Hanoi (AsiaNews/Rfa) – È in sciopero della fame da quattro giorni Le Quoc Quan (v. foto), noto avvocato cattolico, blogger e attivista per i diritti umani. Lo riferisce un sacerdote redentorista di Ho Chi Min City. In carcere dal 27 dicembre scorso, Quan ha iniziato il digiuno tre giorni dopo il suo arresto, ma la notizia è stata diffusa solo nella serata di ieri.
Al momento, sono sconosciute le sue condizioni di salute: secondo p. Dinh Huu Thoai, sacerdote vietnamita che collabora con Radio Free Asia (Rfa), l’attivista rifiuta ogni tipo di alimentazione, anche quella inviatagli dai familiari. Per Human Rights Watch, l’arresto per evasione fiscale di Quan è una chiara “vendetta politica” perpetrata dalle autorità vietnamite.
Quan si trova nella Hoa Lo Prison No.1, e né il suo avvocato, né la sua famiglia possono andarlo a trovare. La polizia lo ha arrestato ad Hanoi, mentre portava i figli a scuola. L’accusa a suo carico è di evasione fiscale (art. 161 del Codice penale vietnamita): “Un trucco – spiegano alcuni attivisti – usato di frequente dal Partito comunista per imprigionare e mettere a tacere i suoi detrattori”. Se condannato, l’avvocato rischia tre anni di prigione e una multa.
Le Quoc Quan, 41 anni, non può più esercitare la professione di avvocato perché è stato espulso dall’ordine, e dedica ogni suo sforzo per difendere i diritti umani attraverso le sue azioni e un suo blog. Cattolico in Paese a maggioranza buddista, egli era già stato in prigione nel 2007 per aver partecipato ad “attività che mirano a sovvertire il governo del popolo” (“sovversione”, art. 79 del Codice penale). In seguito alle proteste degli Stati Uniti, egli era stato liberato.
Proprio per il reato di sovversione, a fine dicembre, 14 cattolici sono stati arrestati: rischiano la pena di morte.
L’arresto di Quan rientra in una campagna lanciata nel settembre scorso dal premier Nguyen Tan Dung per fermare blogger e individui che diffondono notizie e critiche sulla corruzione dei membri del partito e del governo, e sul loro arricchirsi durante la crisi finanziaria. Secondo Hrw, nel 2012 in Vietnam sono stati condannati almeno 40 blogger, dissidenti e attivisti. Fra di loro, almeno 18 sono stati accusati di “condurre propaganda contro lo Stato”, contravvenendo all’art.88 del codice.