PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA CULTURA
PONTIFICIO CONSIGLIO PER IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
GESÙ CRISTO PORTATORE DELL’ACQUA VIVA – Una riflessione cristiana
sul “New Age
INDICE
Premessa
1. Che tipo di riflessione?
1.1. Perché ora?
1.2. L’era delle comunicazioni
1.3. Il contesto culturale
1.4. Il New Age e la fede cattolica
1.5. Una sfida positiva
2. La spiritualità new age: una panoramica
2.1. Qual è la novità del New Age?
2.2. Che cosa pretende di offrire il New Age?
2.2.1. Incanto: deve esserci un angelo
2.2.2. Armonia e comprensione: una buona vibrazione
2.2.3. Salute: una vita aurea
2.2.4. Unità integrale: un viaggio magico e misterioso
2.3. I principi fondamentali del pensiero New Age
2.3.1. Una risposta globale in un tempo di crisi
2.3.2. La matrice essenziale del pensiero New Age
2.3.3. Temi centrali del New Age
2.3.4. Che cosa dice il New Age a proposito…
2.3.4.1. …della persona umana?
2.3.4.2. …di Dio?
2.3.4.3. … del mondo?
2.4. « Abitanti del mito piuttosto che della storia »?: New Age e cultura
2.5. Perché il New Age ha avuto un successo così rapido e si è diffuso con tanta efficacia?
3. New age e spiritualità cristiana
3.1. Il New Age come spiritualità
3.2. Narcisismo spirituale?
3.3. Il Cristo Cosmico
3.4. Mistica cristiana e mistica New Age
3.5. Il « dio interiore » e la « theosis »
4. Il New Age e la fede cristiana a confronto
5. Gesù Cristo ci offre l’acqua della vita
6. Punti da notare
6.1. Necessità di guida e di formazione solida
6.2. Passi concreti
7. Appendice
7.1. Alcune brevi formulazioni delle idee del New Age
7.2. Glossario scelto
7.3. Luoghi chiave del New Age
8. Risorse
8.1. Documenti del Magistero della Chiesa cattolica
8.2. Studi cristiani
9. Bibliografia generale
9.1. Alcuni libri del New Age
9.2. Opere storiche, descrittive e analitiche
NOTE
PREMESSA
Questo studio si occupa del complesso fenomeno del New Age che influenza numerosi aspetti della cultura contemporanea.
Lo studio è un rapporto provvisorio. È il frutto della riflessione comune del Gruppo di Studio sui Nuovi Movimenti Religiosi, composto da membri dello « staff » di diversi Dicasteri della Santa Sede: i Pontifici Consigli della Cultura e per il Dialogo Interreligioso (che sono stati i principali redattori di questo progetto), la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.
Queste riflessioni si rivolgono innanzitutto a coloro che sono impegnati nella pastorale, così che possano essere in grado di spiegare in che modo il movimento New Age differisca dalla fede cristiana. Questo studio invita i lettori a tener conto della maniera in cui la religiosità New Age si rivolge alla fame spirituale degli uomini e delle donne contemporanee. Si deve riconoscere che l’attrazione che la religiosità New Age esercita su alcuni cristiani è in parte dovuta alla mancanza di una seria attenzione nelle proprie comunità a temi che fanno realmente parte della sintesi cattolica, quali l’importanza della dimensione spirituale dell’uomo e la sua integrazione con l’insieme della vita, la ricerca di un significato per essa, il legame fra gli esseri umani ed il resto della creazione, il desiderio di un cambiamento personale e sociale, ed il rifiuto di una visione razionalista e materialista dell’umanità.
La presente pubblicazione richiama l’attenzione sulla necessità di conoscere e comprendere il New Age quale corrente culturale, così come sulla necessità per i cattolici di una conoscenza dell’autentica dottrina e spiritualità cattolica per valutare in maniera corretta i temi di questa corrente. I primi due capitoli presentano il New Age come una tendenza culturale dai molteplici aspetti e offrono un’analisi dei fondamenti del suo pensiero. Dal terzo capitolo in poi vengono offerte indicazioni per una ricerca su questo movimento in paragone con il messaggio cristiano. Vi sono anche alcuni suggerimenti di natura pastorale.
Chi desidera approfondire lo studio del New Age troverà riferimenti utili nell’Appendice. È auspicabile che quest’opera sia uno stimolo per studi ulteriori che si adattino a diversi contesti culturali. Essa si prefigge anche lo scopo di incoraggiare il discernimento in quanti cercano sicuri punti di riferimento per una vita di maggiore pienezza. È davvero nostra convinzione che in tanti dei nostri contemporanei che sono in ricerca, noi possiamo scoprire una autentica sete di Dio. Come ha affermato Papa Giovanni Paolo II rivolgendosi a un gruppo di Vescovi degli Stati Uniti: « I Pastori devono onestamente chiedersi se hanno prestato sufficiente attenzione alla sete del cuore umano di vera “acqua viva” che solo Cristo nostro Redentore può offrirci (cf. Gv 4, 7-13). Come lui, noi dobbiamo insistere “sulla dimensione spirituale della fede, sulla perenne freschezza del messaggio evangelico e sulla sua capacità di trasformare e rinnovare coloro che lo accettano » (AAS 86/4, 330).
1. CHE TIPO DI RIFLESSIONE?
Le seguenti riflessioni intendono essere una guida per i cattolici impegnati nella predicazione del Vangelo e nell’insegnamento della fede a ogni livello in seno alla Chiesa. Questo documento non intende offrire un insieme di risposte complete ai numerosi interrogativi suscitati dal New Age o da altri segni contemporanei della perenne ricerca umana di felicità, significato e salvezza. È un invito a comprendere questa corrente culturale e a impegnarsi in un dialogo autentico con quanti sono influenzati dal suo pensiero. Il documento guida coloro che sono impegnati nella pastorale nella loro comprensione e risposta alla spiritualità New Age, sia illustrando i punti nei quali questa spiritualità contrasta con la fede cattolica sia rifiutando le posizioni esposte dai pensatori New Age in opposizione alla fede cristiana. Ciò che si richiede ai cristiani è, innanzitutto, un saldo radicamento nella propria fede. Su questa solida base, possono edificare una vita che risponda positivamente all’esortazione contenuta nella Prima Lettera di San Pietro: « rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza » (1 Pt 3, 15 e seg.).
1.1. Perché ora?
L’inizio del terzo millennio arriva non soltanto duemila anni dopo la nascita di Gesù, ma anche in un momento in cui gli astrologi credono che l’Età dei Pesci, loro nota come era cristiana, volga al termine. Il movimento New Age prende il nome dall’imminente Età astrologica dell’Acquario. Il New Age è una delle numerose spiegazioni del significato di questo momento storico che bombardano la cultura contemporanea (in particolare quella occidentale) ed è difficile individuare con chiarezza quanto sia coerente o meno con il messaggio cristiano. Perciò questo sembra essere il momento giusto per offrire una valutazione, dall’ottica cristiana, del pensiero del New Age e del movimento New Age nel suo insieme. È stato detto, abbastanza correttamente, che oggi molte persone oscillano fra certezza e incertezza, in particolare per quanto riguarda la propria identità.1 Alcuni sono del parere che la religione cristiana sia patriarcale e autoritaria, che le istituzioni politiche siano incapaci di migliorare il mondo e che la medicina ufficiale (allopatica) non riesca a guarire efficacemente le persone. Il fatto che quelli che una volta erano elementi centrali nella società vengano ora percepiti come indegni di fiducia o privi di autentica autorità, ha creato un clima in cui le persone guardano dentro di sé, in se stesse, alla ricerca di senso e di forza. Si rivolgono anche a istituzioni alternative, nella speranza che possano soddisfare i loro bisogni più profondi. La vita caotica o non strutturata delle comunità alternative degli anni ’70 ha promosso una ricerca di disciplina e di strutture che sono evidentemente gli elementi chiave dei popolarissimi movimenti « mistici ». Il New Age è attraente soprattutto perché molto di quanto offre soddisfa aspirazioni, spesso non soddisfatte dalle istituzioni ufficiali.
Sebbene molto del New Age sia una reazione alla cultura contemporanea, per molti versi ne è figlio. Il Rinascimento e la Riforma hanno plasmato l’individuo occidentale moderno, che non è oppresso da fardelli esteriori come l’autorità meramente estrinseca e la tradizione. Le persone sentono sempre meno il bisogno di « far parte di » istituzioni (e tuttavia la solitudine è una vera e propria piaga della vita moderna) e non sono inclini a sottoporsi a giudizi « ufficiali ». Con questo culto dell’uomo, la religione viene ricondotta alla sfera intima, ciò che prepara il terreno per una celebrazione della sacralità del sé. Per questo motivo il New Age condivide molti dei valori propugnati dalla cultura imprenditoriale e dal « Vangelo della prosperità » (di cui si parlerà in seguito: sezione 2. 4) e anche dalla cultura consumistica, la cui influenza si manifesta nel numero sempre più alto di persone che ritengono possibile mischiare cristianesimo e New Age, prendendo da ognuno quanto ritengono sia il meglio di entrambi.2 Vale la pena ricordare che alcune deviazioni all’interno del cristianesimo sono andate oltre il teismo tradizionale, accettando una svolta unilaterale verso il sé e questo ha incoraggiato una confusione di prospettive. È importante osservare che, in alcune pratiche New Age, Dio è ridotto alla funzione di promuovere lo sviluppo dell’individuo.
Il New Age attira persone imbevute dei valori della cultura moderna. La libertà, l’autenticità, l’autonomia e altri valori simili sono considerati sacri. Affascina quanti hanno problemi con la società patriarcale. « Non richiede più fede che andare al cinema » 3 e tuttavia pretende di soddisfare le aspirazioni spirituali delle persone. Qui si pone una questione centrale: che cosa si intende per spiritualità in un contesto New Age? La risposta svela alcune differenze fra la tradizione cristiana e molto di ciò che può essere chiamato New Age. Alcune versioni del New Age sfruttano le forze della natura e cercano di comunicare con un altro mondo per scoprire il destino degli individui, aiutandoli a sintonizzarsi sulla giusta frequenza per trarre il meglio da sé e dalle circostanze. Nella maggior parte dei casi, tutto ciò è completamente fatalistico. Il cristianesimo, invece, è un invito a guardare fuori di sé e oltre, al « Nuovo Avvento » di Dio che ci chiama a vivere il dialogo d’amore.4
1.2. L’era delle comunicazioni
Negli ultimi anni, la rivoluzione tecnologica nelle comunicazioni ha creato una situazione del tutto nuova. La facilità e la velocità con le quali, nel nostro tempo, le persone possono comunicare, costituiscono una delle ragioni per cui il New Age è riuscito a richiamare l’attenzione di persone di tutte le età e di tutte le formazioni, confondendo anche molti seguaci di Cristo che non sono sicuri di che cosa si tratti. Internet, in particolare, esercita un’influenza enorme, soprattutto fra i giovani, che lo considerano un modo loro congeniale e affascinante per acquisire informazioni. Tuttavia, è un mutevole veicolo di equivoci su moltissimi aspetti della religione: non tutto ciò che è etichettato come « cristiano » o « cattolico » riflette fedelmente gli insegnamenti della Chiesa cattolica e, al contempo, c’è una notevole diffusione delle fonti del New Age che vanno dal serio al faceto. Le persone hanno bisogno, e a ragione, di informazioni affidabili sulle differenze fra cristianesimo e New Age.
1.3. Il contesto culturale
Esaminando molte tradizioni New Age, appare subito chiaro che, di fatto, di nuovo c’è molto poco. Il nome sembra essersi diffuso attraverso i Rosa Croce e la Massoneria, al tempo delle rivoluzioni francese e americana, ma la realtà a cui si riferisce è una variante contemporanea dell’esoterismo occidentale. Quest’ultimo s’ispira ai gruppi gnostici che sorsero nei primi anni del cristianesimo e acquisì importanza in Europa nel periodo della Riforma. Si è sviluppato parallelamente alle visioni scientifiche del mondo e ha acquisito una giustificazione razionale nei secoli diciottesimo e diciannovesimo. Si è caratterizzato per il rifiuto progressivo di un Dio personale e per il concentrarsi su altre entità, che spesso fungono da intermediari fra Dio e l’uomo nel cristianesimo tradizionale, con adattamenti sempre più originali di questi ultimi e l’introduzione di altri. Una forte tendenza della cultura occidentale moderna, che ha fatto spazio alle idee New Age, è l’accettazione generale della teoria evoluzionistica di Darwin. Quest’ultima, accanto all’attenzione rivolta a poteri spirituali nascosti o forze della natura, ha costituito la spina dorsale di molti aspetti di ciò che è ora conosciuta come teoria New Age. Fondamentalmente, il New Age ha avuto un grande successo perché la sua visione del mondo era già stata ampiamente accettata. Il terreno era stato preparato dallo sviluppo e dalla diffusione del relativismo e dall’antipatia o dall’indifferenza verso la fede cristiana. Inoltre, si è svolto un acceso dibattito su una possibile definizione del New Age come fenomeno postmoderno. L’esistenza ed il fervore del pensiero e della pratica New Age testimoniano le inestinguibili aspirazioni dello spirito umano verso la trascendenza e il senso religioso, che non è solo un fenomeno culturale contemporaneo, ma era già evidente nel mondo antico sia cristiano che pagano.
1.4. Il New Age e la fede cattolica
Pur ammettendo che la religiosità New Age in qualche modo risponde alle legittime aspirazioni della natura umana, si deve riconoscere che esso tenta di farlo opponendosi ogni volta alla rivelazione cristiana. In particolare nella cultura occidentale, il fascino esercitato dagli approcci « alternativi » alla spiritualità è molto forte. Da una parte, fra i cattolici si sono diffuse nuove forme di affermazione psicologica dell’individuo, anche nei centri di ritiro, nei seminari e negli istituti di formazione per religiosi. Dall’altra, la nostalgia e la curiosità sempre più forti per la saggezza e i rituali antichi spiegano l’ampia diffusione dell’esoterismo e dello gnosticismo. Molte persone sono particolarmente attratte da quanto è noto, a torto o a ragione, come spiritualità « celtica »,5 o da religioni di popoli antichi. Libri e corsi sulla spiritualità e sulle religioni antiche o orientali sono un’impresa in forte espansione e sono spesso etichettati con il termine New Age per motivi commerciali. Tuttavia i collegamenti con quelle religioni non sono sempre chiari e spesso vengono negati.
Un adeguato discernimento cristiano del pensiero e della pratica New Age non può non riconoscere che, come nello gnosticismo del secondo e terzo secolo, esso rappresenta una specie di compendio di posizioni che la Chiesa ha identificato come eterodosse. Giovanni Paolo II mette in guardia sulla « rinascita delle antiche idee gnostiche nella forma del cosiddetto New Age. Non ci si può illudere che esso porti a un rinnovamento della religione. È soltanto un nuovo modo di praticare la gnosi, cioè quell’atteggiamento dello spirito che, in nome di una profonda conoscenza di Dio, finisce per stravolgere la Sua Parola sostituendo parole che sono soltanto umane. La gnosi non si è mai ritirata dal terreno del cristianesimo, ma ha sempre convissuto con esso, a volte sotto forme di corrente filosofica, più spesso con modalità religiose o parareligiose, in deciso anche se non dichiarato contrasto con ciò che è essenzialmente cristiano ».6 Se ne può vedere un esempio nell’enneagramma, lo strumento per l’analisi del carattere secondo nove tipi, il quale, quando viene utilizzato come mezzo di crescita spirituale introduce ambiguità nella dottrina e nella vita della fede cristiana.
1.5. Una sfida positiva
Il fascino del New Age non si può sottovalutare. Quando la conoscenza del contenuto della fede cristiana è debole, si può sostenere, erroneamente, che la religione cristiana non ispiri una profonda spiritualità e si è tentati di cercare altrove. È vero che alcuni ritengono che il New Age sia già un fenomeno passato e parlano di « next » Age.7 Si riferiscono a una crisi che ha cominciato a manifestarsi negli Stati Uniti d’America nei primi anni ’90, ma ammettono che, in particolare al di fuori del mondo anglofono, questa « crisi » potrebbe sopraggiungere più tardi. Tuttavia librerie, stazioni radiofoniche e la pletora di gruppi di auto-aiuto sorti in numerose città e cittadine occidentali, sembrano narrare una storia diversa. Pare che, almeno per il momento, il New Age sia ancora molto vivo e parte integrante dell’attuale scenario culturale.
Il successo del New Age lancia una sfida alla Chiesa. Le persone sentono che la religione cristiana non offre loro – o forse non gli ha mai dato – ciò di cui hanno veramente bisogno. La ricerca che spesso conduce le persone al New Age è un desiderio autentico di spiritualità più profonda, di qualcosa che tocchi il loro cuore, e di un modo per conferire un senso a un mondo confuso e spesso alienante. C’è un tono positivo nelle critiche che il New Age muove al « materialismo della vita quotidiana, della filosofia e anche della medicina e della psichiatria; al riduzionismo che si rifiuta di prendere in considerazione le esperienze religiose e soprannaturali; alla cultura industriale dell’individualismo sfrenato, che insegna l’egoismo e non si preoccupa degli altri, del futuro e dell’ambiente ».8 A creare problema sono le risposte alternative del New Age alle questioni esistenziali. Se la Chiesa non vuole essere accusata di essere sorda ai desideri delle persone, i suoi membri devono fare due cose: radicarsi ancor più saldamente nei fondamenti della propria fede e ascoltare il grido, spesso silenzioso, che si leva dal cuore delle persone e che, se non viene ascoltato dalla Chiesa, le porta altrove. I fedeli devono essere esortati a unirsi più intimamente a Gesù Cristo per essere pronti a seguirlo, poiché Egli è la via autentica verso la felicità, la verità su Dio e la pienezza di vita per tutti gli uomini e per tutte le donne in grado di rispondere al Suo amore.
2. LA SPIRITUALITÀ NEW AGE: UNA PANORAMICA
I cristiani in molte società occidentali, e sempre più spesso anche in altre parti del mondo, vengono in contatto con aspetti diversi del fenomeno noto come New Age. Molti di loro desiderano capire qual è il modo migliore per avvicinarsi a qualcosa che affascina ma è allo stesso tempo complesso, sfuggente e a volte irritante. Queste riflessioni costituiscono il tentativo di aiutare i cristiani a fare due cose:
– Individuare gli elementi dello sviluppo della tradizione New Age;
– Indicare quegli aspetti che sono in contraddizione con la rivelazione cristiana.
Questa è una risposta pastorale a una sfida attuale che non tenta neanche di elencare esaustivamente i fenomeni del New Age, poiché ne risulterebbe un pesante volume ed è già possibile trovare altrove queste informazioni. È essenziale tuttavia cercare di capire il New Age correttamente per valutarlo con serenità ed evitare di farne una caricatura. Sarebbe sconsiderato e falso affermare che tutto ciò che è legato al New Age è giusto o è sbagliato. Tuttavia, data la visione che soggiace alla religiosità New Age, nel complesso è difficile conciliarlo con la dottrina e la spiritualità cristiane.
