Benedetto XVI ha concesso la grazia a Paolo Gabriele. Lo ha annunciato il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, nel corso di un briefing con i giornalisti. Il Papa ha incontrato in cella il suo ex aiutante di camera, che subito dopo è stato scarcerato. Gabriele, arrestato nel maggio scorso, era stato condannato a 3 anni di reclusione, con pena ridotta ad un anno e mezzo, per furto aggravato di documenti riservati.
“Un gesto paterno verso una persona con cui il Papa ha condiviso per alcuni anni una quotidiana familiarità”. Benedetto XVI – ha affermato padre Lombardi, leggendo un comunicato della Segreteria di Stato – ha voluto incontrare Paolo Gabriele per confermargli il proprio perdono e comunicargli di persona di avere accolto la sua domanda di grazia, condonandogli la pena:
“Il Santo Padre si è recato alla Caserma della Gendarmeria, dove vi è la cella in cui il signor Gabriele era stato detenuto. E’ stato un colloquio personale di una quindicina di minuti, tra le 12.15 e le 12.30 di questa mattina, un colloquio molto intenso: era la prima volta che c’era di nuovo un rapporto diretto tra il Santo Padre e Paolo Gabriele”.
Dopo l’incontro con il Papa, Paolo Gabriele è stato scarcerato ed è rientrato a casa. Non potrà riprendere il precedente lavoro, ma la Santa Sede, “confidando nella sincerità del ravvedimento manifestato, intende offrirgli la possibilità di riprendere con serenità la vita insieme alla sua famiglia”:
“Si tiene conto anche della situazione della sua famiglia e della benevolenza con cui il Papa ha voluto intervenire nella situazione, e quindi verrà offerta una possibilità per l’alloggio e per l’occupazione, però non nella sede dello Stato della Città del Vaticano”.
A questo punto, ha detto padre Lombardi, la vicenda di Paolo Gabriele può dirsi conclusa:
“Con questo atto molto paterno, molto bello da parte del Santo Padre, si conclude questa vicenda processuale e della pena di detenzione, e quindi c’è una chiusura di questo capitolo triste e doloroso di questa vicenda, e si spera però che con il ravvedimento manifestato sinceramente e ribadito certamente da Paolo Gabriele anche nel colloquio di questa mattina, ci siano le premesse per un’atmosfera di serenità nel riprendere il cammino”.
E’ stato un atto – ha osservato padre Lombardi – “che ci tocca molto profondamente, probabilmente ci fa venire in mente anche un po’ l’incontro di Giovanni Paolo II con Ali Agca, anche se la situazione è molto, molto diversa, evidentemente. Ma il perdono e la benevolenza da parte del Papa sono molto evidenti e quindi – ha aggiunto – è molto bello che noi lo possiamo comunicare, anche in questo clima di Natale”.
Infine, padre Lombardi si è soffermato sul caso di Claudio Sciarpelletti, il tecnico informatico della Segreteria di Stato, condannato a quattro mesi di reclusione per favoreggiamento, pena ridotta a due, con il beneficio della condizionale. Il tecnico – ha detto il direttore della Sala Stampa vaticana – “aveva già ripreso la sua attività lavorativa da qualche giorno”, ma “anche per lui è previsto un provvedimento in seguito alla domanda di grazia che egli pure ha avanzato per estinguere anche le conseguenze della condanna penale che aveva ricevuto, nonostante la pena fosse sospesa con la condizionale”. Per lui – ha concluso il direttore della Sala Stampa – “si prepara un provvedimento di grazia per cui sia completamente conclusa anche la sua vicenda penale e possa così riprendere una vita in condizioni del tutto serene”.
Sergio Centofanti
Fonte: Radio Vaticana