Epifania.
Il banchetto dell’organizzazione dei gay, delle lesbiche e dei trans romani, che a differenza di altre associazioni, sarà presente con il suo stand durante l’intero periodo, dovrà secondo la deliberazione n. 16 del commissario straordinario Tronca, “promuovere le proprie attività statutarie e nel contempo offrire un programma di animazione ai bambini, nonché iniziative di intrattenimento ludico/culturali per le famiglie”.
Il nuovo allestimento, in stile moderno, al passo coi tempi, di Piazza Navona è il risultato di un bando di gara, pubblicato a metà dicembre, dal dipartimento “Attività Culturali e Turismo” del Comune di Roma, su ordinanza di Tronca, dopo l’annullamento della gara con cui erano state assegnate 55 bancarelle, prima che, 24 di queste, risultassero riconducibili a Giordano Tredicine, ex consigliere comunale di Forza Italia, finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta du Mafia Capitale.
Guardando l’elenco delle 18 associazioni vincitrici, è evidente come la selezione sia stata fatta all’insegna di un monotono criterio di politcally correct, piuttosto che sulla base dei sogni e dei desideri dei più piccoli: oltre al citato “Gay Center” si sono, infatti, aggiudicati un posto in piazza Navona, “Amnesty International”, “Slow Food”, “Greenpeace”, “Emergency”, “Sant’Egidio”, “Unicef”, “Cooperativa 21 luglio”, “Croce Rossa Italiana” e “Mezzaluna Rossa”, insieme ad altre cooperative sociali specializzate nei reinserimento dei detenuti o nell’assistenza a persone con handicap pisco-fisici.
Tutte associazioni, per cosi dire, “blindate”, in quanto super allineate con il pensiero ideologico dominante. In particolare, tra quest’ultime vale la pena citarne due: la “Cooperativa 21 luglio” un’associazione impegnata da anni nella difesa dei diritti di rom e sinti e contro lo sgombero dei campi rom presenti nella capitale; e la “Mezzaluna Rossa” che è la versione islamica della “Croce Rossa” in rispetto ed omaggio all’intollerante Islam.
Il fino ad oggi misurato e insospettabile commissario Tronca prosegue dunque nel solco tracciato dal suo predecessore Ignazio Marino, riprendendo e dando nuovo slancio alla politica LGBT del Comune di Roma.
Se tradizionalmente, durante le festività natalizie, a Piazza Navona si respirava un’atmosfera d’altri tempi, che raggiungeva il suo culmine nel giorno della “Festa della Befana”, nella quale gli adulti si lasciavano trasportare dai bimbi in un mondo magico, con l’ordinanza di Tronca, si respirerà un’asfissiante e nauseabonda atmosfera LGBT di cui le famiglie e i bambini romani, già bombardati tutti i giorni dalla propaganda omosessualista, non avevano proprio alcun bisogno. Ci auguriamo, ma ne siamo certi, che la Befana quest’anno porti a Tronca una calza piena zeppa di carbone. (L.G.)
Fonte: Corrispondenza Romana