Il New Age non è un movimento nel senso normalmente attribuito all’espressione « Nuovo Movimento Religioso » e non è neanche quanto si intende abitualmente con i termini « culto » e « setta ». Essendo trasversale alle culture e presente in vari fenomeni quali la musica, il cinema, i seminari, i gruppi di studio, i ritiri, le terapie e molte altre attività ed eventi, è molto più diffuso e informale, sebbene alcuni gruppi religiosi o para-religiosi incorporino consapevolmente elementi New Age. Secondo alcuni, questa corrente è stata una fonte di idee per varie sette religiose e parareligiose.9 Il New Age non è un movimento unico o uniforme, ma piuttosto una rete a maglie larghe di praticanti il cui approccio consiste nel pensare globalmente, ma agire localmente. Chi fa parte di questa rete non ne conosce necessariamente gli altri componenti e li incontra raramente, se non addirittura mai. Nel tentativo di evitare la confusione che può derivare dall’uso del termine « movimento », alcuni si riferiscono al New Age come a un « milieu » 10 o a un « culto di ascoltatori » (audience cult).11 Tuttavia, si è anche sottolineato che « è una corrente di pensiero molto coerente »,12 una sfida deliberata alla cultura moderna. Si tratta di un struttura sincretica che incorpora molti elementi diversi, permettendo alle persone di condividere interessi o legami a gradi molto diversi e a vari livelli di impegno. Molte tendenze, pratiche e atteggiamenti che fanno in qualche maniera parte del New Age sono, di fatto, parte di una profonda reazione, facilmente identificabile, contro la cultura dominante, e così in questo senso il termine « movimento » non è del tutto fuori luogo. Esso si può applicare al New Age nello stesso senso in cui si applica ad altri ampi movimenti sociali, come quello per i diritti civili o quello pacifista. Come questi ultimi, infatti, esso comprende una sbalorditiva schiera di persone legate ai principali scopi del movimento, ma molto diverse nel modo di esserne coinvolte e di comprendere alcune questioni particolari.
L’espressione « religione del New Age » è ancor più controversa, perciò è meglio evitarla, sebbene il New Age sia spesso una risposta a interrogativi e necessità di carattere religioso e il suo fascino si eserciti su persone che cercano di scoprire e riscoprire una dimensione spirituale nella propria vita. La scelta di evitare l’espressione « religione del New Age » non vuole in alcun modo mettere in dubbio il carattere autentico della ricerca di significato e di senso nella vita da parte di queste persone, ma solo rispettare il fatto che molti nell’ambito di questo movimento fanno un’attenta distinzione fra « religione » e « spiritualità ». Molti hanno rifiutato la religione organizzata perché a loro giudizio non è riuscita a soddisfare i loro bisogni e proprio per questo motivo si sono rivolti altrove per trovare « spiritualità ». Inoltre, nel New Age è fondamentale la convinzione che il tempo delle religioni particolari sia finito e quindi riferirsi ad esso come a una religione sarebbe contrario al suo modo di concepirsi. Comunque, è abbastanza corretto porre il New Age nel contesto più ampio di religiosità esoterica, il cui fascino continua ad aumentare.13
Questo testo pone un problema di fondo. È un tentativo di comprendere e valutare qualcosa che è fondamentalmente un’esaltazione della ricchezza dell’esperienza umana. È quindi destinato a suscitare critiche per il fatto di non riuscire a rendere giustizia a un movimento culturale la cui essenza è proprio quella di infrangere quelli che sono considerati gli angusti limiti del discorso razionale. Tuttavia intende essere un invito a tutti i cristiani a prendere sul serio il New Age e come tale chiede ai suoi lettori di entrare in un dialogo critico con persone che seguono prospettive molto diverse per affrontare la stessa realtà.
L’efficacia pastorale della Chiesa nel terzo millennio dipende in grande misura dalla preparazione di proclamatori efficaci del messaggio evangelico. Quanto segue è una risposta alle difficoltà espresse da molti nell’affrontare il complesso e sfuggente fenomeno del New Age. È un tentativo di comprendere che cosa è il New Age e di individuare gli interrogativi ai quali sostiene di offrire delle risposte e delle soluzioni. Ci sono alcuni ottimi libri e altri studi che indagano l’intero fenomeno o spiegano in dettagli alcuni suoi aspetti particolari. Ad alcuni di essi si farà riferimento nell’Appendice. In ogni caso questi non sempre operano il necessario discernimento alla luce della fede cristiana. Questo testo si prefigge lo scopo di aiutare i cattolici a trovare una chiave di lettura dei principi basilari che sono dietro il pensiero New Age, così che essi possano compiere una valutazione cristiana degli elementi del New Age in cui si imbatteranno. Va detto che molte persone non amano il termine New Age e ritengono l’espressione « spiritualità alternativa » più corretta e meno limitante. È anche vero che molti dei fenomeni menzionati in questo documento non recano alcuna etichetta, ma si presume, per brevità, che i lettori riconosceranno un fenomeno o un insieme di fenomeni che possono, a ragione, essere collegati con il movimento culturale generale denominato spesso New Age.
2.1. Qual è la novità del New Age?
Per molti, il termine New Age indica chiaramente un’importantissima svolta storica. Secondo alcuni astrologi, viviamo nell’Età dei Pesci, dominata dal cristianesimo, che verrà sostituita dalla Nuova Età dell’Acquario all’inizio del terzo millennio.14 L’Età dell’Acquario mantiene un posto importante nel movimento New Age per l’influenza della teosofia, dello spiritismo, dell’antroposofia e dei loro precedenti esoterici. Chi sottolinea il mutamento imminente nel mondo esprime spesso il desiderio di questo cambiamento, non tanto nel mondo stesso quanto nella nostra cultura e nel modo di rapportarsi al mondo. Ciò è particolarmente evidente in quanti sottolineano l’idea di un Nuovo Paradigma di vita. È un approccio affascinante perché, in alcune delle sue espressioni, le persone non sono spettatori passivi, ma svolgono un ruolo attivo nel modificare la cultura e nel creare una nuova consapevolezza spirituale. In altre espressioni, viene attribuita una forza maggiore alla progressione inevitabile dei cicli naturali. In ogni caso, l’Età dell’Acquario è una visione, non una teoria. Quella del New Age è un’ampia tradizione che include molte idee che non hanno un esplicito collegamento con il passaggio dall’Età dei Pesci a quella dell’Acquario. Vi si trovano visioni del futuro, moderate, ma piuttosto generalizzate, che prevedono una spiritualità planetaria accanto a religioni separate, ed analoghe istituzioni politiche planetarie a complemento di quelle locali, entità economiche globali più partecipative e democratiche, una maggiore enfasi sulla comunicazione e sull’educazione, un approccio misto alla salute che combini la medicina ufficiale con l’autoguarigione, una comprensione di sé più androgina e modi per integrare scienza, misticismo, tecnologia ed ecologia. Ancora una volta si evidenzia il desiderio profondo di un’esistenza piena e sana per la razza umana e per il pianeta. Fra le tradizioni confluite nel New Age vi sono antiche pratiche occulte egiziane, la cabala, il primo gnosticismo cristiano, il sufismo, la sapienza dei druidi, il cristianesimo celtico, l’alchimia medievale, l’ermetismo rinascimentale, il buddismo zen, lo yoga, ecc…15
Ecco ciò che è « nuovo » nel New Age. Si tratta di un « sincretismo di elementi esoterici e secolari »,16 collegati gli uni agli altri dalla diffusa percezione che i tempi siano maturi per un cambiamento fondamentale degli individui, della società e del mondo. Esistono varie espressioni della necessità di un cambiamento:
– dalla fisica meccanica di Newton alla fisica quantistica;
– dall’esaltazione moderna della ragione all’apprezzamento del sentimento, dell’emozione e dell’esperienza (spesso descritti come passaggio dal pensiero razionale dell’emisfero sinistro del cervello a quello intuitivo dell’emisfero destro);
– dal dominio della mascolinità e del patriarcato alla celebrazione della femminilità, negli individui e nella società.
In questi contesti viene spesso utilizzata l’espressione « mutamento di paradigma ». In alcuni casi, si suppone chiaramente che tale passaggio non sia solo desiderabile ma inevitabile. Il rifiuto della modernità che sta alla base del desiderio di cambiamento non è nuovo, ma può essere descritto come « un risveglio moderno di religioni pagane mescolato con influssi delle religioni orientali, della psicologia moderna, della filosofia, della scienza e della controcultura sviluppatasi negli anni ’50 e ’60 ».17 Il New Age non è altro che il testimone di una rivoluzione culturale, una reazione complessa alle idee e ai valori dominanti della cultura occidentale e tuttavia il suo criticismo idealista è paradossalmente tipico proprio della cultura che combatte.
Riteniamo necessario dire una parola sul concetto di « mutamento di paradigma », reso popolare da Thomas Kuhn, uno storico della scienza americano, che considerò un paradigma « l’intera costellazione di credi, valori, tecniche ecc. condivisi dai membri di una data comunità ».18 Quando si verifica un mutamento da un paradigma a un altro, si ha una trasformazione completa di prospettiva piuttosto che uno sviluppo graduale. Si tratta di una vera e propria rivoluzione e Kuhn sottolineò che i paradigmi contrastanti fra loro sono di tale ampiezza che non possono coesistere. Così, ritenere che un mutamento di paradigmi nel campo della religione e della spiritualità sia semplicemente un nuovo modo per affermare credi tradizionali significa non afferrare l’essenziale. Quanto sta accadendo è un cambiamento radicale nella visione del mondo, che mette in dubbio non solo il contenuto, ma anche l’interpretazione fondamentale della visione precedente. Forse l’esempio più chiaro di questo, per quanto riguarda il rapporto fra New Age e cristianesimo, è la ricostruzione completa della vita e del significato di Gesù Cristo. È impossibile riconciliare queste due visioni.19
È evidente che scienza e tecnologia non sono riuscite a dare tutto ciò che un tempo sembravano promettere, così nella loro ricerca di significato e di liberazione le persone si sono rivolte alla spiritualità. Il New Age che conosciamo è nato dalla ricerca di qualcosa di più umano e più bello rispetto alla vita opprimente e alienante della società occidentale. I suoi primi esponenti erano pronti a guardare lontano nella loro ricerca e per questo il New Age è divenuto un approccio molto eclettico. Può anche essere uno dei segni di un « ritorno alla religione », ma di certo non è un ritorno alle dottrine e ai credi cristiani ortodossi. I primi simboli di questo « movimento » che sono penetrati nella cultura occidentale furono il famoso festival di Woodstock nello Stato di New York nel 1969 e il musical Hair, che espose i temi principali del New Age nell’emblematica canzone « Aquarius ».20 Tuttavia, essi furono soltanto la punta di un iceberg, le cui reali dimensioni sarebbero apparse solo in seguito. L’idealismo degli anni ’60 e ’70 sopravvive ancora in alcuni ambienti, ma ora non sono coinvolti predominantemente gli adolescenti. Sono svaniti i legami con l’ideologia politica di sinistra e le droghe psichedeliche non sono affatto importanti come una volta. Sono accadute talmente tante cose da allora che tutto ciò non sembra più rivoluzionario. Le tendenze « spirituali » e « mistiche », prima limitate alla controcultura, sono ora parte della cultura dominante e riguardano aspetti diversi della vita quali la medicina, la scienza, l’arte e la religione. La cultura occidentale possiede ora una consapevolezza politica ed ecologica più generale e tutto questo mutamento culturale ha avuto un impatto enorme sullo stile di vita delle persone. Alcuni hanno suggerito che il « movimento » New Age sia proprio questo grande passaggio a ciò che è considerato « un modo di vita decisamente migliore ».21
2.2. Che cosa pretende di offrire il New Age?
2.2.1. Incanto: deve esserci un angelo
Uno degli elementi ricorrenti della « spiritualità » del New Age è il fascino esercitato da manifestazioni straordinarie e in particolare da entità paranormali. Le persone riconosciute come « medium » sostengono che un’altra entità prende il controllo della loro personalità durante il processo di « estasi » – fenomeno del New Age noto come « channeling » – durante il quale il « medium » può perdere il controllo del suo corpo e delle sue facoltà. Alcune persone che hanno assistito a questi eventi dichiarano che le manifestazioni sono davvero spirituali, ma non provengono da Dio, nonostante venga utilizzato quasi sempre un linguaggio d’amore e di luce. È probabilmente più corretto riferirsi ad esse come a forme di spiritismo piuttosto che di spiritualità in senso stretto. Altri amici e consiglieri del mondo dello spirito sono angeli (divenuti il fulcro del nuovo mercato di libri e immagini). Chi fa riferimento agli angeli nel New Age non lo fa in modo sistematico, perché in quest’ambito le distinzioni a volte sono considerate inutili se troppo precise, in quanto « esistono molti livelli di guide, entità, energie e esseri in ogni angolo dell’universo. Sono tutti lì da cogliere e scegliere secondo i vostri meccanismi di attrazione/repulsione ».22 Queste entità spirituali sono spesso invocate « non religiosamente » per aiutare ad un rilassamento volto a esercitare un migliore controllo della propria vita e della propria carriera e ad agevolare il processo decisionale. La fusione con alcuni spiriti che insegnano attraverso persone particolari è un’altra esperienza del New Age, sostenuta da chi si definisce « mistico ». Alcuni spiriti della natura vengono descritti come energie potenti, esistenti nel mondo naturale e anche nei « piani interiori », ossia coloro ai quali si accede per mezzo di rituali, droghe e altre tecniche che inducono stati alterati di coscienza. È chiaro che, almeno in teoria, nel New Age spesso non si riconosce alcuna autorità spirituale più elevata della propria esperienza personale interiore.
2.2.2. Armonia e comprensione: una buona vibrazione
Fenomeni diversi come il giardino di Findhorn e il Feng Shui 23 illustrano in vario modo l’importanza di essere in sintonia con la natura e con il cosmo. Nel New Age non esiste distinzione fra bene e male. Le azioni umane sono il frutto sia dell’illuminazione sia dell’ignoranza. Quindi, non possiamo condannare nessuno e nessuno ha bisogno di perdono. Credere nell’esistenza del male può creare soltanto negatività e paura. La risposta alla negatività è l’amore. Tuttavia, non si tratta di tradurlo in azioni, ma di avere determinati atteggiamenti mentali. L’amore è energia, una vibrazione ad alta frequenza, e il segreto della felicità, della salute e del successo è essere in grado di trovare una sintonia, di trovare il proprio posto nella grande catena dell’essere. Gli insegnanti e le terapie del New Age pretendono di offrire la chiave per individuare corrispondenze fra tutti gli elementi dell’universo, cosicché le persone possano modulare il tono della propria vita e essere in armonia le une con le altre e con tutto ciò che le circonda. Il quadro teorico di riferimento diverge tuttavia tra autore e autore.24
2.2.3. Salute: vita aurea
La medicina ufficiale (allopatica) tende oggi a limitarsi alla cura di malattie particolari e isolate e non riesce a prestare attenzione al quadro più ampio della salute della persona. Questo atteggiamento ha causato una notevole e comprensibile insoddisfazione. Le terapie alternative hanno acquisito un’enorme popolarità perché sostengono di considerare la persona nella sua interezza e guariscono anziché curare. La salute olistica, come si sa, si concentra sull’importante ruolo che la mente svolge nella guarigione fisica. Si afferma che il legame fra aspetti spirituali e fisici della persona risiede nel sistema immunitario o nel sistema indiano dei chakra. Dal punto di vista New Age, la malattia e la sofferenza derivano dall’agire contro la natura. Quando si è in sintonia con la natura, ci si può aspettare una vita molto più sana e anche prosperità materiale. Secondo alcuni guaritori del New Age, in realtà non dovremmo neanche morire. Lo sviluppo del nostro potenziale umano ci metterà in contatto con la nostra divinità interiore e con quelle parti di noi stessi che sono state alienate o soppresse. Ciò si rivela soprattutto negli Stati Alterati di Coscienza (ASCs), spesso indotti da droghe o da varie tecniche di espansione della mente, in particolare in seno alla « psicologia transpersonale ». Lo sciamano è spesso considerato lo specialista degli stati alterati di coscienza, una persona che è in grado di mediare fra i regni transpersonali di spiriti o divinità e il mondo degli umani.
Esiste una straordinaria varietà di approcci che promuovono la salute olistica, alcuni derivanti da antiche tradizioni culturali, sia religiose sia esoteriche, altri legati a teorie psicologiche sviluppate a Esalen fra il 1960 e il 1970. Il New Age pubblicizza una vasta gamma di pratiche quali l’agopuntura, il biofeedback, la chiroterapia, la kinesiterapia, l’omeopatia, l’iridologia, il massaggio e vari tipi di « bodywork » (ad esempio l’ergonomia, il metodo Feldenkrais, la riflessologia, il rolfing, il massaggio di polarità, il tocco terapeutico, ecc.), la meditazione e la visualizzazione, le terapie nutrizionali, la guarigione psichica, vari tipi di erboristeria, la cristalloterapia, la metalloterapia, la musicoterapia e la cromoterapia, le terapie legate rifiutò le corrispondenze mentre Jung relativizzò in maniera enfatica la causalità a favore di una visione esoterica del mondo basata sulle corrispondenze. alla reincarnazione e, infine, i programmi in dodici tappe e i gruppi di auto-aiuto.25 Il New Age ritiene che la fonte della guarigione sia dentro di noi e che possiamo raggiungerla entrando in contatto con la nostra energia interiore o energia cosmica.
Dal momento che la buona salute implica un prolungamento della vita, il New Age offre una formula orientale in termini occidentali. In origine la reincarnazione era parte del pensiero ciclico induista, basato sull’atman o nucleo divino della personalità (in seguito il concetto di jiva), che si muoveva da un corpo all’altro in un ciclo di sofferenza (samsara) determinato dalla legge del karma, legata al comportamento nelle vite passate. La speranza era riposta nella possibilità di nascere in una condizione migliore o infine nella liberazione dalla necessità di rinascere. Nella maggior parte delle tradizioni buddiste, invece, ciò che vaga da un corpo all’altro non è un’anima, ma un continuum di consapevolezza. La vita presente è prigioniera di un infinito processo cosmico che non risparmia neanche gli dei. In Occidente, dal tempo di Lessing, la reincarnazione è stata considerata molto più ottimisticamente come un processo di apprendimento e di progressiva realizzazione individuale. Lo spiritismo, la teosofia, l’antroposofia e il New Age considerano la reincarnazione una forma di partecipazione all’evoluzione cosmica. Questo approccio post-cristiano all’escatologia sembra rispondere a interrogativi di teodicea lasciati in sospeso ed elimina la nozione di Inferno. Quando l’anima si separa dal corpo, gli individui possono rivedere tutta la propria vita fin a quel punto, e una volta che l’anima si è unita al suo nuovo corpo vedono in anticipo qualcosa della fase successiva. Le persone hanno accesso alle loro vite precedenti attraverso i sogni e le tecniche di meditazione.26
2.2.4. Unità integrale: un viaggio magico e misterioso
Una delle preoccupazioni centrali del movimento New Age è la ricerca dell’ « integralità ». Esso incoraggia il superamento di tutte le forme di « dualismo », poiché tali divisioni sono un prodotto nocivo di un passato meno illuminato. Le divisioni che il New Age propone come necessarie da superare comprendono la distinzione reale fra Creatore e Creato, la reale distinzione fra uomo e natura, o spirito e materia, che sono tutte considerate erroneamente come forme di dualismo. Spesso si considerano queste tendenze dualistiche come radicate nella tradizione giudaico-cristiana della civiltà occidentale, mentre sarebbe più corretto collegarle al manicheismo. La rivoluzione scientifica e lo spirito del razionalismo moderno vengono criticati in particolare per la tendenza alla frammentazione, che tratta insiemi organici come meccanismi riducibili alle loro più piccole componenti e con esse spiegabili, e la tendenza a ridurre lo spirito alla materia, cosicché la realtà spirituale, inclusa l’anima, diviene semplicemente un « epifenomeno » contingente di processi essenzialmente materiali. In tutti questi ambiti, le alternative del New Age sono definite « olistiche ». L’olismo pervade tutto il movimento New Age, dalla sua preoccupazione per la salute olistica alla sua ricerca di coscienza unitiva, dalla sua consapevolezza ecologica all’idea di un « networking » globale.
