Germania, chi si nasconde dietro quel sito pseudo-cattolico?

Chi gestisce kreuz.net (“croce.net”), un portale tedesco che dietro la denominazione ufficiale “notizie cattoliche” nasconde una propaganda fatta di antisemitismo, omofobia, negazionismo e attacchi ai musulmani? Per scoprirlo la Bruno Gmünder Verlag, una casa editrice berlinese che pubblica libri e riviste per omosessuali, ha offerto una taglia di 15.000 euro.

La ricompensa andrà a chiunque fornirà informazioni utili a risalire agli anonimi responsabili del sito. La casa editrice ha inoltre scritto alla Conferenza episcopale tedesca, invitandola ad appoggiare l’iniziativa e ad aumentare la ricompensa.

Kreuz.net, che è online dal 2004 ed è ospitato su un server statunitense, si definisce un’“iniziativa di gruppi privati internazionali di cattolici in Europa e oltreoceano, che lavorano nel servizio ecclesiastico”. La Conferenza episcopale tedesca ha più volte preso le distanze dal portale. Secondo i responsabili della campagna “Fermate kreuz.net”, lanciata dalla Bruno Gmünder Verlag, esistono forti indicazioni che dietro il sito ci siano dipendenti ecclesiastici, tra cui anche “alcuni provenienti da ambienti molto elevati della Chiesa”. Stando a quanto riferito dal teologo omosessuale David Berger alla Süddeutsche Zeitung, un vescovo di lingua tedesca collabora col sito. Le tracce porterebbero tra l’altro all’Austria.

Il portale, che sembra vicino ai lefebvriani, anche se un legame non è stato dimostrato, si contraddistingue per posizioni ultraconservatrici e una retorica radicale, che sfocia nell’insulto: i protestanti vengono ad esempio chiamati “Protestunten”, un termine creato fondendo “Protestanten” (protestanti) e “Tunte” (checca).

Kreuz.net è da anni al centro delle critiche. I servizi segreti tedeschi lo seguono da vicino attraverso la stessa divisione che si occupa di estremismo di destra. La goccia che ha fatto ora traboccare il vaso è stato un commento pubblicato dopo la morte del popolare comico televisivo tedesco Dirk Bach. Nel pezzo, intitolato “Adesso brucia nel fuoco eterno dell’inferno”, Bach, omosessuale dichiarato, viene definito un “disturbato omosessuale” e un “degenerato”. A seguito di quel commento sono state depositate numerose denunce contro il portale.

Fonte: Vatican Insider