Cari fratelli e sorelle! Con questa domenica dopo l’Epifania si conclude il Tempo liturgico del Natale: tempo di luce, la luce di Cristo che, come nuovo sole apparso all’orizzonte dell’umanità, disperde le tenebre del male e dell’ignoranza. Celebriamo oggi la festa del Battesimo di Gesù: quel Bambino, figlio della Vergine, che abbiamo contemplato nel mistero della sua nascita, lo vediamo oggi adulto immergersi nelle acque del fiume Giordano, e santificare così tutte le acque e il cosmo intero – come evidenzia la tradizione orientale.
Ma perché Gesù, in cui non c’era ombra di peccato, andò a farsi battezzare da Giovanni? Perché volle compiere quel gesto di penitenza e conversione, insieme con tante persone che così volevano prepararsi alla venuta del Messia?
Quel gesto – che segna l’inizio della vita pubblica di Cristo – si pone nella stessa linea dell’Incarnazione, della discesa di Dio dal più alto dei cieli all’abisso degli inferi.
Il senso di questo movimento di abbassamento divino si riassume in un’unica parola: amore, che è il nome stesso di Dio. Scrive l’apostolo Giovanni: «In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui», e lo ha mandato «come vittima di espiazione per i nostri peccati» (1 Gv 4,9-10). Ecco perché il primo atto pubblico di Gesù fu ricevere il battesimo di Giovanni, il quale, vedendolo arrivare, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo» (Gv 1,29).
Narra l’evangelista Luca che mentre Gesù, ricevuto il battesimo, «stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”» (3,21-22). Questo Gesù è il Figlio di Dio che è totalmente immerso nella volontà di amore del Padre.
Questo Gesù è Colui che morirà sulla croce e risorgerà per la potenza dello stesso Spirito che ora si posa su di Lui e lo consacra. Questo Gesù è l’uomo nuovo che vuole vivere da figlio di Dio, cioè nell’amore; l’uomo che, di fronte al male del mondo, sceglie la via dell’umiltà e della responsabilità, sceglie non di salvare se stesso ma di offrire la propria vita per la verità e la giustizia.
Essere cristiani significa vivere così, ma questo genere di vita comporta una rinascita: rinascere dall’alto, da Dio, dalla Grazia. Questa rinascita è il Battesimo, che Cristo ha donato alla Chiesa per rigenerare gli uomini a vita nuova. Afferma un antico testo attribuito a sant’Ippolito: «Chi scende con fede in questo lavacro di rigenerazione, rinuncia al diavolo e si schiera con Cristo, rinnega il nemico e riconosce che Cristo è Dio, si spoglia della schiavitù e si riveste dell’adozione filiale» (Discorso sull’Epifania, 10: PG 10, 862).
Secondo la tradizione, stamani ho avuto la gioia di battezzare un folto gruppo di bambini che sono nati negli ultimi tre o quattro mesi. In questo momento vorrei estendere la mia preghiera e la mia benedizione a tutti i neonati; ma soprattutto invitare tutti a fare memoria del proprio Battesimo, di quella rinascita spirituale che ci ha aperto la via della vita eterna. Possa ogni cristiano, in quest’Anno della fede, riscoprire la bellezza di essere rinato dall’alto, dall’amore di Dio, e vivere come figlio di Dio.
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Dopo l’Angelus:
Cari fratelli e sorelle!
Celebriamo oggi la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Nel Messaggio di quest’anno ho paragonato le migrazioni ad un «pellegrinaggio di fede e di speranza». Chi lascia la propria terra lo fa perché spera in un futuro migliore, ma lo fa anche perché si fida di Dio che guida i passi dell’uomo, come Abramo. E così i migranti sono portatori di fede e di speranza nel mondo. A ciascuno di loro rivolgo oggi il mio saluto, con una speciale preghiera e benedizione. Saluto in particolare le comunità cattoliche di migranti presenti a Roma, e le affido alla protezione di santa Cabrini e del beato Scalabrini.
Chers pèlerins francophones, la fête du Baptême de Jésus nous fait souvenir de notre baptême. Ce jour-là, nous sommes devenus enfants de Dieu, appelés à être dans le monde des témoins de l’amour de Dieu pour chaque personne. Cette mission est importante alors que nous célébrons la Journée internationale des migrants et des réfugiés. Que partout, ces personnes puissent être accueillies et aidées pour qu’elles aient chacune, ainsi que leur famille, une existence digne. Comme Jésus, soyons proches de ceux qui souffrent et n’ont pas de voix pour se faire entendre. Il bénira chaque geste de charité. Bon dimanche à tous !
I greet all English-speaking visitors taking part in this Angelus prayer. Today, in the Baptism of the Lord, we contemplate our share in the divine life through the gift of the Holy Spirit in the waters of Baptism. May we be renewed in our own Baptism and strengthened in witness to the Gospel and its promises! Upon you and your families I invoke the Lord’s blessings of joy and peace.
Ein herzliches Grüß Gott sage ich allen Pilgern und Besuchern deutscher Sprache. Heute morgen hatte ich die Freude, in der Sixtinischen Kapelle 20 Kinder zu taufen. Taufe bedeutet Neuschöpfung: Christus schenkt uns ein neues Menschsein. Er nimmt uns hinein in seine Beziehung zum Vater im Himmel. So sind wir in Christus wahrhaft Kinder Gottes und zugleich Brüder und Schwestern in der Gemeinschaft der Kirche. Tag für Tag sollen und wollen wir die Gnade der Taufe in uns wirksam werden lassen und unseren Mitmenschen bezeugen, daß Gott uns als seine Kinder liebt. Der Heilige Geist mache euch stark im Glauben und in der Liebe.
Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española que participan en esta oración mariana, especialmente a los provenientes de Badajoz. En este domingo del Bautismo de Nuestro Señor, con el que concluye el tiempo de Navidad, exhorto a todos a contemplar a Jesucristo, el Hijo amado de Dios, su predilecto. Siguiendo su ejemplo y con la ayuda de su gracia, seamos para los demás fuente de consuelo y esperanza, no teniendo otro deseo que ofrecer un testimonio sencillo y elocuente de generoso servicio, sin buscar jamás ser servidos. Así dejaremos a nuestro paso un luminoso rastro de bondad y misericordia. Muchas gracias.
Z serdecznym pozdrowieniem zwracam się do Polaków. Chrzest Jezusa w Jordanie objawił, że misja Syna Bożego rozpoczyna się i dokonuje w miłości Ojca i w mocy Ducha Świętego. Niech ta miłość i moc towarzyszy nam wszystkim, którzy przez sakrament chrztu mamy udział w Chrystusowym dziele zbawienia. Niech będzie światłem i wsparciem na drodze życia w sprawiedliwości i świętości. Z serca wam błogosławię.
[Un cordiale saluto rivolgo ai polacchi. Il battesimo di Gesù nel Giordano ha rivelato che la missione del Figlio di Dio inizia e si realizza nell’amore del Padre e nella potenza dello Spirito Santo. Quest’amore e questa potenza accompagnino noi tutti, che grazie al sacramento del Battesimo partecipiamo all’opera salvatrice di Cristo, e siano luce e sostegno sulla via della vita nella giustizia e nella santità. Vi benedico di cuore.]
Rivolgo infine il mio cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare alle famiglie e ai gruppi parrocchiali. A tutti auguro una buona domenica, una buona settimana. Buona domenica a voi tutti. Grazie!
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