2.3. I principi fondamentali del pensiero New Age
2.3.1. Una risposta globale in un tempo di crisi
« Sia la tradizione cristiana sia la fede secolare in un processo scientifico infinito hanno dovuto affrontare un grave momento di stallo, manifestato per la prima volta nelle rivoluzioni studentesche del 1968 ».27 La saggezza delle generazioni precedenti è stata improvvisamente privata del significato e del rispetto che prima si portava loro, mentre l’onnipotenza della scienza è svanita, cosicché la Chiesa ha dovuto « affrontare un grave collasso nella trasmissione della sua fede alle nuove generazioni ».28 Una perdita generale di fede in quelli che in precedenza erano pilastri della coscienza e della coesione sociale è stata accompagnata da un inaspettato ritorno a una religiosità cosmica, ai rituali e credi che molti ritenevano fossero stati soppiantati dal cristianesimo. In realtà, questa perenne vena sotterranea esoterica non si è mai esaurita. Invece, la popolarità acquisita dalla religione asiatica è stata qualcosa di nuovo nel contesto occidentale, formatosi alla fine del XIX secolo nel movimento teosofico, e ha rispecchiato « la crescente consapevolezza di una spiritualità globale, che incorpora tutte le tradizioni religiose esistenti ».29
L’eterna questione filosofica dell’uno e dei molti assume una forma moderna e contemporanea nella tentazione di superare la divisione indebita, ma anche la reale differenza e distinzione, e la sua espressione più comune è l’olismo, un ingrediente essenziale del New Age e uno dei principali segni dei tempi dell’ultimo quarto del XX secolo. È stata spesa una quantità straordinaria di energia nello sforzo di superare la divisione in compartimenti, caratteristica dell’ideologia meccanicistica, ma questo ha portato a sentire l’obbligo di sottomettersi a una rete globale che assuma un’autorità quasi trascendente. Le sue implicazioni più ovvie sono un processo di trasformazione della coscienza e lo sviluppo dell’ecologia.30 La nuova visione, che è lo scopo della trasformazione della coscienza, ha impiegato del tempo per essere formulata e il suo consolidarsi è avversato da forme più antiche di pensiero, protette dallo status quo. Ad avere successo è stata la generalizzazione dell’ecologia come fascino della natura e risacralizzazione della Terra, della Madre Terra, o Gaia, con lo zelo missionario tipico della politica dei Verdi. L’agente esecutivo della Terra è tutta la razza umana. L‘armonia e la comprensione necessarie a una sua gestione responsabile sono sempre più pensate come un governo globale, con un inquadramento etico globale. Si crede che il calore della Madre Terra, la cui divinità pervade tutto il Creato, colmi il divario fra Creato e il Dio-Padre trascendente dell’Ebraismo e del Cristianesimo e elimini la prospettiva di essere giudicati da questo Essere.
In questa visione di un universo chiuso che contiene « Dio » ed altri esseri spirituali insieme a noi, riconosciamo un implicito panteismo. Questo è un punto fondamentale che pervade tutto il pensiero e la pratica New Age, e condiziona in partenza ogni altra
affermazione positiva che possa essere a favore dell’uno o dell’altro aspetto della sua spiritualità. Come cristiani noi crediamo invece che « l’uomo è essenzialmente creatura e tale rimane in eterno, cosicché non sarà mai possibile un assorbimento dell’io umano nell’io divino ».31
2.3.2. La matrice essenziale del pensiero New Age
La matrice essenziale del pensiero New Age va ricercata nella tradizione esoterico-teosofica, ampiamente accettata dai circoli intellettuali europei nei secoli diciottesimo e diciannovesimo. È stata particolarmente presente nella massoneria, nello spiritismo, nell’occultismo e nella teosofia, che hanno in comune un certo tipo di cultura esoterica. In questa visione del mondo, gli universi visibili e invisibili sono collegati da una serie di corrispondenze, analogie e influenze fra il microcosmo e il macrocosmo, fra metalli e pianeti, fra pianeti e varie parti del corpo umano, fra cosmo visibile e regni invisibili della realtà. La natura è un essere vivente, attraversato da flussi di simpatia e antipatia, animato da una luce e da un fuoco segreti che gli esseri umani cercano di controllare. Le persone possono entrare in contatto con mondi superiori e inferiori mediante l’immaginazione (un organo dell’anima e dello spirito) oppure utilizzando mediatori (angeli, spiriti, diavoli) o rituali.
Le persone possono essere iniziate ai misteri del cosmo, di Dio e del sé mediante un percorso spirituale di trasformazione. La vera meta è la gnosi, la forma più elevata di conoscenza, l’equivalente della salvezza. Essa implica una ricerca delle tradizioni più antiche e più elevate della filosofia (ciò che in maniera inappropriata viene denominato come philosophia perennis) e della religione (teologia primordiale) e una dottrina segreta (esoterica) che è la chiave di tutte le tradizioni « essoteriche » accessibili a chiunque. Gli insegnamenti esoterici vengono trasmessi da maestro a discepolo in un programma graduale di iniziazione.
Alcuni ritengono che l’esoterismo del XIX secolo sia totalmente secolarizzato. L’alchimia, l’astrologia e altri elementi di esoterismo tradizionale sono stati integrati da aspetti della cultura moderna, fra i quali la ricerca di leggi causali, l’evoluzionismo, la psicologia e lo studio delle religioni. Questo tipo di esoterismo ha assunto la sua forma più chiara nelle idee di Helena Blavatsky, una medium russa che nel 1875, a New York, fondò con Henry Olcott la Società Teosofica. La Società intendeva fondere elementi delle tradizioni orientale e occidentale in un tipo di spiritismo evoluzionistico e si prefisse tre scopi principali:
1) « Formare un nucleo della Fratellanza Universale dell’umanità, senza distinzione di razza, credo, casta o colore;
2) « Promuovere lo studio comparato di religione, filosofia e scienza;
3) « Indagare le leggi non ancora spiegate della natura e le forze latenti nell’uomo ».
« Il significato di questi obiettivi… deve essere chiarito. Il primo obiettivo rifiuta implicitamente il « fanatismo irrazionale » e il « settarismo » del cristianesimo tradizionale così come lo percepiscono gli spiritisti e i teosofi… Tuttavia da questi obiettivi non appare subito chiaro che per « scienza » i teosofi intendevano scienze occulte e per filosofia la occulta philosophia, che le leggi di natura erano di natura occulta o psichica e che si aspettavano che la religione comparata rivelasse una « tradizione primordiale », modellata in maniera definitiva sulla philosophia perennis ermetista ».32
Un elemento molto importante degli scritti di Madame Blavatsky era l’emancipazione delle donne, che implicava un attacco al Dio « maschio » dell’ebraismo, del cristianesimo e dell’islam. Si auspicava un ritorno alla Dea-Madre dell’induismo e alla pratica delle virtù femminili. Queste idee furono portate avanti da Annie Besant, figura di punta del movimento femminista. Oggi, la « Wicca » e la « Spiritualità delle Donne » continuano a combattere contro il cristianesimo « patriarcale ».
Marilyn Ferguson ha dedicato un capitolo del suo The Aquarian Conspiracy, « La Cospirazione dell’Acquario », ai precursori dell’Età dell’Acquario, che hanno ordito le trame di una visione trasformatrice basata sull’espansione della coscienza e sull’esperienza dell’autotrascendenza. Fra gli altri menziona lo psicologo americano Wiliam James e lo psichiatra svizzero Carl Gustav Jung. James definì la religione esperienza, non dogma, e insegnò che gli esseri umani possono cambiare i propri atteggiamenti mentali in modo tale da poter divenire artefici del proprio destino. Jung sottolineò il carattere trascendente della coscienza e introdusse l’idea dell’inconscio collettivo, una specie di magazzino di simboli e memorie comuni a persone di varie epoche e culture. Secondo Wouter Hanegraaff, entrambi gli studiosi contribuirono a una « sacralizzazione della psicologia », che è divenuta un importante elemento del pensiero e della pratica New Age. Jung, infatti, « non solo conferì all’esoterismo un carattere psicologico, ma sacralizzò la psicologia, riempiendola di contenuti tipici della speculazione esoterica. Il risultato è un corpo di teorie che ha permesso alle persone di parlare di Dio intendendo in realtà la propria psiche e della propria psiche pensando di fatto al divino. Se la psiche è « mente », e anche Dio è « mente », allora mettere in discussione l’una significa mettere in discussione l’altro ».33 Jung rispose all’accusa di aver « psicologizzato » il cristianesimo, affermando che « la psicologia è il mito moderno e che la fede si può comprendere solo mediante tale mito ».34 Di certo, la psicologia di Jung fa luce su numerosi aspetti della fede cristiana, in particolare sulla necessità di affrontare la realtà del male, ma le sue convinzioni religiose variano talmente nelle diverse fasi della sua vita che quel che rimane è un’immagine di Dio piuttosto confusa. Un elemento centrale nel suo pensiero è il culto del sole, dove Dio è l’energia vitale (libido) all’interno di una persona ».35 Come disse egli stesso: « questo paragone non è un mero gioco di parole ».36 Jung si riferisce a un « dio interiore », la divinità essenziale che riteneva fosse presente in ogni essere umano. Il cammino verso l’universo interiore passa per l’inconscio. L’armonia fra mondo interiore e mondo esteriore sta nell’inconscio collettivo.
La tendenza a intercambiare psicologia e spiritualità fu fatta propria dal Movimento del Potenziale Umano e si sviluppò verso la fine degli anni ’60 presso lo Esalen Institute in California. La psicologia transpersonale, fortemente influenzata dalle religioni orientali e da Jung, offriva un viaggio contemplativo in cui la scienza incontrava il misticismo. L’accento posto sulla corporeità, la ricerca di modi di espansione della coscienza e il coltivare i miti dell’inconscio collettivo erano tutti incoraggiamenti a ricercare un « dio all’interno di se stessi ». Per realizzare le proprie potenzialità, bisognava superare il proprio ego per divenire il dio che ognuno in fondo è. Per farlo bisognava scegliere la terapia adatta, la meditazione, esperienze parapsicologiche, l’uso di allucinogeni. Erano tutti modi per acquisire le « esperienze culmine », esperienze « mistiche » di fusione con Dio e con il cosmo.
Il simbolo dell’Acquario fu mutuato dalla mitologia astrologica, ma in seguito arrivò a significare il desiderio di un mondo radicalmente nuovo. I due centri che funsero da motori propulsori iniziali del New Age, furono, e in una certa misura lo sono ancora, la Comunità-giardino di Findhorn nella Scozia nord-orientale e il Centro per lo sviluppo del potenziale umano di Esalen, a Big Sur, in California, negli Stati Uniti d’America. Ciò che alimenta il New Age in maniera consistente è una crescente coscienza globale e una crescente consapevolezza di un’imminente crisi ecologica.
2.3.3. Temi centrali del New Age
Il New Age non è esattamente una religione, ma è interessato a ciò che è chiamato « divino ». L’essenza del New Age è la libera associazione di varie attività, idee e persone a cui si può applicare questo termine. Quindi non esiste un’articolazione definitiva di qualcosa come le dottrine delle religioni principali. Ciononostante, e malgrado l’immensa varietà in seno al New Age, si possono individuare alcuni punti comuni:
– Il cosmo è un tutto organico;
– È animato da un’Energia, che viene anche identificata come Anima o Spirito;
– Si crede molto nella mediazione di varie entità spirituali. Gli esseri umani sono capaci di ascendere a sfere superiori invisibili e di controllare la propria vita oltre la morte;
– Si sostiene l’esistenza di una « conoscenza perenne » che è antecedente e superiore a tutte le religioni e culture;
– Le persone seguono maestri illuminati…
2.3.4. Che cosa dice il New Age a proposito…
2.3.4.1. …della persona umana
Il New Age crede nella perfettibilità della persona umana per mezzo di una vasta gamma di tecniche e terapie (in contrasto con la visione cristiana della cooperazione con la grazia divina). In generale concorda con Nietzsche, secondo il quale il cristianesimo ha impedito all’umanità autentica di manifestarsi pienamente. La perfezione, in questo contesto, significa raggiungere l’autorealizzazione, secondo un ordine di valori che noi stessi creiamo e che otteniamo con le nostre forze. Si può quindi parlare di un sé che si auto- crea. Questa visione evidenzia che vi è maggiore differenza fra come sono ora gli esseri umani e quello che saranno quando avranno realizzato pienamente il proprio potenziale, che fra gli esseri umani e gli antropoidi.
È utile distinguere fra esoterismo, ossia una ricerca di conoscenza, e magico, o occulto: quest’ultimo è uno strumento per ottenere potere. Alcuni gruppi sono sia esoterici sia occulti. Al centro dell’occultismo esiste una volontà di potere basata sul sogno di divenire divini. Le tecniche di espansione della mente intendono rivelare all’uomo il suo potere divino. Usando questo potere le persone preparano la via all’Età dell’Illuminazione. Questa esaltazione dell’umanità capovolge il giusto rapporto fra Creatore e creatura e una delle sue forme estreme è il satanismo. Satana diviene il simbolo della ribellione contro le convenzioni e le regole, un simbolo che spesso assume forme aggressive, egoistiche e violente. Alcuni gruppi evangelici hanno espresso preoccupazione per la presenza subliminale di quello che definiscono simbolismo satanista in alcune espressioni della musica rock, che esercitano una forte influenza sui giovani. Tutto ciò è completamente assente nel messaggio di pace e armonia del Nuovo Testamento e spesso è una delle conseguenze dell’esaltazione dell’umanità quando essa implica la negazione di un Dio trascendente.
Non sono solo i giovani a farne le spese. I temi fondamentali della cultura esoterica sono presenti anche nei campi della politica, dell’educazione e della legislazione.37 È il caso, in particolare, dell’ecologia. L’enfasi posta dall’ecologia radicale sul biocentrismo nega la visione antropologica della Bibbia, nella quale gli esseri umani sono al centro del mondo perché sono considerati qualitativamente superiori ad altre forme naturali. Ciò è molto presente oggi nella legislazione e nell’educazione, nonostante il fatto che in tal modo si sminuisce l’umanità. La stessa matrice culturale esoterica si ritrova nell’ideologia che sottostà alle politiche demografiche e agli esperimenti di ingegneria genetica, che sembrano esprimere il sogno degli esseri umani di crearsi di nuovo da sé. Come si spera di farlo? Decifrando il codice genetico, alterando le regole naturali della sessualità, sconfiggendo i limiti della morte.
In quello che si può definire un tipico racconto New Age, gli uomini nascono con una scintilla divina, in un modo che ricorda l’antico gnosticismo. Questo li collega all’unità del Tutto. Sono considerati essenzialmente divini, sebbene partecipino alla divinità cosmica a diversi livelli di coscienza. Noi siamo co-creatori e creiamo la nostra realtà personale. Secondo una concezione che considera ogni individuo fonte creativa dell’universo, alcuni autori del New Age sostengono che scegliamo noi le circostanze della nostra vita (perfino la malattia e la morte). Tuttavia, per comprendere bene qual è il nostro posto nell’unità del cosmo dobbiamo compiere un viaggio. Il viaggio è la psicoterapia e la salvezza è il riconoscimento della coscienza universale. Il peccato non esiste. Esiste soltanto una conoscenza imperfetta. L’identità di ogni essere umano è diluita nell’essere universale e nel processo delle incarnazioni successive. Siamo soggetti a determinate influenze degli astri, ma possiamo aprirci alla divinità che vive dentro di noi, in una ricerca costante (mediante tecniche appropriate) di un’armonia sempre maggiore fra il sé e l’energia cosmica divina. Non è necessaria alcuna Rivelazione o Salvezza che provenga dal di fuori delle persone, ma soltanto il compimento dell’esperienza della salvezza che è dentro di noi (auto- salvezza), possibile mediante tecniche psico-fisiche che portano all’illuminazione definitiva.
Alcune fasi del percorso verso l’auto-redenzione sono preparatorie (meditazione, armonia fisica, liberazione di energie di auto- guarigione). Sono i punti di partenza di processi di spiritualizzazione, perfezione e illuminazione che aiutano le persone ad acquisire ulteriori autocontrollo e concentrazione psichica sulla « trasformazione » del sé individuale in « coscienza cosmica ». Il destino della persona umana è costituito da una serie di reincarnazioni dell’anima in diversi corpi. Non ci si riferisce a un ciclo di samsara, nel senso di purificazione come punizione, ma ad un’ascensione graduale verso lo sviluppo perfetto delle proprie potenzialità.
La psicologia è utilizzata per spiegare l’espansione della mente come esperienza « mistica ». Lo yoga, lo zen, la meditazione trascendentale e gli esercizi tantrici conducono all’autorealizzazione o illuminazione. Si crede che le « esperienze culmine » (rivivere la propria nascita, viaggiare fino ai confini della morte, il biofeedback, la danza e perfino gli stupefacenti, qualsiasi cosa che provochi uno stato alterato di coscienza), conducano all’unità e all’illuminazione. Poiché c’è una sola Mente, alcune persone possono essere canali per raggiungere esseri superiori. Ogni parte di questo unico essere universale ha contatti con tutte le altre. L’approccio classico al New Age è la psicologia transpersonale, i cui concetti principali sono la Mente Universale, il Sé superiore, l’inconscio personale e collettivo e l’io individuale. Il Sé Superiore è la nostra identità reale, un ponte fra Dio, che è la mente divina, e l’umanità. Lo sviluppo spirituale è il contatto con il Sé Superiore che supera tutte le forme di dualismo fra soggetto e oggetto, vita e morte, psiche e soma, il sé e aspetti frammentari del sé. La nostra personalità limitata è come un’ombra o un sogno creato dal sé reale. Il Sé Superiore contiene i ricordi di precedenti (re-)incarnazioni.
2.3.4.2. …di Dio?
Il New Age ha una preferenza marcata per le religioni orientali e precristiane, perché le considera incontaminate da distorsioni giudaico-cristiane. Quindi tributa grande rispetto agli antichi riti agresti e ai culti legati alla fertilità. « Gaia », la Madre Terra, viene proposta come alternativa a Dio Padre, la cui immagine viene collegata a una concezione patriarcale del dominio maschile sulla donna. Si parla di Dio, ma non di un Dio personale. Il Dio di cui parla il New Age non è né personale né trascendente. Non è né il libero Creatore né l’amorevole reggente dell’universo, ma un’« energia impersonale », immanente al mondo, con il quale costituisce una « unità cosmica »: « Tutto è uno ». Quest’unità è monistica, panteistica, o più precisamente, panenteistica. Dio è il « principio di vita », lo « spirito o anima del mondo », la somma totale della coscienza esistente nel mondo. In un certo senso, tutto è Dio. La presenza di Dio è più evidente negli aspetti spirituali della realtà, così ogni mente/spirito è, in un certo qual modo, Dio.
Quando uomini e donne la ricevono consciamente, « l’energia divina » è spesso descritta come « energia cristica ». Si parla anche di Cristo, ma non di Gesù di Nazaret. « Cristo » è un titolo conferito a qualcuno che ha raggiunto uno stato di coscienza nel quale percepisce la propria divinità e può quindi affermare di essere un « Maestro universale ». Gesù di Nazaret non era il Cristo, ma soltanto una delle figure storiche nelle quali questa natura « cristica » si è rivelata, come nel caso del Buddha e di altri. Ogni manifestazione storica del Cristo mostra chiaramente che tutti gli esseri umani sono celesti e divini e li conduce verso questa realizzazione.
Il livello più interiore e più personale (« psichico ») nel quale gli esseri umani « avvertono » questa « divina energia cosmica » è detto anche « Spirito Santo ».
