Accade perciò anche in Spagna, dove nelle stesse ore in cui un ordigno rudimentale, ma funzionante, è stato scoperto e disinnescato nella cattedrale dell’Almudena di Madrid, l’Osservatorio per la libertà religiosa e di coscienza ha lanciato l’allarme, rendendo noto come, nel corso del 2012, siano stati compiuti nel Paese iberico sedici attacchi nei confronti di simboli religiosi, non solo cattolici, ma anche evangelici e islamici.
«Si evidenzia così — sostiene il comunicato dell’Osservatorio — la necessità che la nostra società stabilisca alcuni principi morali e legali per la difesa di questo diritto fondamentale, che è di tutti, credenti e non credenti, che è presente nella nostra Costituzione all’articolo 16». Il primo di questi attacchi rilevati dall’Osservatorio riguarda gli studenti cattolici dell’Università Complutense di Madrid, dove, il 22 febbraio scorso, il professore decano della facoltà di storia ha cercato di relegare la cappella della facoltà in un locale angusto, di non più di cinque metri quadri, nel tentativo di “mettere in un angolo” quegli studenti che intendevono esercitare anche nell’ateneo il loro diritto alla libertà religiosa.
Alla fine del 2012 — viene ulteriormente rilevato — tale disposizione è stata poi estesa a tutte le cappelle dell’università, con l’intento dichiarato di procedere alla loro chiusura. Un altro capitolo riguarda il tentativo di abolire la presenza dei crocifissi nei luoghi pubblici. L’Osservatorio segnala quanto accaduto il 24 febbraio a Saragozza, dove i rappresentanti del partito Chunta Aragonesista hanno chiesto il ritiro del simbolo cristiano dall’aula del consiglio municipale.
Fonte: L’Osservatore Romano