Dio parla nel silenzio, la sua grazia libera l’uomo dal peccato e da ogni egoismo e fa gustare la vera gioia. Così in sintesi Benedetto XVI questo pomeriggio nell’atto di venerazione all’Immacolata Concezione in Piazza di Spagna a Roma. La voce di Dio – ha detto il Papa – non si riconosce nel frastuono o rimanendo in superficie , ma scendendo ad un livello più profondo dove le forze che agiscono non sono quelle economiche e politiche, ma quelle morali e spirituali”.
“Ciò che è veramente grande passa spesso inosservato e il quieto silenzio si rivela più fecondo del frenetico agitarsi che caratterizza le nostre città”. E’ una delle riflessioni suggerite al Papa dal Vangelo della solennità dell’Immacolata Concezione in un freddo, ma assolato pomeriggio romano al cospetto della statua della Vergine in Piazza di Spagna. Benedetto XVI riflette sul grande silenzio che avvolge il momento in cui Dio si fa uomo, l’incontro tra il messaggero divino e Maria, “un incontro di cui nessuno sa o parla”:
“E’ un avvenimento che, se accadesse ai nostri tempi, non lascerebbe traccia nei giornali e nelle riviste, perché è un mistero che accade nel silenzio”.
La voce di Dio – spiega il Santo Padre – non si riconosce nel frastuono e nell’agitazione, neanche nell’attivismo che caratterizza i nostri giorni:
“Quell’attivismo che ci rende incapaci di fermarci, di stare tranquilli, di ascoltare il silenzio in cui il Signore fa sentire la sua voce discreta”.
Nel giorno in cui ricevette l’annuncio Maria era raccolta e allo stesso tempo aperta all’ascolto di Dio, in lei – constata il Successore di Pietro – non c’è ostacolo che la separi da Dio, è infatti senza peccato originale:
“Non c’è separazione, non c’è ombra di egoismo, ma una perfetta sintonia: il suo piccolo cuore umano è perfettamente «centrato» nel grande cuore di Dio”.
La voce di Dio, il suo disegno sulla nostra vita personale e sociale infatti non si riconosce nell’agitazione o rimanendo in superficie…
…”ma scendendo ad un livello più profondo, dove le forze che agiscono non sono quelle economiche e politiche, ma quelle morali e spirituali. E’ lì che Maria ci invita a scendere e a sintonizzarci con l’azione di Dio”.
La solennità dell’Immacolata suggerisce anche che la salvezza del mondo non è opera dell’uomo, ma viene dalla Grazia, cioè da Dio stesso, di cui Maria è “piena”. L’Amore di Dio – spiega Benedetto XVI – è più forte del male, colma i vuoti che l’egoismo provoca nella storia, quei vuoti che l’uomo invano tenta di riempire con rimedi, come la droga, che poi finiscono per farlo cadere ancora più in basso.
“Maria ci dice che, per quanto l’uomo possa cadere in basso, non è mai troppo in basso per Dio, il quale è disceso fino agli inferi; per quanto il nostro cuore sia sviato, Dio è sempre «più grande del nostro cuore». Il soffio mite della Grazia può disperdere le nubi più nere, può rendere la vita bella e ricca di significato anche nelle situazioni più disumane”.
La vittoria della Grazia sul peccato, della vita sulla morte: questo l’annuncio di gioia del cristianesimo, quella gioia autentica di cui Maria Immacolata – aggiunge il Pontefice – è piena e di cui è pieno il cuore liberato dal peccato. Il cristianesimo infatti – ricorda il Papa – è una lieta notizia, non un ostacolo alla gioia o un insieme di divieti e regole: “se comporta rinunce e una disciplina della mente è perché nell’uomo c’è la radice velenosa dell’egoismo, che fa male a se stessi e agli altri”.
“Bisogna dunque imparare a dire no alla voce dell’egoismo e a dire sì a quella dell’amore autentico. La gioia di Maria è piena, perché nel suo cuore non c’è ombra di peccato”.
Particolarmente calorosa l’accoglienza manifestata al Papa dai fedeli che gremivano Piazza di Spagna. Presenti anche il sindaco Alemanno e il cardinale vicario Vallini. Come da tradizione prima della preghiera al cospetto della Vergine Benedetto XVI si è soffermato davanti alla chiesa della Santissima Trinità in via Condotti, per l’omaggio dell’Associazione Commercianti.
Il servizio è di Paolo Ondarza
Fonte: Radio Vaticana