2.3.4.3. …del mondo?
Importantissimo per gran parte del pensiero New Age è il passaggio dal modello meccanicistico della fisica classica a quello « olistico » della fisica moderna atomica e subatomica, basato sul concetto di materia costituita da onde o energie invece che da particelle. L’universo è un oceano di energia, che è un tutto unico o una rete di legami. L’energia che anima quest’organismo unico che è l’universo è « spirito ». Non esiste alterità fra Dio e il mondo. Il mondo stesso è divino e subisce un processo evolutivo che porta dalla materia inerte a una « coscienza più elevata e perfetta ». Il mondo non è stato creato. Esso è eterno e autosufficiente. Il futuro del mondo dipende da un dinamismo interiore necessariamente positivo e porta all’unità (divina) riconciliata di tutto quanto esiste. Dio e il mondo, anima e corpo, intelligenza (razionalità) ed emotività, cielo e terra, sono un’unica immensa vibrazione di energia.
James Lovelock nel suo libro sull’Ipotesi Gaia sostiene che « l’intera gamma di materia vivente sulla terra, dalle balene ai virus, e dalle querce alle alghe, si potrebbe considerare come una singola entità vivente, in grado di manipolare l’atmosfera della Terra per soddisfare tutte le sue esigenze e dotata di facoltà e poteri superiori a quelli delle sue parti costitutive ».38 Per alcuni, l’ipotesi Gaia è « una strana sintesi di individualismo e collettivismo. È come se il New Age, avendo sottratto le persone alle politiche frammentarie, non veda l’ora di gettarle nel calderone della mente globale ». Il cervello globale ha bisogno di istituzioni con le quali governare, in altre parole, di un governo mondiale. « Per affrontare i problemi odierni, il New Age sogna un’aristocrazia spirituale nello stile de La Repubblica di Platone, gestita da società segrete… ».39 Può essere esagerato asserire questo, ma è provato che l’elitarismo gnostico e il governo globale coincidano su numerose questioni di politica internazionale.
Nell’universo è tutto correlato. Infatti ogni parte è in sé immagine della totalità. Il tutto è in ogni cosa. Nella « grande catena dell’essere », tutti gli esseri sono intimamente legati e formano un’unica famiglia con differenti gradi di evoluzione. Ogni persona umana è un ologramma, un’immagine dell’insieme della creazione, in cui tutto vibra sulla propria frequenza. Ogni essere umano è un neurone del sistema nervoso centrale della Terra e tutte le entità individuali sono in rapporto di complementarietà le une con le altre.
Infatti, esiste una complementarietà interiore o androginia in tutta la creazione.40
Uno dei temi ricorrenti negli scritti e nel pensiero New Age è quello del « nuovo paradigma » introdotto dalla scienza contemporanea. « La scienza ci ha permesso di vedere all’interno di insiemi e di sistemi, ci ha sollecitato e trasformato. Stiamo imparando a interpretare tendenze, a riconoscere i primi segni di un altro paradigma più promettente. Creiamo scenari futuri alternativi. Parliamo dei fallimenti dei vecchi sistemi, introducendo nuove soluzioni ai problemi in tutti i campi ».41 Quindi, il « mutamento dei paradigmi » è un cambiamento radicale di prospettiva, ma niente di più. Ci si chiede se il pensiero e il cambiamento reale siano proporzionati e quanto una trasformazione interiore possa rivelarsi efficace nel mondo esterno. Ci si deve chiedere, pur non esprimendo un giudizio negativo, quanto possa essere scientifico un processo concettuale che implica affermazioni come questa: « la guerra è impensabile in una società di persone autonome che hanno scoperto che tutta l’umanità è interdipendente, che non temono idee e culture estranee, che sanno che tutte le rivoluzioni cominciano nell’interiorità e che non si può imprimere il proprio marchio di illuminazione sugli altri ».42 È illogico concludere che qualcosa non possa accadere solo perché è impensabile. Questo ragionamento è veramente gnostico, nel senso che attribuisce un potere eccessivo alla conoscenza e alla coscienza. Non vogliamo negare il ruolo fondamentale e cruciale dello sviluppo della coscienza nell’indagine scientifica, ma soltanto mettere in guardia contro l’imposizione alla realtà esterna di ciò che alberga ancora solo nella mente.
2.4. « Abitanti del mito piuttosto che della Storia » 43?: New Age e cultura
« In fondo, il fascino del New Age risiede nell’interesse suscitato culturalmente per il sé, il suo valore, le sue capacità e i suoi problemi. Mentre la religiosità tradizionale, con la sua organizzazione gerarchica, è adatta alla comunità, la spiritualità scevra da tradizione si adatta bene all’individuo. Il New Age è « del » sé, poiché facilita la celebrazione di quanto deve essere e deve divenire ed è « per » il sé, perché differendo da ciò che è dominante, può affrontare i problemi di identità generati da forme convenzionali di vita ».44
Il rifiuto della tradizione quale organizzazione patriarcale, gerarchica ed ecclesiale implica la ricerca di una forma alternativa di società che si inspiri chiaramente alla nozione moderna del sé. Molti scritti del New Age spiegano che non si può fare nulla (direttamente) per cambiare il mondo, ma tutto per cambiare se stessi. Modificare la coscienza individuale sembra essere il modo (indiretto) per cambiare il mondo. Il più importante strumento di cambiamento sociale è l’esempio personale. Il riconoscimento mondiale di questi esempi personali porterà costantemente alla trasformazione della mente collettiva e tale trasformazione sarà l’acquisizione principale del nostro tempo. Questo fa chiaramente parte del paradigma olistico ed è una riaffermazione della classica questione filosofica dell’uno e dei molti. Si ricollega anche all’esposizione junghiana della teoria della corrispondenza e al suo rifiuto della causalità. Gli individui sono immagini frammentarie dell’ologramma planetario. Guardando nella propria interiorità non solo si conosce l’universo, ma lo si modifica. Tuttavia più ci si guarda dentro, più piccola diviene l’arena politica. Tutto questo è veramente in sintonia con la retorica della partecipazione democratica in un nuovo ordine planetario oppure è un modo inconscio e sottile per privare di potere le persone esponendole così al rischio di venire manipolate? L’attuale preoccupazione per i problemi planetari (questioni ecologiche, esaurimento delle risorse, sovrappopolazione, divario economico fra Nord e Sud, l’enorme arsenale militare e l’instabilità politica) permettono o impediscono l’impegno in altre questioni sociali e politiche parimenti reali? Il vecchio adagio « la carità comincia a casa » può rappresentare un sano equilibrio nell’approccio a tali questioni. Alcuni osservatori del New Age individuano un sinistro autoritarismo dietro l’apparente indifferenza verso la politica. Lo stesso David Spangler sottolinea che una delle ombre del New Age è « un subdolo arrendersi alla mancanza di potere e alla irresponsabilità in nome dell’attesa della nuova era piuttosto che essere attivi creatori di integrità nella propria vita ».45
Anche se non è del tutto corretto affermare che negli atteggiamenti del New Age il quietismo è pressoché assoluto, una delle critiche principali mosse al movimento New Age è che il desiderio privato di autorealizzazione opera veramente contro la possibilità di una profonda cultura religiosa. Lo mettono in evidenza tre punti:
– Ci si chiede se il New Age sia intellettualmente convincente quando cerca di fornire un quadro completo del cosmo in una visione del mondo che sostiene di integrare natura e realtà spirituale. L’universo occidentale viene considerato diviso e basato sul monoteismo, la trascendenza, l’alterità e la separazione. Si rileva un dualismo fondamentale in divisioni come quelle fra reale e ideale, relativo e assoluto, finito e infinito, umano e divino, sacro e profano, passato e presente, tutte riconducibili alla « coscienza infelice » di Hegel. Tutto ciò viene descritto come qualcosa di tragico. La risposta del New Age è l’unità attraverso la fusione. Esso pretende di riconciliare l’anima e il corpo, il femminile e il maschile, lo spirito e la materia, l’umano e il divino, la terra e il cosmo, il trascendente e l’immanente, la religione e la scienza, le differenze fra le religioni, lo Yin e lo Yang. Quindi non c’è alterità. Quello che rimane in termini umani è la transpersonalità. Il mondo New Age è a-problematico: non c’è nulla da raggiungere. Tuttavia la questione metafisica dell’uno e dei molti rimane irrisolta, o forse non viene neanche posta, poiché c’è una grande preoccupazione per gli effetti della disunità e della divisione, ma la risposta è solo una descrizione di come le cose apparirebbero se venissero guardate in un altro modo.
– Il New Age importa, un po’ alla volta, pratiche religiose orientali e le reinterpreta per adattarle agli occidentali. Ciò implica il rifiuto dei termini « peccato » e « salvezza », sostituiti dai moralmente neutri « addition » (dipendenza) e « recovery » (ripresa). I riferimenti a influenze extraeuropee sono a volte soltanto una « pseudo-orientalizzazione » della cultura occidentale. Inoltre, non si tratta di un dialogo autentico. In un contesto nel quale le influenze greco-romane e giudaico-cristiane sono considerate con sospetto, le influenze orientali vengono utilizzate precisamente come alternative alla cultura occidentale. La scienza e la medicina tradizionali sono percepite come inferiori agli approcci olistici così come le strutture patriarcali e particolaristiche nella politica e nella religione. Sono ostacoli all’avvento dell’Età dell’Acquario. Ancora una volta è evidente che la scelta delle alternative proposte dal New Age esige che le persone rompano completamente con la tradizione in cui sono cresciute. Ma si tratta veramente, come spesso si ritiene o si presume che sia, di una scelta libera e matura?
– Le tradizioni religiose autentiche promuovono la disciplina al fine di acquisire saggezza, equanimità e compassione. Il New Age è un’eco del desiderio profondo e inalienabile di una cultura religiosa integrale e di qualcosa di più generale e illuminante di quello che offrono in genere i politici. Ma non è chiaro se i benefici di una visione basata sul Sé, che si espande continuamente, siano destinati agli individui o alle società. I corsi di formazione del New Age (detti « erhard seminar trainings » [EST] ecc.) fondono valori controculturali con il bisogno dominante di avere successo, la soddisfazione interiore con il successo esterno. Il ritiro « Spirit of Business » che si tiene a Findhorn trasforma l’esperienza del lavoro aumentandone la produttività. Alcuni seguaci del New Age non vogliono solo divenire più autentici e spontanei, ma anche più ricchi (attraverso le arti magiche, ecc.). « Ciò che rende tutto più affascinante all’uomo d’affari dalla mentalità imprenditoriale è che questi corsi di formazione sembrano propugnare idee in qualche modo più umanistiche nel mondo degli affari. Si tratta di idee per le quali il luogo di lavoro diventa “ambiente di apprendimento”, bisogna “instillare nuova vita nel lavoro”, il “lavoro deve essere umanizzante”. Si parla di “realizzazione del manager”, “priorità delle persone” o di “dischiudere il potenziale”. Presentate dai formatori New Age, queste idee probabilmente piacciono a quegli uomini d’affari che hanno già seguito altri esercizi più basati sull’umanesimo secolare e desiderano andare avanti con l’obiettivo di raggiungere la crescita personale, la felicità e l’entusiasmo e allo stesso tempo la produttività commerciale ».46 È dunque chiaro che le persone coinvolte ricercano saggezza ed equanimità a proprio beneficio, ma fino a che punto le attività nelle quali sono impegnate permettono loro di operare per il bene comune? Indipendentemente dalle loro motivazioni, tutti questi fenomeni vanno giudicati dai frutti che recano e bisogna chiedersi se promuovono il sé oppure solidarietà non solo con balene, alberi o persone che la pensano allo stesso modo, ma con tutto il creato, ossia con tutta l’umanità. Il Cardinale Joseph Ratzinger definisce le conseguenze più nefaste di qualsiasi filosofia basata sull’egoismo, alla quale aderiscono istituzioni o un gran numero di persone, come un insieme di « strategie volte a ridurre il numero di quanti potranno sfamarsi alla tavola dell’umanità ».47 Questo è un modello di valutazione dell’impatto di qualsiasi filosofia o teoria. Il cristianesimo cerca sempre di misurare i comportamenti umani in base alla loro apertura al Creatore e a tutte le altre creature con un rispetto che si basa saldamente sull’amore.
2.5. Perché il New Age ha avuto un successo così rapido e si è diffuso con tanta efficacia?
Indipendentemente dalle questioni che solleva e dalle critiche che suscita, il New Age è il tentativo di portare un po’ di calore nel mondo tanto duro e spietato in cui viviamo. Come reazione alla modernità, agisce per lo più a livello dei sentimenti, degli istinti e delle emozioni. L’ansia per un futuro apocalittico di instabilità economica, incertezza politica e mutamento climatico svolge un ruolo importante nella ricerca di un’alternativa, di un rapporto decisamente ottimistico con il cosmo. Si ricercano integrità e felicità, spesso a un livello dichiaratamente spirituale. Non è certo un caso che il New Age abbia avuto un successo enorme in un’epoca che si contraddistingue per un’esaltazione quasi universale della diversità. La cultura occidentale è andata oltre la tolleranza, nel senso di accettazione forzata o di rassegnazione alle idiosincrasie di una persona o di un gruppo minoritario, ed è giunta a una consapevole erosione del rispetto per la normalità. La normalità ci viene presentata come un concetto moralmente pesante, necessariamente legato a norme assolute. Per un numero sempre più alto di persone, norme e credi assoluti non sono altro che l’incapacità di tollerare i punti di vista e le convinzioni degli altri. In un clima del genere, stili di vita e teorie alternative hanno avuto un successo straordinario: essere diversi non è solo accettabile, ma è anche una cosa buona e positiva.48
È essenziale ricordare che gli individui seguono il New Age in molti modi diversi e a vari livelli. Nella maggior parte dei casi non è una questione di « appartenenza » a un gruppo o a un movimento, né di essere pienamente consapevoli dei principi alla base del New Age. A quanto pare, le persone sono attratte per lo più da particolari terapie o pratiche, senza chiedersi cosa c’è dietro e altre sono semplicemente consumatori occasionali di prodotti etichettati « New Age ». Chi utilizza l’aromaterapia o ascolta musica New Age, per esempio, in genere è semplicemente interessato agli effetti che essi hanno sulla propria salute e il proprio benessere. Solo una minoranza approfondisce lo studio del New Age e cerca di capire il suo significato teorico (« mistico »). Ciò è perfettamente in sintonia con i modelli di consumo di società nelle quali il divertimento e lo svago hanno tanta importanza. Questo « movimento » si è ben adattato alle leggi del mercato e la sua diffusione si deve in parte proprio alla sua attraente offerta economica. Almeno in alcune culture, il New Age è stato considerato come l’etichetta per un prodotto creato dall’applicazione di regole di marketing a un fenomeno religioso.49 Del resto ci sarà sempre un modo per approfittare economicamente dei bisogni spirituali delle persone. Come molte altre cose nell’ economia contemporanea, il New Age è un fenomeno globale mantenuto e alimentato con l’informazione dai mezzi di comunicazione sociale. Si può affermare che questa comunità globale sia stata creata dai mezzi di comunicazione sociale ed è piuttosto chiaro che la letteratura popolare e la comunicazione di massa assicurano che le nozioni comuni condivise dai « credenti » e dai simpatizzanti si diffondano molto rapidamente quasi dappertutto. Tuttavia, non si può provare che questa rapida diffusione di idee sia avvenuta per caso o invece sia sostenuta da un disegno preciso, poiché si tratta di una forma molto libera di « comunità ». Come le comunità cibernetiche create da Internet, si tratta di un dominio in cui i rapporti umani possono essere o molto impersonali o interpersonali in un senso molto limitato.
Il New Age è divenuto immensamente popolare come un insieme poco preciso di credi, terapie e pratiche, spesso scelti e combinati arbitrariamente, senza considerare le incompatibilità e le incoerenze che un metodo del genere può implicare. Del resto, questo non desta meraviglia in una visione del mondo deliberatamente basata sul pensiero intuitivo del « cervello destro ». Proprio per questo è importante scoprire e riconoscere le caratteristiche fondamentali delle idee del New Age. Quanto propone è spesso descritto come « spirituale », piuttosto che tipico di una qualche religione, ma i legami con certe religioni orientali sono molto più stretti di quanto immaginino molti « consumatori ». Ovviamente questo è importante soprattutto per i gruppi di « preghiera » ai quali le persone scelgono di partecipare, ma è anche un problema reale per la gestione di un numero crescente di società, i cui impiegati devono praticare la meditazione e adottare tecniche di espansione della mente come parte della loro vita lavorativa.50
È importante dire qualcosa anche sulla promozione organica del New Age come di un’ideologia, ma si tratta di una materia piuttosto complessa. Alcuni gruppi hanno reagito al New Age muovendogli generiche accuse di cospirazione, ma è stato loro risposto che stiamo assistendo a un mutamento culturale spontaneo il cui corso è felicemente determinato da influenze che trascendono il controllo umano. Tuttavia è sufficiente sottolineare che il New Age condivide con alcuni gruppi di influenza internazionale lo scopo di soppiantare e superare le religioni particolari per far spazio a una religione universale in grado di unire tutta l’umanità. Strettamente legato a questo fine è lo sforzo concertato da parte di molte istituzioni di inventare un’Etica Globale, una cornice etica che rifletterebbe la natura globale della cultura, dell’economia e della politica contemporanee. Inoltre, la politicizzazione delle questioni ecologiche aggiunge colore all’intera questione dell’ipotesi Gaia o del culto della Madre Terra.
3. NEW AGE E SPIRITUALITÀ CRISTIANA
3.1. Il New Age come spiritualità
I suoi promotori definiscono spesso il New Age come « nuova spiritualità ». È un po’ ironico definirlo « nuovo » quando tante delle sue idee derivano da antiche religioni e culture. Ciò che è veramente nuovo, tuttavia, è la ricerca consapevole di un’alternativa alla cultura occidentale e alle sue radici giudaico-cristiane. Il termine « spiritualità », dunque, si riferisce all’esperienza interiore di armonia e di unità con tutta la realtà che elimina il senso di imperfezione e di finitezza che affligge la persona umana. Le persone scoprono un profondo legame con la forza o energia universale sacra che è il nucleo di tutta la vita. Dopo aver fatto questa scoperta, uomini e donne possono intraprendere un cammino di perfezione che permetterà loro di indirizzare la propria vita personale e il rapporto con il mondo, e di assumere un proprio ruolo nel processo universale del divenire e nella nuova genesi di un mondo in costante evoluzione. Il risultato è una mistica cosmica,51 basato sulla consapevolezza di un universo che si evolve con energie dinamiche. Quindi, l’energia cosmica, la vibrazione, la luce, Dio, l’amore, anche il Sé superiore, si riferiscono tutti alla stessa e unica realtà, la fonte primaria presente in ogni essere.
Questa spiritualità consta di due elementi distinti, uno metafisico e l’altro psicologico. La componente metafisica deriva dalle radici esoteriche e teosofiche del New Age e fondamentalmente è una nuova forma di gnosi. Si accede al divino svelando misteri nascosti grazie alla ricerca dell’individuo del « reale dietro ciò che è solo apparente, dell’origine al di là del tempo, del trascendente al di là di ciò che è mera fugacità, della tradizione primordiale oltre la tradizione semplicemente effimera, dell’altro al di là dell’io, della divinità cosmica al di là dell’individuo incarnato ». La spiritualità esoterica « è un’indagine dell’Essere al di là della separatezza degli esseri, una sorta di nostalgia dell’unità perduta ».52
« Qui si può vedere la matrice gnostica della spiritualità esoterica, che appare evidente quando i figli dell’Acquario cercano l’Unità Trascendente delle religioni. Delle religioni storiche tendono a cogliere soltanto il nucleo esoterico, di cui sostengono di essere i custodi. In un certo qual modo negano la storia e rifiutano l’idea che la spiritualità possa essere radicata nel tempo o in qualche istituzione. Gesù di Nazaret non è Dio, ma una delle numerose manifestazioni del Cristo universale e cosmico ».53
La componente psicologica di questo tipo di spiritualità scaturisce dall’incontro fra cultura esoterica e psicologia (cf. 2.32). Il New Age diviene quindi un’esperienza di trasformazione psico-spirituale personale, considerata analoga all’esperienza religiosa. Per alcuni questa trasformazione assume la forma di una profonda esperienza mistica, che segue una crisi personale o una lunga ricerca spirituale. Per altri scaturisce dalla pratica della meditazione o da qualche tipo di terapia o ancora da esperienze paranormali che alterano gli stati di coscienza e permettono di percepire l’unità della realtà.54
3.2. Narcisismo spirituale?
Diversi autori considerano la spiritualità del New Age come una specie di narcisismo spirituale o di pseudomisticismo. È interessante osservare come queste critiche siano state mosse perfino da un esponente importante del New Age, David Spangler che, nelle sue ultime opere, ha preso le distanze dagli aspetti più esoterici di questa corrente di pensiero.
Egli ha scritto che, nelle forme più popolari del New Age, « gli individui e i gruppi realizzano le proprie fantasie di avventura e di potere, in genere di forma occulta o millenarista… la caratteristica principale di questo livello è l’attaccamento a un mondo privato di realizzazione dell’io e un conseguente (sebbene non sempre manifesto) ritrarsi dal mondo. A questo livello, il New Age è popolato di esseri strani ed esotici, maestri, adepti, extraterrestri; è un luogo di poteri psichici e di misteri occulti, di cospirazioni e di dottrine nascoste ».55
In un’opera successiva, David Spangler elenca quelli che considera elementi negativi o « ombre » del New Age: « alienazione dal passato in nome del futuro, attaccamento al nuovo in quanto tale…; indiscriminazione e mancanza di discernimento in nome dell’integrità e della comunione, quindi mancata comprensione o mancato rispetto del ruolo dei limiti; confusione fra fenomeni psichici e conoscenza, fra channeling (cf. glossario al § 7.2, n.d.t.) e spiritualità, fra la prospettiva del New Age e la verità ultima ».56 Comunque Spangler è convinto che l’egoismo e il narcisismo irrazionale siano caratteristiche di un numero ridotto di seguaci del New Age. E sottolinea come aspetti positivi la funzione del New Age come simbolo di cambiamento e come incarnazione del sacro, essendo un movimento in cui le persone, per la maggior parte, sono « ricercatori molto seri della verità », e lavorano per la vita e la crescita spirituale.
David Toolan, un gesuita americano che ha frequentato per diversi anni l’ambiente del New Age, analizza l’aspetto commerciale di molti prodotti e terapie etichettati come New Age. Egli osserva come i seguaci del New Age abbiano scoperto la vita interiore e siano affascinati dalla prospettiva di essere responsabili del mondo, ma vengano facilmente sopraffatti dalla tendenza all’individualismo e a vedere tutto come un oggetto di consumo. In questo senso, pur non essendo cristiana, la spiritualità del New Age non è nemmeno buddista poiché non implica la negazione di sé. Il sogno dell’unione mistica sembra condurre, in pratica, a un’unione meramente virtuale, che alla fine lascia le persone più sole e insoddisfatte.
3.3. Il Cristo Cosmico
Nei primi tempi del cristianesimo, i credenti in Gesù Cristo furono costretti ad affrontare le religioni gnostiche. Non le ignorarono, ma presero questa sfida positivamente e applicarono a Cristo stesso i termini utilizzati per le divinità cosmiche. L’esempio più chiaro di questo è il famoso inno a Cristo contenuto nella Lettera che San Paolo rivolge alla comunità cristiana di Colossi:
Egli è l’immagine del Dio invisibile,
generato prima di ogni creatura;poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose,
quelle nei cieli e quelle sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni, Principati e Potestà.
Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui.
Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa;
il principio, il primogenito di coloro che risuscitano dai morti,
per ottenere il primato su tute le cose.
Perché piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezza
e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose,
rappacificando con il sangue della sua croce
cioè per mezzo di lui,
le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli (Col 1, 15-20).
Per questi primi cristiani non c’era alcuna nuova era cosmica da attendere. Con questo inno celebravano il compimento di tutte le cose iniziato con Cristo. « Il tempo in realtà si è compiuto per il fatto stesso che Dio, con l’incarnazione, si è calato dentro la storia dell’uomo. L’eternità è entrata nel tempo: quale “compimento” più grande di questo? Quale altro “compimento” sarebbe possibile? ».57 Il credo gnostico nei poteri cosmici e in un qualche oscuro tipo di destino nega la possibilità di un rapporto con un Dio personale rivelato in Cristo. Per i cristiani, il vero Cristo cosmico è colui che è attivamente presente nei vari membri del suo corpo, che è la Chiesa. Non si rivolgono a poteri cosmici impersonali, ma alla sollecitudine amorevole di un Dio personale. Per loro il biocentrismo cosmico va trasferito in un insieme di rapporti sociali (nella Chiesa). Inoltre, i cristiani non sono bloccati in un modello ciclico di eventi cosmici, ma si concentrano sul Gesù storico, in particolare sulla sua crocifissione e resurrezione. Noi troviamo nella Lettera ai Colossesi e nel Nuovo Testamento una dottrina su Dio differente da quella implicita nel pensiero New Age: la concezione cristiana di Dio è quella di una Trinità di Persone che ha creato la razza umana per il desiderio di condividere la comunione della vita trinitaria con le creature. Compreso nella maniera esatta, ciò significa che l’autentica spiritualità non è tanto la nostra ricerca di Dio ma Dio che cerca noi.
Nei circoli del New Age si è diffusa un’altra idea totalmente diversa del significato cosmico di Cristo. « Il Cristo Cosmico è il modello divino che trova connessione nella persona di Gesù Cristo (ma non si limita a questa persona). Il modello divino di questa connessione si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi (Gv 1, 14). Il Cristo Cosmico… conduce ad un nuovo esodo dalla schiavitù e dal pessimismo di un universo newtoniano, meccanicistico, pieno di competizione, con vincitori e vinti, dualismi, antropocentrismo, nonché dal tedio di veder il nostro entusiasmante universo descritto come una macchina priva di mistero e misticismo. Il Cristo Cosmico è locale e storico, davvero legato intimamente alla storia umana. Il Cristo Cosmico può vivere alla porta accanto o persino all’interno del più profondo e autentico sé di ognuno ».58 Sebbene questa spiegazione può non soddisfare tutti coloro che hanno a che fare con il New Age, è molto incisiva e mostra con chiarezza assoluta dove siano le differenze fra queste due visioni di Cristo. Per il New Age il Cristo Cosmico è un modello che può ripetersi in molte persone, luoghi e tempi; è il portatore di un enorme mutamento di paradigmi; è, in definitiva, un potenziale dentro di noi.
Per la fede cristiana, Gesù Cristo non è un modello, ma una persona divina la cui figura umano-divina rivela il mistero dell’amore del Padre per ogni essere umano attraverso la storia (Gv. 3, 16). Egli vive in noi perché condivide con noi la sua vita, ma questo non è né imposto né automatico. Tutti gli uomini e tutte le donne sono invitati a partecipare alla sua vita, a vivere « in Cristo ».
3.4. Mistica cristiana e mistica New Age
Per i cristiani la vita spirituale è un rapporto con Dio che gradualmente, attraverso la sua grazia, diviene più profondo e in questo processo illumina anche il nostro rapporto con il prossimo e con l’universo. Spiritualità, in termini New Age, significa sperimentare stati di coscienza dominati da un senso di armonia e fusione con il Tutto. Dunque la « mistica » non si riferisce all’incontro con un Dio trascendente nella pienezza dell’amore, ma all’esperienza scatenata dal rivolgersi a se stessi, da un senso esaltante di essere tutt’uno con l’universo, di lasciare affondare la propria individualità nel grande oceano dell’Essere.59
Questa distinzione fondamentale appare chiara a tutti i livelli di confronto tra la mistica cristiana e quella del New Age. La via di purificazione di quest’ultimo si basa sulla consapevolezza del disagio o alienazione, da superare mediante quest’immersione nel Tutto. Per cambiare, bisogna utilizzare tecniche che portino all’esperienza dell’illuminazione. Quest’ultima trasforma la coscienza di una persona e la pone in contatto con la divinità, intesa come l’essenza più profonda della realtà.
Le tecniche e i metodi offerti da questo sistema religioso immanentista, che non concepisce Dio come persona, procedono « dal basso ». Sebbene implichino un’immersione nelle profondità del proprio cuore e della propria anima, costituiscono un’impresa essenzialmente umana da parte di una persona che cerca di ascendere alla divinità mediante le proprie forze. Spesso si tratta di « un’ascesa » a livello di coscienza verso quanto è inteso come una consapevolezza liberatrice del « dio interiore ». Non tutti hanno accesso a queste tecniche, i cui benefici sono ristretti a una « aristocrazia » spirituale privilegiata.
Invece, l’elemento essenziale della fede cristiana è la discesa di Dio fra le creature, in particolare le più umili, deboli e meno dotate secondo i valori del « mondo ». Esistono tecniche spirituali che è utile apprendere, ma Dio è in grado di superarle o di farne a meno. « Il modo cristiano di avvicinarsi a Dio non si fonda su alcuna tecnica nel senso stretto della parola. Ciò contraddirebbe lo spirito d’infanzia richiesto dal Vangelo. La mistica cristiana autentica non ha niente a che vedere con la tecnica: è sempre un dono di Dio, di cui chi ne beneficia si sente indegno ».60
Per i cristiani convertirsi significa rivolgersi al Padre, attraverso il Figlio, e con docilità al potere dello Spirito Santo. Più si progredisce nel rapporto con Dio, che è sempre e in ogni modo un dono libero, più diviene impellente il bisogno di abbandonare il peccato, la miopia spirituale e l’infatuazione di sé, tutte cose che impediscono l’abbandonarsi fiducioso a Dio e l’apertura al prossimo.
Tutte le tecniche di meditazione vanno depurate dalla vanità e dalla presunzione. La preghiera cristiana non è un esercizio di auto- contemplazione, di staticità e svuotamento di sé, ma un dialogo d’amore, che « implica un’atteggiamento di conversione, un esodo dall’io verso il Tu di Dio ».61 Ciò conduce ad arrendersi sempre più alla volontà di Dio, per mezzo della quale siamo invitati a una profonda e autentica solidarietà con i nostri fratelli e le nostre sorelle.62
3.5. Il « dio interiore » e la « theosis »
Questo è un punto cruciale di contrasto fra il cristianesimo e il New Age. Molta letteratura New Age è pervasa dalla convinzione che non esista alcun essere divino « là fuori » o veramente distinto dal resto della realtà. Da Jung in poi moltissime persone hanno professato il credo nel « dio interiore ». Il nostro problema, secondo il New Age, è l’incapacità di riconoscere la nostra divinità, un’incapacità che si può superare con l’aiuto di una guida e con l’uso di una serie di tecniche volte a schiudere il nostro potenziale (divino) nascosto. L’idea fondamentale è che « Dio » è profondamente all’interno di noi. Siamo Dei e scopriamo il nostro potere illimitato eliminando strati e strati di inautenticità.63 Più riconosciamo questo potenziale più esso si realizza e in questo senso il New Age ha una propria idea di theosis, del divenire divini, più precisamente, del riconoscere e accettare la nostra natura divina. Secondo alcuni viviamo « in un’epoca in cui la nostra comprensione di Dio va interiorizzata: dal Dio Onnipotente esteriore al Dio forza dinamica e creativa che si trova al centro esatto di tutto l’essere: Dio come Spirito ».64
Nella Prefazione al Libro V dell’opera Adversus Haereses Sant’Ireneo fa riferimento a « Gesù Cristo, che, attraverso il Suo amore trascendente, è divenuto ciò che siamo, così da portarci ad essere perfino ciò che è egli stesso ». Qui la theosis, la comprensione cristiana della divinizzazione, non avviene soltanto grazie ai nostri sforzi, ma con l’assistenza della grazia di Dio che opera in noi e attraverso di noi. Ciò presuppone necessariamente la consapevolezza basilare di essere incompleti e persino peccatori e in nessun modo l’esaltazione del sé. Inoltre, si presenta come un’introduzione alla vita della Trinità, un caso perfetto di distinzione al centro dell’unità: una sinergia piuttosto che una fusione. Tutto ciò è frutto di un incontro personale, un’offerta di un nuovo tipo di vita. La vita in Cristo non è qualcosa di così personale e privato da essere limitato all’ambito della coscienza né si tratta soltanto di un nuovo livello di consapevolezza. Implica la trasformazione della nostra anima e del nostro corpo mediante la partecipazione alla vita sacramentale della Chiesa.
4. Il NEW AGE E LA FEDE CRISTIANA IN CONTRASTO
È difficile separare i singoli elementi della religiosità New Age, per quanto innocenti possano apparire, dal quadro di riferimento dominante che permea l’intero pensiero globale del movimento New Age. La natura gnostica di questo movimento ci richiede di giudicarlo nella sua interezza. Dal punto di vista della fede cristiana, non è possibile isolare alcuni elementi della religiosità New Age come accettabili per i cristiani, mentre ne rifiutiamo altri. Poiché il movimento New Age dà grande importanza alla comunicazione con la natura e alla conoscenza cosmica di un bene universale, e facendo così nega i contenuti rivelati della fede cristiana, non si può giudicare come positivo o innocuo. In un contesto culturale, segnato dal relativismo religioso, è necessario mettere in guardia contro il tentativo di porre la religiosità New Age allo stesso livello della fede cristiana, facendo apparire relativa la differenza fra fede e credenza, poiché ciò crea una grande confusione per gli incauti. A questo riguardo, è utile ricordare l’esortazione di San Paolo ad istruire alcune persone perché « non insegnino dottrine diverse e non badino più a favole e a genealogie interminabili, che servono più a vane discussioni che al disegno divino manifestato nella fede » (1 Tim 1, 3-4). Alcune pratiche vengono non correttamente etichettate come New Age solo come una strategia di mercato per venderle meglio, ma non sono veramente associate con la sua visione globale. Ciò aggiunge solo confusione. È quindi necessario identificare accuratamente quegli elementi che appartengono al movimento New Age e che non possono essere accettati da coloro che sono fedeli a Cristo e alla sua Chiesa.
Le seguenti domande potrebbero essere il modo più semplice per valutare alcuni degli elementi centrali del pensiero e della pratica New Age da un punto di vista cristiano. Il termine « New Age » si riferisce alle idee che fa circolare su Dio, l’essere umano e il mondo, alle persone con le quali i cristiani possono parlare a proposito di questioni religiose, al materiale pubblicitario per i gruppi di meditazione, a terapie, ad affermazioni sulla religione, ecc. Alcune di queste domande applicate a persone e idee non esplicitamente etichettate come New Age rivelerebbero ulteriori collegamenti, ancora senza nome e non riconosciuti, con l’intera atmosfera New Age.
– Dio è un essere con il quale abbiamo un rapporto oppure è qualcosa da usare o una forza per essere più potenti?
Il concetto di Dio del New Age è piuttosto vago, mentre quello cristiano è molto chiaro. Il Dio del New Age è un’energia impersonale, una particolare estensione o componente del cosmo. In questo senso, Dio è la forza vitale o anima del mondo. La divinità è presente in ogni essere, secondo una gradualità che va « dal più infimo cristallo del mondo minerale fino ed oltre al Dio Galattico stesso, sul Quale non possiamo dire nulla. Non è un uomo, ma una Grande Coscienza ».65 In alcuni scritti classici del New Age appare chiaro che gli esseri umani pensano a se stessi come a degli dei, atteggiamento questo più sviluppato in alcune persone che in altre. Dio non va più ricercato all’esterno del mondo, ma all’interno dell’io.66 Anche quando « Dio » è qualcosa di esterno a me, è lì per essere manipolato.
Questo è molto diverso dall’interpretazione cristiana di Dio come Creatore del cielo e della terra e quale fonte di tutta la vita personale. Dio è in se stesso personale, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, che ha creato l’universo per condividere la comunione della sua vita con le creature. « Dio, che “abita una luce inaccessibile” vuole comunicare la propria vita divina agli uomini da lui liberamente creati, per farne figli adottivi nel suo Unico Figlio. Rivelando se stesso, Dio vuole rendere gli uomini capaci di rispondergli, di conoscerlo e di amarlo ben più di quanto sarebbero capaci da se stessi ».67Dio non viene identificato con il principio vitale inteso come « Spirito » o « energia di base » del cosmo, ma è quell’amore che è assolutamente diverso dal mondo e tuttavia è presente in maniera creativa in ogni cosa e conduce gli esseri umani alla salvezza.
– Esiste un solo Gesù Cristo oppure ve ne sono migliaia?
La letteratura del New Age presenta spesso Cristo come uno fra i tanti saggi, iniziati, avatar. Negli approcci del New Age:
– Il Gesù storico personale e individuale è distinto dal Cristo universale, impersonale ed eterno;
– Gesù non è considerato l’unico Cristo;
– La morte di Gesù sulla croce viene negata o reinterpretata per escludere l’idea che Egli, in quanto Cristo, possa aver sofferto;
– Documenti apocrifi (come i vangeli neo-gnostici) sono considerati fonti autentiche per la conoscenza di aspetti della vita di Gesù che non si possono trovare nel canone delle Scritture. Altre rivelazioni su Gesù, offerte da entità, spiriti guida e maestri ascesi o anche dalle « Cronache di Akasha », sono fondamentali per la cristologia del New Age;
– Si compie una specie di esegesi esoterica dei testi biblici per depurare il cristianesimo dalla religione formale che impedisce l’accesso alla sua essenza esoterica.68
Nella tradizione cristiana, Gesù Cristo è Gesù di Nazaret del quale parlano i Vangeli, il figlio di Maria e l’unico figlio di Dio, vero uomo e vero Dio, la piena rivelazione della verità divina, l’unico Salvatore del mondo: « Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre ».69
– L’essere umano: esiste un solo essere universale oppure molti individui?
Lo scopo delle tecniche del New Age è la riproduzione deliberata di stati mistici, come se si trattasse di materiale da laboratorio. Il rebirthing, il biofeedback, l’isolamento sensoriale, il respiro olotropico, l’ipnosi, i mantra, il digiuno, la privazione del sonno e la meditazione trascendentale sono tentativi di controllare questi stati e sperimentarli costantemente ».70 Tutte queste pratiche producono debolezza psichica (e vulnerabilità). Quando l’esercizio consiste nel reinventare se stessi, si pone la questione reale del Chi sono « io ». Il « dio interiore » e l’unione olistica con tutto il cosmo ripropongono tale questione. Personalità individuali isolate sarebbero patologiche nei termini del New Age (in particolare per la psicologia transpersonale). Tuttavia, « il pericolo vero è il paradigma olistico. Quello del New Age è un pensiero basato sull’unità totalitaria e proprio per questo è un pericolo… ».71 In tono più moderato: « Siamo autentici quando “ci facciamo carico” di noi stessi, quando la nostra scelta e le nostre reazioni fluiscono spontaneamente dai nostri bisogni più profondi, quando il nostro comportamento e le espressioni dei nostri sentimenti riflettono la nostra integrità personale ».72 Il Movimento del Potenziale Umano è l’esempio più eclatante della convinzione che gli umani sono divini o hanno in sé una scintilla divina.
L’approccio cristiano si nutre degli insegnamenti delle Scritture sulla natura umana; uomini e donne sono creati a immagine e somiglianza di Dio (Gn 1, 27) e Dio li tiene in grande considerazione con grande stupore del Salmista (cf. Sal 8). La persona umana è un mistero pienamente rivelato solo in Gesù Cristo (cf. Gaudium et spes, n. 22), e infatti diviene autenticamente umana grazie al suo rapporto con Cristo attraverso il dono dello Spirito.73 Tutto ciò è molto distante dalla caricatura di antropocentrismo attribuita al cristianesimo e rifiutata perfino da numerosi autori e praticanti del New Age.
– Ci salviamo da soli o la salvezza è un dono gratuito di Dio?
La soluzione a questo problema sta nello scoprire da cosa o da chi riteniamo di essere salvati. Salviamo noi stessi mediante le nostre azioni come spesso spiega il New Age, oppure veniamo salvati dall’amore di Dio? Le parole chiave sono auto-compimento, auto-realizzazione e auto-redenzione. Il New Age è essenzialmente pelagiano per quanto riguarda la sua maniera di comprendere la natura umana.74
Per i cristiani la salvezza dipende dalla partecipazione alla passione, morte e resurrezione di Cristo e da un rapporto personale diretto con Dio piuttosto che da una qualsiasi tecnica. La situazione umana, compromessa com’è dal peccato originale e dal peccato personale, può essere rettificata solo dall’azione di Dio: il peccato è un’offesa contro Dio, e soltanto Dio può riconciliarci con lui. Nel piano divino della salvezza, gli esseri umani sono stati salvati da Gesù Cristo che, come Dio e come uomo, è l’unico mediatore della redenzione. Nel cristianesimo la salvezza non è un’esperienza del sé, un dimorare meditativo e intuitivo in se stessi, ma è il perdono del peccato, la liberazione dalle profonde ambivalenze che albergano dentro di noi e il raggiungimento della pace dei sensi mediante il dono della comunione con un Dio amorevole. La via della salvezza non si trova in una semplice trasformazione auto-indotta della coscienza, ma in una liberazione dal peccato e dalle sue conseguenze che ci conducono a lottare contro il peccato che è in noi stessi e nella società che ci circonda. Essa necessariamente ci spinge verso una solidarietà amorevole con il nostro prossimo in difficoltà.
– Inventiamo la verità o la riceviamo?
La verità del New Age riguarda buone vibrazioni, corrispondenze cosmiche, armonia ed estasi, in generale esperienze piacevoli. Si cerca di individuare la propria verità secondo un criterio di benessere. La valutazione della religione e delle questioni etiche avviene naturalmente in base ai propri sentimenti e alle proprie esperienze.
La dottrina cristiana presenta Gesù Cristo come « la Via, la Verità, la Vita » (Gv 14, 6). I suoi seguaci devono aprire la propria vita a Lui e ai suoi valori, in altre parole a un insieme oggettivo di requisiti che sono parte di una realtà oggettiva che è alla fine conoscibile da tutti.
– Preghiera e meditazione: ci rivolgiamo a noi stessi o a Dio?
La tendenza a confondere la psicologia e la spiritualità ci spinge ad insistere sul fatto che molte delle tecniche di meditazione ora in voga non sono preghiera. Spesso sono una buona preparazione alla preghiera, ma nulla di più, anche se inducono un piacevole stato mentale o benessere psicofisico. Le esperienze che ne scaturiscono sono veramente intense, ma restare a questo livello significa restare soli, non essere ancora al cospetto dell’altro. Il silenzio può porci di fronte al vuoto piuttosto che essere un silenzio di contemplazione dell’Amato. È anche vero che le tecniche di immersione nel proprio cuore sono in definitiva un appello alla propria capacità di raggiungere il divino o persino di divenire divini. Se dimenticano la ricerca di Dio del cuore umano non sono ancora una preghiera cristiana. Anche se viene considerato un collegamento con l’Energia Universale, « questo “rapporto” facile con Dio, dove quest’ultimo ha la funzione di soddisfare tutti i nostri bisogni, dimostra l’egoismo presente al centro di questo New Age ».75
Le pratiche del New Age non sono veramente preghiera perché riguardano l’introspezione o fusione con l’energia cosmica in opposizione al duplice orientamento della preghiera cristiana che implica sì introspezione, ma è anche, e soprattutto, incontro con Dio. Lungi dall’essere un semplice sforzo umano, la mistica cristiana è essenzialmente dialogo che implica « un atteggiamento di conversione, un esodo dall’io verso il Tu di Dio ».76« Il cristiano, anche quando è solo e prega nel segreto, ha la consapevolezza di pregare sempre in unione con Cristo, nello Spirito Santo, insieme con tutti i santi per il bene della Chiesa ».77
– Abbiamo la tentazione di negare il peccato oppure ne accettiamo l’esistenza?
Nel New Age non esiste un vero concetto di peccato, ma piuttosto l’idea di conoscenza imperfetta. Si cerca l’illuminazione che si può raggiungere mediante particolari tecniche psicofisiche. A chi partecipa alle attività del New Age non viene detto che cosa credere, che cosa fare o non fare, ma: « vi sono mille modi di esplorare la realtà interiore. Vai dove ti portano l’intelligenza e l’intuizione. Abbi fiducia in te stesso ».78 L’autorità è passata da una posizione teistica all’interno del sé. Il problema più grave percepito nel pensiero New Age è quello dell’alienazione da tutto il cosmo e non il fallimento personale o il peccato. Il rimedio consiste nell’immergersi sempre più nell’interezza dell’essere. Da alcuni scritti e da alcune pratiche del New Age si evince che una sola vita non è sufficiente e che debbono verificarsi delle reincarnazioni affinché le persone possano realizzare pienamente il proprio potenziale.
Nella prospettiva cristiana « la realtà del peccato, e più particolarmente del peccato delle origini, si chiarisce soltanto alla luce della Rivelazione divina. Senza la conoscenza di Dio che essa ci dà, non si può riconoscere chiaramente il peccato, e si è tentati di spiegarlo semplicemente come un difetto di crescita, come una debolezza psicologica, un errore, come l’inevitabile conseguenza di una struttura sociale inadeguata, ecc. Soltanto conoscendo i disegni di Dio sull’uomo, si capisce che il peccato è un abuso di quella libertà che Dio dona alle persone create perché possano amare lui e amarsi reciprocamente ».79« Il peccato è una mancanza contro la ragione, la verità, la retta coscienza; è una trasgressione in ordine all’amore vero, verso Dio e verso il prossimo; a causa di un perverso attaccamento a certi beni. Esso ferisce la natura dell’uomo e attenta alla solidarietà umana… ».80« Il peccato è un’offesa a Dio… Il peccato si erge contro l’amore di Dio e allontana da esso i nostri cuori… Il peccato pertanto è “amore di sé fino al disprezzo di Dio” ».81
– Veniamo incoraggiati a rifiutare la sofferenza e la morte o ad accettarla?
Alcuni scrittori del New Age considerano la sofferenza come qualcosa che ci siamo auto-imposti oppure come un karma negativo o ancora come l’incapacità di sfruttare appieno le nostre risorse. Altri si concentrano sui metodi per raggiungere il successo e il benessere (es. Deepak Chopra, José Silva e altri). Nel New Age la reincarnazione è spesso considerata un elemento necessario alla crescita spirituale, una fase di progressiva evoluzione spirituale che è cominciata quando siamo nati e proseguirà dopo la morte. Nella nostra vita attuale l’esperienza della morte di altre persone provoca una crisi salutare.
Sia l’unità cosmica sia la reincarnazione sono inconciliabili con la fede cristiana secondo la quale la persona umana è un essere distinto che vive una vita della quale è pienamente responsabile: l’ interpretazione che il New Age dà della persona mette in dubbio le idee di responsabilità e di libertà. I cristiani sanno che « nella Croce di Cristo non solo si è compiuta la redenzione mediante la sofferenza, ma anche la stessa sofferenza umana è stata redenta. Cristo – senza nessuna colpa propria – si è addossato “il male totale del peccato”. L’esperienza di questo male determinò l’incomparabile misura della sofferenza di Cristo, che diventò il prezzo della redenzione… Il Redentore ha sofferto al posto dell’uomo e per l’uomo. Ogni uomo ha una sua partecipazione alla redenzione. Ognuno è anche chiamato a partecipare a quella sofferenza, mediante la quale si è compiuta la redenzione. È chiamato a partecipare a quella sofferenza, per mezzo della quale ogni umana sofferenza è stata anche redenta. Operando la redenzione mediante la sofferenza, Cristo ha elevato insieme la sofferenza umana a livello di redenzione. Quindi anche ogni uomo, nella sua sofferenza, può diventare partecipe della sofferenza redentiva di Cristo ».82
– Bisogna evitare o perseguire l’impegno sociale?
Molto nel New Age è solo un’indegna auto-promozione, ma alcune figure di spicco del movimento sostengono che sia scorretto giudicare tutto il movimento sulla base di una minoranza di persone egoiste, irrazionali e narcisiste o farsi abbagliare da alcune delle loro pratiche più bizzarre che danneggiano l’immagine del New Age di autentica ricerca spirituale e spiritualità.83 Per il cristianesimo, la fusione degli individui nel sé cosmico, la relativizzazione o l’abolizione della differenza e dell’opposizione in un’armonia cosmica, sono inaccettabili.
Perché vi sia amore autentico, è necessaria la presenza di un’altra (persona) differente. Un cristiano autentico ricerca l’unità nella capacità e nella libertà dell’altro di dire « sì » o « no » al dono d’amore. Il cristianesimo considera l’unione come comunione e l’unità come comunità.
– Il nostro futuro è scritto nelle stelle o dobbiamo aiutare a costruirlo?
La Nuova Era che sta sorgendo sarà popolata da esseri perfetti e androgini, che domineranno completamente le leggi cosmiche della natura. In questo scenario, il cristianesimo dev’essere eliminato e lasciare il posto a una religione globale e a un nuovo ordine mondiale.
I cristiani vivono costantemente in uno stato di allerta, pronti per gli ultimi giorni in cui Cristo ritornerà. La loro Nuova Era iniziò duemila anni fa con Cristo, che non è altro che « Gesù di Nazaret, il Verbo di Dio fatto uomo per la salvezza di tutti ». « La presenza e l’attività dello Spirito non toccano solo gli individui, ma la società e la storia, i popoli, le culture, le religioni ». Infatti « di tutti loro, è animatore lo Spirito del Padre, che il Figlio dell’uomo dona liberamente ».84Noi viviamo negli ultimi tempi.
Da una parte, è evidente che molte pratiche del New Age non sembrano sollevare in chi le segue questioni dottrinali; ma, allo stesso tempo è innegabile che queste stesse pratiche comunicano, anche se soltanto indirettamente, una mentalità che può influenzare il pensiero ed ispirare una visione molto particolare della realtà. Certamente il New Age crea una sua atmosfera e può essere difficile distinguere fra ciò che è innocuo e ciò che dovrebbe essere veramente messo in discussione. Conviene essere consapevoli del fatto che la dottrina del Cristo diffusa nei circoli del New Age, trae ispirazione dagli insegnamenti teosofici di Helena Blavatsky, dall’antroposofia di Rudolf Steiner e dalla « Scuola Arcana » di Alice Bailey. I loro seguaci contemporanei non promuovono soltanto le idee di questi pensatori, ma collaborano con quelli del New Age allo sviluppo di un’interpretazione completamente nuova della realtà, una dottrina nota ad alcuni osservatori come « verità del New Age ».85
5. GESÙ CRISTO CI OFFRE L’ACQUA DELLA VITA
L’unico fondamento della Chiesa è Gesù Cristo, il suo Signore. Egli è al centro di ogni atto cristiano e di ogni messaggio cristiano. Per questo la Chiesa ritorna continuamente all’incontro con il suo Signore. I Vangeli narrano di numerosi incontri con Lui: dai pastori di Betlemme, ai due ladroni crocifissi con Lui, dai saggi anziani che lo ascoltarono parlare nel Tempio, ai discepoli che si incamminavano verso Emmaus con la tristezza nel cuore. Tuttavia, un episodio che illustra eloquentemente quanto Egli ci offre è quello del suo incontro con la Samaritana presso il pozzo di Giacobbe, narrato nel quarto capitolo del Vangelo di Giovanni. È un episodio che è stato descritto come « paradigma del nostro impegno con la verità ».86 L’esperienza dell’incontro con lo straniero che ci offre l’acqua della vita illustra in che modo i cristiani possono e devono impegnarsi nel dialogo con chiunque non conosca ancora Gesù.
Un elemento di grande fascino della narrazione di Giovanni è che la donna impiega del tempo perfino a capire che cosa intende Gesù per acqua « di vita », o acqua « viva » (versetto 11). Ciononostante, la donna è affascinata, non solo dallo straniero in sé, ma anche dal suo messaggio, e resta ad ascoltarlo. Dopo un primo stupore nel capire che Gesù sa molto su di lei (« Hai detto bene non ho marito; infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero », versetti 17-18), è disposta a conoscere la verità su se stessa: « Signore, vedo che tu sei un profeta » (versetto 19). Comincia il dialogo sull’adorazione di Dio: « Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei » (versetto 22). Gesù tocca il suo cuore e così la dispone ad ascoltare ciò che Egli dice di Se stesso in quanto Messia. Le parole « Sono io, che ti parlo » (versetto 26) la preparano ad aprire il cuore alla vera adorazione in Spirito e all’auto-rivelazione di Gesù come l’Unto di Dio.
La donna « intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente » tutto su quell’uomo (versetto 28). L’effetto notevole che l’incontro con lo straniero ha sulla donna rende gli altri curiosi a tal punto che anche loro « uscirono allora dalla città e andarono da lui » (versetto 30). Ben presto accettano la verità sulla sua identità: « Non è più per la tua parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo » (versetto 42). Passano dal sentir parlare di Gesù al conoscerlo personalmente, poi a comprendere il significato universale della sua identità. Tutto ciò avviene perché la loro mente e il loro cuore sono ben disposti.
Il fatto che l’episodio si svolga presso un pozzo è significativo. Gesù offre alla donna una « sorgente … che zampilla per la vita eterna » (versetto 14). Il modo gentile che ha Gesù nel trattare la donna è un esempio di efficienza pastorale nell’aiutare l’altro ad essere sincero senza difficoltà, nell’impegnativo processo di auto- revisione (« Mi ha detto tutto quello che ho fatto », versetto 39). Questo approccio potrebbe essere molto fruttuoso verso le persone che possono essere state attirate dall’Acquario (colui che porta l’acqua), ma che ricercano ancora la verità in modo autentico. Bisognerebbe invitarle ad ascoltare Gesù che non ci offre solo qualcosa che soddisfa la nostra sete quotidiana, ma anche la profonda e nascosta sete spirituale dell’ « acqua viva ». È importante riconoscere la sincerità delle persone che ricercano la verità. Non si tratta di inganno o di auto-inganno. Come ben sa ogni buon educatore, è anche importante essere pazienti. Una persona che incontra la verità si trova subito rinvigorita da un senso completamente nuovo di liberazione riguardo ai fallimenti e ai timori del passato, e « chi desidera conoscere se stesso, come la donna presso il pozzo, trasmetterà agli altri il desiderio di conoscere la verità che renderà liberi anche loro ».87
L’invito a incontrare Gesù Cristo, il portatore dell’acqua di vita, avrà un impatto maggiore se proverrà da parte di qualcuno che è stato profondamente colpito e in modo evidente dal suo incontro con Gesù, perché non viene fatto solo da qualcuno che ha semplicemente sentito parlare di Lui, ma da qualcuno che può star certo che « questi è veramente il Salvatore del mondo » (versetto 42). Bisogna permettere alle persone di reagire a loro modo, seguendo il proprio ritmo e permettere a Dio di fare il resto.
6. PUNTI DA NOTARE
6.1. Necessità di guida e di solida formazione
Cristo o Acquario? Il New Age è quasi sempre collegato ad « alternative »: o una visione alternativa della realtà o un modo alternativo (di tipo magico) di migliorare la situazione attuale.88 Le alternative non offrono due possibilità, ma solo la possibilità di scegliere una cosa piuttosto che un’altra. In campo religioso, il New Age offre un’alternativa all’eredità giudaico-cristiana. Si pensa che l’Età dell’Acquario sostituirà quella dei Pesci, prevalentemente cristiana. I pensatori del New Age ne sono estremamente consapevoli. Alcuni di loro sono convinti che il prossimo mutamento sia inevitabile, mentre altri sono impegnati attivamente affinché ciò avvenga. Chi si chiede se sia possibile credere sia in Cristo sia nell’Acquario sappia che questa è una situazione nella quale o si sta da una parte oppure dall’altra. « Nessun servo può servire due padroni: o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro » (Lc 16, 13). È sufficiente che i cristiani pensino alla differenza fra i saggi venuti dall’Oriente e il Re Erode per riconoscere gli effetti potenti di una scelta a favore o contro Cristo. Non va mai dimenticato che molti dei movimenti che hanno nutrito il New Age sono esplicitamente anti-cristiani. Il loro atteggiamento nei confronti del cristianesimo non è neutro, è neutralizzante. Nonostante quanto spesso viene detto sull’apertura a tutte le concezioni religiose, il cristianesimo tradizionale non viene considerato un’alternativa accettabile. Infatti, a volte si dice chiaramente che « non c’è posto dove si possa tollerare il vero cristianesimo » e si giustificano anche comportamenti anti-cristiani.89 Inizialmente questa opposizione si limitava agli ambienti rarefatti di quanti andavano oltre un attaccamento superficiale al New Age, ma di recente ha cominciato a permeare tutti i livelli della cultura « alternativa » che esercita un fascino straordinario, soprattutto nelle sofisticate società occidentali.
Fusione o confusione? Le tradizioni del New Age sfumano consciamente e deliberatamente le differenze reali fra Creatore e creato, umanità e natura, religione e psicologia, realtà soggettiva e realtà oggettiva. L’intenzione ideale è sempre quella di superare lo scandalo della divisione, ma nella teoria New Age si tratta della fusione sistematica di elementi che in generale la cultura occidentale ha nettamente distinti. Non è forse corretto definirli « confusione »? Non è un gioco di parole affermare che il New Age prospera nella confusione. La tradizione cristiana ha sempre valutato il ruolo della ragione nel giustificare la fede e nel comprendere Dio, il mondo e la persona umana.90 Il New Age ha colto lo stato d’animo di quanti rifiutavano una ragione fredda, calcolatrice, disumana. Sebbene questa sia un’intuizione positiva che ci ricorda la necessità di equilibrio fra tutte le nostre facoltà, non giustifica però l’accantonamento di una facoltà essenziale per una vita pienamente umana. La razionalità ha il vantaggio dell’universalità: essa è liberamente accessibile a chiunque, al contrario della natura misteriosa e affascinante della religione « mistica », gnostica o esoterica. Qualunque cosa alimenti la confusione concettuale o la segretezza va valutata attentamente. Invece di svelarla, nasconde la natura definitiva della realtà. Corrisponde alla perdita post-moderna di fiducia nelle certezze assolute del passato, che spesso porta a rifugiarsi nell’irrazionalità. La sfida consiste nel dimostrare che una sana collaborazione fra fede e ragione migliora la vita umana e incoraggia il rispetto per la creazione.
Crearsi la propria realtà. La diffusa convinzione del New Age che ognuno crei la propria realtà è affascinante, ma illusoria. È cristallizzata nella teoria junghiana per cui l’essere umano è una porta tra il mondo esteriore e quello interiore, di dimensioni infinite, dove ogni persona è Abraxas che crea il proprio mondo o lo distrugge. La stella che brilla in questo infinito mondo interiore è il Dio e la mèta dell’uomo. La conseguenza più grave e problematica dell’accettazione dell’idea che le persone creino la propria realtà è la questione della sofferenza e della morte: persone con gravi impedimenti o malattie incurabili si sentono prese in giro ed umiliate quando viene detto loro che sono state la causa della propria sfortuna e che la loro impossibilità di cambiare le cose è dovuta a una loro debolezza nell’affrontare la vita. Questo è tutt’altro che una questione accademica e ha implicazioni profonde sull’approccio pastorale della Chiesa alle difficili questioni esistenziali di tutti. I nostri limiti sono parte della vita e parte del nostro essere creature. La morte e la privazione lanciano una sfida e offrono un’opportunità, perché la tentazione di rifugiarsi in una rielaborazione occidentalizzata della nozione di reincarnazione è la prova inconfutabile della paura di morire e del desiderio di vivere per sempre. Sfruttiamo al massimo le opportunità che ci vengono offerte per ricordare quanto promesso da Dio nella resurrezione di Gesù Cristo? Quanto è autentica la fede nella resurrezione del corpo che i cristiani proclamano ogni domenica nel Credo? L’idea del New Age secondo la quale, in un certo senso, siamo anche Dei è una questione che merita di essere approfondita. Tutto dipende certamente dalla propria definizione di realtà. A tutti i livelli dell’educazione, della formazione e della predicazione cattoliche è necessario rafforzare un sano approccio all’epistemologia e alla psicologia. È importante cercare costantemente il modo più efficace per parlare di trascendenza. La difficoltà fondamentale di tutto il pensiero New Age è che questa trascendenza è strettamente un’auto-trascendenza da raggiungere attraverso un universo chiuso.
Risorse pastorali. Nel Capitolo 8 saranno indicati i principali documenti della Chiesa cattolica, nei quali si può trovare una valutazione delle idee del New Age. In primo luogo c’è il discorso di Papa Giovanni Paolo II citato nella prefazione. Il Papa riconosce in questa tendenza culturale alcuni aspetti positivi come ad esempio « la ricerca di un nuovo senso della vita, di una nuova sensibilità ecologica e il desiderio di andare oltre una religiosità fredda e razionalistica ». D’altra parte, richiama l’attenzione dei fedeli su alcuni elementi ambigui che sono incompatibili con la fede cristiana: questi movimenti « prestano poca attenzione alla rivelazione….Essi tendono a relativizzare la dottrina religiosa a favore di una vaga visione del mondo…. Spesso propongono un concetto panteistico di Dio…Essi sostituiscono la responsabilità personale delle proprie azioni di fronte a Dio con un senso del dovere verso il cosmo e in tal modo ribaltano il vero concetto di peccato e il bisogno di redenzione attraverso Cristo ».91
6.2. Passi concreti
Innanzitutto, bisogna ricordare ancora una volta che nella vasta rete del New Age non tutte le persone o le pratiche fanno proprie allo stesso modo le teorie del movimento. Parimenti, l’etichetta di New Age viene spesso mal utilizzata o applicata a fenomeni che andrebbero classificati in modo diverso. Il termine New Age è perfino stato usato per demonizzare persone e pratiche. È essenziale individuare quali fenomeni collegati, anche liberamente, a questo movimento, riflettono una visione cristiana di Dio, della persona umana e del mondo oppure vi si oppongono. Il semplice ricorso al termine New Age di per sé significa poco, se non addirittura niente. Ciò che conta è il rapporto dell’individuo, del gruppo, della pratica o del prodotto con i principi centrali del cristianesimo.
– La Chiesa cattolica possiede delle reti efficienti che però andrebbero utilizzate meglio. Per esempio, esistono numerosi centri pastorali, culturali e di spiritualità. Idealmente, questi potrebbero essere utilizzati per rispondere alla confusione sulla religiosità New Age in molti modi creativi come fornire forum di discussione e di studio. Dobbiamo tuttavia ammettere che vi sono anche molti casi in cui alcuni centri cattolici di spiritualità sono attivamente coinvolti nel diffondere la religiosità New Age nella Chiesa. Questo deve essere certamente corretto, non solo per fermare la confusione e l’errore, ma anche perché essi siano efficaci nel promuovere la vera spiritualità cristiana. I centri culturali cattolici, in particolare, non sono soltanto spazi accademici, ma ambiti per un onesto dialogo.92 Alcune eccellenti istituzioni specializzate si occupano di tutte queste questioni. Sono risorse preziose che dovrebbero essere generosamente condivise con le zone che hanno meno disponibilità.
– Un buon numero di gruppi del New Age colgono qualsiasi opportunità per spiegare la loro filosofia e le loro attività agli altri. Gli incontri con questi gruppi devono essere affrontati con attenzione, e dovrebbero sempre coinvolgere persone che siano capaci di spiegare sia la fede che la spiritualità cattolica, e di riflettere criticamente sul pensiero e la pratica New Age. È estremamente importante controllare le credenziali delle persone, dei gruppi e delle istituzioni che proclamano di offrire una guida al New Age ed informazioni su di esso. In alcuni casi quella che comincia come un’indagine imparziale finisce per essere una promozione attiva delle « religioni alternative » o una loro difesa. Alcune istituzioni internazionali sono attivamente impegnate in campagne di promozione del rispetto per la « diversità religiosa » e rivendicano lo status di religione per alcune organizzazioni discutibili. Ciò è in sintonia con l’idea del New Age del passaggio a una nuova era in cui il carattere limitato delle religioni particolari lascia il posto all’universalità di una nuova religione o spiritualità. Invece, un dialogo autentico rispetterà sempre la diversità fin dall’inizio e non cercherà mai di sfumare le distinzioni fondendo insieme tutte le tradizioni religiose.
– Alcuni gruppi New Age locali definiscono i propri incontri « gruppi di preghiera ». Chi viene invitato a far parte di questi gruppi deve ricercare i segni dell’autentica spiritualità cristiana e badare che non si svolga alcuna cerimonia di iniziazione. Questi gruppi traggono vantaggio dalla mancanza di preparazione teologica o spirituale delle persone per attirarle gradualmente in ciò che potrebbe essere una forma di falso culto. Si deve insegnare ai cristiani quali siano il vero oggetto e contenuto della preghiera – nello Spirito Santo, mediante Gesù Cristo, al Padre – per poter esattamente giudicare l’intenzione del « gruppo di preghiera ». La preghiera cristiana e il Dio di Gesù Cristo saranno facilmente riconoscibili.93 Molti sono convinti che non vi sia alcun pericolo nel « prendere qualcosa in prestito » dalla saggezza orientale, ma l’esempio della Meditazione Trascendentale (MT) dovrebbe spingere i cristiani ad essere cauti circa la prospettiva di impegnarsi non conoscendo un’altra religione (in questo caso, l’induismo), nonostante quanto sostengano i promotori della MT sulla neutralità religiosa. Il problema non sta nell’imparare come si medita, ma nell’oggetto o contenuto dell’esercizio, che chiaramente determina se ci si riferisce al Dio rivelato da Gesù Cristo, a qualche altra rivelazione o semplicemente alle profondità nascoste del sé.
– Devono ricevere un giusto riconoscimento anche i gruppi cristiani che promuovono l’attenzione per la Terra in quanto creazione di Dio. La questione del rispetto per il creato può essere affrontata in maniera creativa nelle scuole cattoliche. Tuttavia molto di quanto proposto dagli elementi più radicali del movimento ecologico non si concilia facilmente con la fede cattolica. In generale, la sollecitudine per l’ambiente è un segno opportuno di rinnovata attenzione per ciò che Dio ci ha offerto, forse un segno necessario della gestione cristiana del creato, ma « l’ecologia profonda » è spesso basata su principi panteistici e a volte gnostici.94
– L’inizio del terzo millennio offre un vero kairos per l’evangelizzazione. La mente e il cuore delle persone sono già straordinariamente aperti a informazioni affidabili sull’interpreta-zione cristiana del tempo e della storia della salvezza. Non dovrebbe essere prioritario sottolineare quanto manca negli altri approcci. Piuttosto, bisogna rivedere costantemente le fonti della nostra fede per poter offrire una presentazione buona e profonda del messaggio cristiano. Possiamo essere orgogliosi di quanto ci è stato affidato e dobbiamo resistere alle pressioni della cultura dominante a nascondere sottoterra i talenti (Cf. Mt 25, 24-40). Uno dei più utili strumenti a disposizione è il Catechismo della Chiesa Cattolica. C’è anche un’immensa eredità di vie di santità nella vita di uomini e di donne cristiani del passato e del presente. Dove il ricco simbolismo cristiano e le sue tradizioni artistiche, estetiche e musicali sono ancora sconosciuti o sono stati dimenticati, c’è molto da fare per i cristiani e per chiunque ricerchi l’esperienza o una maggiore consapevolezza della presenza di Dio.
Il dialogo fra cristiani e persone attratte dal New Age sarà più fecondo se terrà conto del fascino di quanto tocca le emozioni e del linguaggio simbolico. Se dobbiamo conoscere, amare e servire Gesù Cristo, è di enorme importanza cominciare da una buona conoscenza delle Scritture, ma il modo più sicuro per dare un senso a tutto il messaggio cristiano è soprattutto incontrare il Signore Gesù nella preghiera e nei Sacramenti, che sono i momenti in cui la nostra vita ordinaria viene santificata.
– Forse, la misura più semplice, ovvia ed urgente da prendere, quella che potrebbe anche risultare la più efficace, consiste nel trarre il meglio dalle ricchezze del patrimonio spirituale cristiano. I grandi ordini religiosi possiedono forti tradizioni di meditazione e di spiritualità che potrebbero essere messe a disposizione mediante corsi da seguire o periodi da trascorrere nelle loro case. In parte questo è già stato fatto, ma occorre fare di più. Aiutare le persone nella loro ricerca spirituale offrendo loro tecniche collaudate ed esperienze di preghiera autentica potrebbe avviare un dialogo che rivelerebbe le ricchezze della tradizione cristiana e forse chiarirebbe molto del New Age.
Ricorrendo a un’immagine suggestiva e utile uno degli esponenti del movimento del New Age ha paragonato le religioni tradizionali alle cattedrali e il New Age a una fiera mondiale. Il Movimento del New Age è visto come un invito per i cristiani a portare il messaggio delle cattedrali alla fiera che ora copre il mondo intero. Questa immagine lancia ai cristiani una sfida positiva perché è sempre il momento di portare il messaggio delle cattedrali alla gente della fiera. I cristiani non hanno bisogno, e davvero, non devono aspettare un invito a portare il messaggio della Buona Novella di Gesù Cristo a coloro che cercano risposte alle loro domande, un cibo che li soddisfi, un’acqua viva. Seguendo l’immagine proposta, i cristiani devono uscire dalla cattedrale, nutriti dalla parola e dal sacramento, e portare il Vangelo in ogni aspetto della vita di tutti i giorni. « Andate la messe è molta! ». Nella Lettera Apostolica Novo Millennio Ineunte, il Santo Padre sottolinea il grande interesse per la spiritualità che si trova nel mondo secolarizzato di oggi e come altre religioni stiano rispondendo a questa domanda in maniera allettante: « Noi che abbiamo la grazia di credere in Cristo, Rivelatore del Padre e Salvatore del mondo, abbiamo il dovere di mostrare a quali profondità possa portare il rapporto con lui » (33). A coloro che si aggirano per acquistare nella fiera mondiale delle proposte religiose, il fascino del cristianesimo si farà sentire prima di tutto nella testimonianza dei membri della Chiesa, nella loro fiducia, calma, pazienza e affetto, e nel loro concreto amore per il prossimo, tutti frutti della loro fede nutriti dall’autentica preghiera personale.
7. APPENDICE
7.1. Alcune brevi formulazioni delle idee del New Age
Formulazione del New Age di William BLOOM, in HEELAS, p. 225 e seg.:
– Tutta la vita, tutta l’esistenza, è manifestazione dello Spirito, l’Inconoscibile, di quella suprema coscienza chiamata con tanti diversi nomi in molte e differenti culture.
– Lo scopo e la dinamica di tutta l’esistenza è di manifestare appieno Amore, Saggezza, Illuminazione.
– Tutte le religioni sono espressione della stessa realtà interiore.
– Tutta la vita, così come la percepiamo con i cinque sensi umani o con gli strumenti scientifici, è soltanto il velo esterno della realtà causale, interiore e invisibile.
– Parimenti, gli esseri umani sono creature duplici con: 1) una personalità temporanea esteriore e 2) un essere interiore pluridimensionale (anima o sé superiore).
– La personalità esteriore è limitata e tende all’amore.
– Lo scopo dell’incarnazione dell’essere interiore è di condurre le vibrazioni della personalità esteriore ad una risonanza d’amore.
– Tutte le anime incarnate sono libere di scegliere il proprio cammino spirituale.
– I nostri maestri spirituali sono coloro la cui anima è libera dal bisogno di incarnarsi ed esprimono amore incondizionato, saggezza e illuminazione. Alcuni di questi grandi esseri sono ben noti e hanno ispirato le religioni del mondo. Altri invece non sono conosciuti e operano in maniera invisibile.
– Tutta la vita, nelle sue differenti forme e nei suoi diversi stati, è energia interdipendente e ciò include i nostri atti, sentimenti e pensieri. Collaboriamo con lo Spirito e con queste energie alla creazione della nostra realtà.
– Sebbene sostenuti dalla dinamica dell’amore cosmico, siamo tutti responsabili della nostra condizione, del nostro ambiente e di tutta la vita.
– Durante questo periodo di tempo, l’evoluzione del pianeta e dell’umanità è arrivata a un punto in cui viviamo un mutamento spirituale fondamentale nella nostra coscienza individuale e collettiva. Per questo motivo parliamo di New Age. Questa nuova coscienza è il risultato dell’incarnazione sempre più positiva di quelle che alcuni definiscono energie d’amore cosmico. Questa nuova coscienza si manifesta con una comprensione istintiva della sacralità di tutta l’esistenza e, in particolare, della sua interdipendenza.
– Questa nuova coscienza e questa nuova comprensione dell’interdipendenza dinamica di tutta la vita indicano lo sviluppo di una cultura planetaria completamente nuova.
HEELAS cita (p. 226) la « formulazione complementare » di Jeremy TARCHER
1. Il mondo, inclusa la razza umana, è espressione di una natura divina superiore e più completa.
2. Nascosto in ogni essere umano vi è un Sé Superiore divino che è la manifestazione della natura divina superiore e più completa.
3. Questa natura superiore può essere risvegliata e può divenire il centro della vita quotidiana dell’individuo.
4. Questo risveglio è la ragione dell’esistenza di ogni vita individuale.
David SPANGLER è citato in « Actualité des religions » nº 8, settembre 1999, p. 43, sulle caratteristiche della visione del New Age, che è:
– Olistica (globalizzante, perché esiste una sola realtà-energia).
– Ecologica (La Terra, Gaia, è la nostra madre; ognuno di noi è un neurone del sistema nervoso centrale della Terra).
-Androgina (l’arcobaleno e lo Yin/Yang sono entrambi simboli del New Age e riguardano la complementarità dei contrari, in particolare maschile e femminile).
– Mistica (riscontra il sacro in tutte le cose, anche quelle più ordinarie).
– Planetaria (le persone devono essere sia radicate nella propria cultura sia aperte all’universale, capaci di promuovere l’amore, la compassione, la pace e persino lo stabilimento di un governo mondiale).
7.2. Glossario scelto
Androginia: non è ermafroditismo, ossia la contemporanea presenza delle caratteristiche fisiche di entrambi i sessi, ma la consapevolezza della presenza in ogni individuo di elementi maschili e femminili. È uno stato equilibrato di armonia interiore fra animus e anima. Nel New Age questo stato è il prodotto di una nuova consapevolezza di questo doppio modo di essere e di esistere, caratteristico di ogni uomo e di ogni donna. Più si diffonderà, più contribuirà alla trasformazione dei rapporti interpersonali.
Antroposofia: dottrina teosofica diffusa in origine dal croato Rudolf Steiner (1861-1925), che abbandonò la Società Teosofica dopo averne diretto il ramo tedesco dal 1902 al 1913. È una dottrina esoterica che intende iniziare le persone a una « conoscenza oggettiva » nella sfera spirituale-divina. Steiner credeva che ciò lo avrebbe aiutato a esplorare le leggi dell’evoluzione del cosmo e dell’umanità. Ogni essere fisico possiede un essere spirituale corrispondente. E la vita terrena è influenzata da energie astrali e da essenze spirituali. Si afferma che la Akasha Chronicle (Cronaca di Akasha) sia una « memoria cosmica » accessibile agli iniziati.95
Channeling: i medium psichici sostengono di agire come canali di informazioni provenienti da altri esseri, generalmente entità disincarnate che vivono a un livello superiore. Ciò collega esseri diversi quali maestri ascesi, angeli, divinità, entità collettive, spiriti della natura e il Sé Superiore.
Coscienza planetaria: la visione del mondo sviluppatasi negli anni’80 promuove la fedeltà alla comunità umana piuttosto che alle nazioni, alle tribù o a gruppi sociali istituzionali. Si può considerare l’erede dei movimenti del primi anni del XX secolo che promuovevano un governo mondiale. La coscienza dell’unità dell’umanità ben si adatta all’ipotesi Gaia.
Cristalli: si pensa che vibrino a determinate frequenze. Quindi sono utili alla trasformazione di sé. Vengono utilizzati in varie terapie e nella meditazione, nella visualizzazione, nei « viaggi astrali » oppure come amuleti. Guardandoli dal di fuori, non hanno un potere intrinseco, ma sono semplicemente belli.
Cristo: per il New Age la figura storica di Gesù altro non è che l’incarnazione di un’idea o di un’energia o ancora di un insieme di vibrazioni. Per Alice Bailey, è necessario un grande giorno di supplica, in cui tutti i credenti creino una concentrazione tale di energia spirituale da dar luogo a una nuova incarnazione, che riveli in che modo ci si può salvare… Per molte persone, Gesù non è altro che un maestro spirituale che, come Buddha, Mosè e Maometto, è stato pervaso dal Cristo cosmico. Il Cristo cosmico è anche noto come energia cristica alla base di ogni essere e di tutto l’essere. Gli individui devono essere iniziati gradualmente alla consapevolezza di questa caratteristica cristica che tutti possiedono. Cristo, per il New Age, rappresenta lo stato più elevato di perfezione del sé.96
Enneagramma: (dal greco ennéa = nove + gramma = segno) il nome si riferisce a un diagramma composto da un cerchio con nove punti sulla sua circonferenza, collegati all’interno del cerchio da un triangolo e da una figura a sei angoli. In origine fu utilizzato a scopo divinatorio, ma è divenuto famoso come simbolo di un sistema di classificazione delle personalità che consta di nove tipi standard di carattere. È diventato celebre dopo la pubblicazione del libro di Helen Palmer The Enneagram.97 L’autrice riconosce di essere debitrice del pensatore esoterico russo G.I Gurdjieff, dello psicologo cileno Claudio Naranjo e dell’autore Oscar Ichazo, fondatore di Arica. L’origine dell’Enneagramma resta avvolta nel mistero, ma alcuni sostengono che derivi dal misticismo Sufi.
Ermetismo: insieme di pratiche religiose e speculazioni filosofiche legate agli scritti del Corpus Hermeticum e ai testi alessandrini attribuiti al mitico Ermete Trismegisto. Quando si diffusero per la prima volta durante il Rinascimento, si pensò che potessero rivelare le dottrine precristiane, ma studi successivi ne fissarono l’origine al primo secolo dell’era cristiana.98 L’ermetismo alessandrino è la fonte maggiore dell’esoterismo moderno, con il quale ha in comune l’eclettismo, il rifiuto del dualismo ontologico, l’affermazione del carattere positivo e simbolico dell’universo, l’idea della caduta e della successiva ripresa dell’umanità. La speculazione ermetica ha rafforzato il credo in un’antica tradizione fondamentale o philosophia perennis comune a tutte le tradizioni religiose. Le forme alte e cerimoniali del magico si svilupparono proprio a partire dall’ermetismo rinascimentale.
Esoterismo: (dal greco esotéros = interiore), si riferisce in genere a un antico e nascosto corpo di conoscenza accessibile solo a gruppi di iniziati, che si definiscono custodi delle verità nascoste alla maggior parte dell’umanità. Il processo di iniziazione porta gli individui da una conoscenza della realtà meramente esteriore e superficiale a una verità interiore e, contemporaneamente, risveglia la loro coscienza a un livello più profondo. Le persone sono invitate a intraprendere questo « viaggio interiore » per scoprire la « scintilla divina » dentro di sé. La salvezza, in questo contesto, coincide con una scoperta del sé.
Espansione della coscienza: se il cosmo è la catena ininterrotta dell’essere, tutti i livelli di esistenza, minerale, vegetale, animale, umano, cosmico e divino, sono interdipendenti. Gli esseri umani divengono consapevoli del loro posto in questa visione olistica di realtà globale espandendo la propria coscienza ben al di là dei suoi limiti normali. Il New Age offre una grandissima varietà di tecniche per aiutare le persone a raggiungere un livello superiore di percezione della realtà, un modo per superare la separazione fra soggetti e oggetti nel processo conoscitivo, sfociando in una fusione totale di ciò che la consapevolezza normale e inferiore considera realtà separate e distinte.
Età dell’Acquario: ogni età astrologica di circa 2.146 anni prende il nome da uno dei segni dello zodiaco, ma i « grandi giorni » procedono a ritroso, così l’attuale Età dei Pesci sta per finire e sta per subentrare l’Età dell’Acquario. Ogni età ha le proprie energie cosmiche. L’energia dei Pesci ha creato un’era di guerre e conflitti, ma quella dell’Acquario sarà un’era di armonia, pace e unità. Da questo punto di vista, il New Age accetta l’inevitabilità storica. Secondo alcuni l’Età dell’Ariete è stata l’era della religione ebraica, l’Età dei Pesci è quella del cristianesimo e l’Età dell’Acquario sarà quella di una religione universale.
Evoluzione: nel New Age c’è molto di più dell’evoluzione degli esseri viventi a forme superiori di vita. Il modello fisico è proiettato nell’ambito psichico cosicché una forza immanente negli esseri umani li spingerà a forme di vita spirituale superiore. Gli esseri umani non hanno il pieno controllo di questa forza, ma le loro buone o cattive azioni possono accelerare o ritardare il loro progresso. Tutta la creazione, inclusa l’umanità, si muove inesorabilmente verso la fusione con il divino. La reincarnazione occupa ovviamente un posto molto importante in questa visione di progressiva evoluzione spirituale che comincia con la nascita e continua dopo la morte.99
Feng-shui: è una forma di geomanzia, e precisamente un metodo cinese occulto di decifrazione della presenza nascosta di correnti positive o negative negli edifici e in altri luoghi sulla base della conoscenza delle forze terrestri e atmosferiche. « Proprio come il corpo umano o il cosmo, i vari siti sono attraversati da influssi il cui corretto bilanciamento è la fonte della salute e della vita ».100
Gnosi: in generale è una forma di conoscenza non intellettuale, ma visionaria o mistica, pensata per essere rivelata e capace di unire
l’essere umano al mistero divino. Nei primi secoli del cristianesimo, i Padri della Chiesa combatterono lo gnosticismo in quanto si opponeva alla fede. Alcuni scorgono la rinascita delle idee gnostiche in grande parte del pensiero del New Age e alcuni autori ad esso legati citano lo gnosticismo primitivo. Tuttavia, la grande enfasi posta dal New Age sul monismo e anche sul panteismo o panenteismo incoraggia l’uso del termine neo-gnosticismo per distinguere la gnosi del New Age dall’antico gnosticismo.
Grande Fratellanza Bianca: Madame Blavatsky sosteneva di essere in contatto con i mahatma o maestri, esseri elevati che insieme costituiscono la Grande Fratellanza Bianca. Li considerò guide dell’evoluzione della razza umana e dell’opera della Società Teosofica.
Iniziazione: nell’etnologia religiosa è il viaggio cognitivo e/o esperienziale durante il quale l’individuo è ammesso, o da solo o come membro di un gruppo, per mezzo di particolari rituali, a far parte di una comunità religiosa, di una società segreta (ad esempio la Massoneria) o di un’associazione di tipo misterico (magica, esoterica-occulta, teosofica, ecc.).
Karma: (dalla radice sanscrita Kri = azione, fatto), nozione chiave dell’Induismo, del Giainismo e del Buddismo, ma dal significato mutevole. Nell’antico periodo vedico indicava l’azione rituale, in particolare il sacrificio, per mezzo del quale una persona accedeva alla felicità o alla beatitudine dell’aldilà. Quando il Giainismo e il Buddismo fecero la loro apparizione (circa sei secoli prima di Cristo) il Karma perse il suo significato salvifico: la via della liberazione era la conoscenza dell’Atman o « sé ». Nella dottrina del samsara, il Karma divenne il ciclo incessante della nascita e della morte umane (Induismo) o della rinascita (Buddismo).101 Nel New Age, la « legge del Karma » viene spesso considerata come l’equivalente morale dell’evoluzione cosmica. Il Karma non ha dunque più nulla a che fare con il male o la sofferenza, che sono illusioni da sperimentare come parte di un « gioco cosmico », ma è la legge universale di causa ed effetto e fa parte della tendenza dell’universo interdipendente a muoversi verso un equilibrio morale.102
Misticismo: Il misticismo del New Age si rivolge al sé piuttosto che entrare in comunione con Dio che è « totalmente altro ». È fusione con l’universo, un annullamento definitivo dell’individuo nell’unità del tutto. L’esperienza del Sé è l’esperienza del divino, così si guarda dentro se stessi alla scoperta di saggezza, creatività e potere autentici.
Monismo: dottrina metafisica secondo la quale le differenze fra gli esseri sono illusorie. Esiste un unico essere universale di cui fa parte ogni cosa e ogni persona. Dato che il monismo del New Age include l’idea che la realtà sia fondamentalmente spirituale, si tratta di una forma contemporanea di panteismo (a volte anche un esplicito rifiuto del materialismo, in particolare del Marxismo). La sua pretesa di risolvere tutto il dualismo non lascia spazio a un Dio trascendente e quindi ogni cosa è Dio. Un problema ulteriore per il cristianesimo sorge quando si solleva la questione dell’origine del male. C.G. Jung vide il male come « zona d’ombra » di Dio, che, invece, per il teismo classico è solo bontà.
Movimento del Potenziale Umano: dalla sua nascita (Esalen, California, anni ’60) questo movimento ha sviluppato una rete di gruppi promotori della liberazione di un’innata capacità creativa umana mediante l’auto-realizzazione. Per banalissimi motivi economici un numero sempre più alto di società utilizza nei programmi di formazione di gestione aziendale varie tecniche di trasformazione personale. Tecnologie Transpersonali, il Movimento per la Consapevolezza Spirituale Interiore, lo Sviluppo Organizzativo e la Trasformazione Organizzativa sono tutti presentati come non religiosi, ma in realtà i dipendenti delle società possono ritrovarsi sottomessi a una « spiritualità » aliena, in una situazione che solleva problemi relativi alla libertà personale. Sono chiari i legami fra spiritualità orientale e psicoterapia, mentre la psicologia junghiana e il Movimento del Potenziale Umano hanno esercitato una notevole influenza sullo sciamanesimo e su forme « ricostruite » di paganesimo come il Druidismo e la Wicca. In generale, la « crescita personale » si può intendere come la forma assunta dalla « salvezza religiosa » nel movimento del New Age: la liberazione dalla sofferenza e dalla debolezza umane sarà possibile grazie allo sviluppo del potenziale umano, frutto di un contatto sempre maggiore con la nostra divinità interiore.103
Musica New Age: è un’industria molto florida. Questa musica viene molto spesso confezionata come strumento per raggiungere l’armonia con se stessi o con il mondo, e una parte di essa è « celtica » o druidica. Alcuni compositori del New Age sostengono che la loro musica edifichi ponti fra il conscio e l’inconscio, ma probabilmente ciò accade quando, oltre alle melodie, vi è la ripetizione ritmica e meditativa di frasi chiave. Al pari di altri elementi del fenomeno del New Age, parte di questa musica ha lo scopo di inserire ancor di più le persone nel Movimento, ma per lo più è solo una questione commerciale o artistica.
Neopaganesimo: titolo spesso rifiutato da coloro a cui viene attribuito, si riferisce a una corrente che scorre parallela al New Age e che con esso interagisce. Sulla grande onda della reazione alle religioni tradizionali, in particolare all’eredità giudaico-cristiana dell’Occidente, molti hanno rivisitato antiche religioni indigene, tradizionali e pagane. Qualunque cosa preceda nel tempo il cristianesimo è giudicata più autenticamente vicina allo spirito del Paese o della nazione, una forma incontaminata di religione naturale in contatto con le forze della natura, spesso matriarcale, magica o sciamanica. L’umanità sarà più sana se tornerà al ciclo naturale delle feste (agresti) e a una generale affermazione della vita. Alcune religioni « neopagane » sono recenti ricostruzioni il cui rapporto autentico con le forme originali è discutibile, soprattutto quando sono dominate da elementi ideologici moderni come l’ecologia, il femminismo o, in alcuni casi, miti di purezza razziale.104
New Thought: movimento religioso fondato nel XIX secolo negli Stati Uniti d’America. Ebbe origine dall’idealismo di cui fu una forma molto diffusa. Dio è totalmente buono e il male è soltanto un’illusione. La realtà fondamentale è la mente. Poiché ognuno causa
con la propria mente gli eventi nella propria vita, occorre che si assuma la responsabilità definitiva di ogni aspetto della propria condizione.
Occultismo: la conoscenza occulta (nascosta) delle forze nascoste della mente e della natura, che sono alla base dei credi e delle pratiche legate a una presunta « filosofia perenne » segreta derivata dalla magia e dall’alchimia greche antiche, da una parte, e dal misticismo ebraico dall’altro. Questi elementi sono tenuti nascosti da un codice segreto imposto agli iniziati riuniti in gruppi o società a guardia di questa conoscenza e di queste tecniche. Nel XIX secolo, lo Spiritismo e la Società Teosofica introdussero forme nuove di occultismo che a loro volta hanno influenzato varie correnti del New Age.
Olismo: concetto chiave nel « nuovo paradigma », che sostiene di offrire una cornice teorica che racchiude l’intera visione del mondo dell’uomo moderno. In contrasto con l’esperienza di una sempre maggiore frammentazione nella scienza e nella vita quotidiana, l’« integrità » (wholeness) è presentata come concetto metodologico e ontologico centrale. L’umanità è presente nell’universo come parte di un singolo organismo vivente, una rete armoniosa di rapporti dinamici. La distinzione classica fra soggetto e oggetto per la quale Cartesio e Newton vengono criticati, è sfidata da vari scienziati che offrono un ponte fra la scienza e la religione. L’umanità fa parte di una rete universale (ecosistema, famiglia) di natura e mondo, e deve cercare di essere in armonia con ogni elemento di questa autorità quasi trascendente. Quando si comprende qual è il proprio ruolo nella natura, nel cosmo che è anche divino, allora si comprende che « integrità » e « santità » sono un’unica cosa. L’articolazione più chiara del concetto di olismo è l’ipotesi « Gaia ».105
Panteismo: (dal greco pan = tutto e theos = Dio) il credo nel fatto che tutto sia Dio o, a volte, che tutto sia in Dio e che Dio sia in tutto (panenteismo). Ogni elemento dell’universo è divino e la divinità è ugualmente presente in tutte le cose. Questa visione non lascia spazio a Dio quale essere distinto così come lo intende il teismo classico.
Parapsicologia: si occupa di cose quali percezione extrasensoriale, telepatia, telecinesi, guarigione psichica e comunicazione con gli spiriti per mezzo di medium o del channeling. Nonostante le feroci critiche degli scienziati, la parapsicologia si è rafforzata sempre più e si adatta molto bene all’idea, diffusa in alcuni ambienti del New Age, che gli esseri umani abbiano straordinarie abilità psichiche, ma spesso non sviluppate.
Pensiero positivo: convinzione che gli individui abbiano la facoltà di cambiare fisicamente la realtà o le circostanze esterne modificando il proprio atteggiamento mentale, pensando in termini positivi e costruttivi. A volte, si tratta di divenire consapevoli di credenze mantenute a livello inconscio che determinano la nostra situazione di vita. I pensatori positivi si aspettano dal loro atteggiamento buona salute e pienezza, spesso prosperità e perfino l’immortalità.
Psicologia del Profondo: scuola di psicologia fondata da C.G. Jung, già allievo di Freud.
Jung riconobbe che la religione e le questioni spirituali erano importanti per la salute e l’integrità della persona. L’interpretazione dei sogni e l’analisi degli archetipi sono stati gli elementi chiave del suo metodo. Gli archetipi sono forme appartenenti alla struttura ereditata della psiche umana. Essi appaiono in motivi ricorrenti o immagini nei sogni, nelle fantasie, nel mito e nelle favole.
Rebirthing: nei primi anni ’70, Leonard Orr descrisse il « rebirthing » come processo mediante il quale una persona può identificare e isolare aree della sua coscienza irrisolte e fonte di problemi attuali.
Reincarnazione: nel New Age è legata al concetto di evoluzione ascendente fino a diventare divini. Al contrario delle religioni indiane o di quelle da esse derivate, il New Age vede la reincarnazione come progressione dell’anima individuale verso uno stato più perfetto. Ciò che si reincarna è immateriale o spirituale, più precisamente è la coscienza, quella scintilla di energia presente nell’individuo che partecipa all’energia cosmica o « cristica ». La morte non è altro che un passaggio dell’anima da un corpo a un altro.
Rosa Croce: Sono gruppi occulti occidentali che si occupano di alchimia, astrologia, teosofia e interpretazione cabalistica delle Scritture. L’Associazione Rosicruciana (Rosicrucian Fellowship) contribuì al ritorno dell’astrologia nel XX secolo e l’Antico e Mistico Ordine Rosae Crucis (AMORC) godette con successo della fama di riuscire a materializzare immagini mentali di salute, ricchezza e felicità.
Sciamanesimo: pratiche e credi legati alla comunicazione con gli spiriti della natura e con quelli dei morti mediante la possessione rituale (da parte degli spiriti) di uno sciamano che funge da medium. Ha avuto successo nei circoli del New Age perché sottolinea l’armonia con le forze della natura. Ha un ruolo anche l’immagine romantica di religioni indigene e della loro intimità con la Terra e con la natura.
Spiritismo: anche se si è sempre tentato di contattare gli spiriti dei defunti, lo spiritismo del XIX secolo è una delle correnti che confluiscono nel New Age. Si sviluppò sulla base delle idee di Swedenborg e di Mesmer e divenne un nuovo tipo di religione. Madame Blavatsky era una medium, e così lo spiritismo ebbe una grande influenza sulla Società Teosofica, sebbene si sottolineasse il contatto con entità di un lontano passato piuttosto che con persone morte da poco tempo. Allan Kardec contribuì molto alla diffusione dello spiritismo nelle religioni afro-brasiliane. Anche in alcuni Nuovi Movimenti Religiosi giapponesi esistono componenti spiritiche.
Teosofia: antico termine, che in origine indica un tipo di misticismo. È stato legato allo gnosticismo greco e al neoplatonismo, a Meister Eckhart, a Nicola di Cusa e a Jakob Boehme. A porre nuova enfasi su questo termine fu la Società Teosofica, fondata da Helena Petrovna Blavatsky e altri nel 1875. Il misticismo teosofico tende a essere monistico, sottolineando l’unità essenziale degli elementi spirituali e materiali dell’universo. Ricerca anche le forze nascoste che permettono l’interazione fra materia e spirito, in modo che finalmente si incontrino la mente divina e la mente umana. La teosofia offre una redenzione mistica o illuminazione.
Trascendentalismo: movimento del XIX secolo di scrittori e pensatori del New England, che condividevano un insieme idealistico di credenze nell’unità essenziale della creazione, nella bontà innata della persona umana e nella superiorità dell’intuizione sulla logica e sull’esperienza per la rivelazione delle verità più profonde. La sua figura di spicco è Ralph Waldo Emerson, che si allontanò dal cristianesimo ortodosso, conobbe l’Unitarismo e infine approdò a un nuovo misticismo che integrava idee tratte dall’induismo e idee americane popolari quali l’individualismo, la responsabilità personale e il bisogno di avere successo nella vita.
Wicca: forma contratta del termine inglese « witchcraft » (stregoneria), denominante il ritorno neo-pagano di alcuni elementi di magia rituale. Fu utilizzato per la prima volta in Inghilterra nel 1939 da Gerald Gardner, che lo trasse da alcuni testi accademici, secondo i quali la stregoneria europea medievale era un’antica religione naturale perseguitata dai cristiani. Chiamata « the Craft », negli anni ’60 si è rapidamente diffusa negli Stati Uniti, dove è stata collegata con la « spiritualità delle donne ».
7.3. Luoghi chiave del New Age
Esalen: comunità fondata a Big Sur, in California, nel 1962 da Michael Murphy e da Richard Price, il cui scopo principale era il raggiungimento dell’auto-realizzazione dell’essere attraverso il nudismo, le visioni e le medicine naturali. È divenuto uno dei centri più importanti del Movimento del Potenziale Umano e ha diffuso le idee della medicina olistica nel mondo dell’educazione, della politica e dell’economia. Lo ha fatto mediante corsi di religioni comparate, mitologia, misticismo, meditazione, psicoterapia, espansione della coscienza ecc. Insieme a Findhorn è considerato un luogo di importanza fondamentale per lo sviluppo della coscienza acquariana. L’istituto sovietico-americano di Esalen ha collaborato con funzionari sovietici al Progetto di Promozione della Salute.
Findhorn: Questa comunità agricola olistica creata da Peter e Eileen Caddy conseguì la crescita di piante enormi con metodi insoliti… « La fondazione della comunità di Findhorn in Scozia nel 1965 è stata una pietra miliare del movimento che si definisce
New Age. Infatti, Findhorn incarnava i suoi principali ideali di trasformazione. La ricerca di una coscienza universale, il fine dell’armonia con la natura, l’idea di un mondo trasformato e la pratica del channelling, tutti segni distintivi del Movimento del New Age, sono stati presenti a Findhorn fin dalla sua creazione. Il successo di questa comunità la trasformò in un modello e/o una fonte d’ispirazione per altri gruppi quali Alternatives a Londra, Esalen a Big Sur, in California, e l’Open Center and Omega Institute di New York ».106
Monte Verità: comunità utopistica vicino ad Ascona, in Svizzera. Sin dalla fine del XIX secolo ha rappresentato un punto di incontro per gli esponenti europei e americani della controcultura nei campi della politica, della psicologia, dell’arte e dell’ecologia. Le conferenze di Eranos vi si sono svolte ogni anno dal 1933 in poi, riunendo grandi luminari del New Age. Gli annuari chiariscono l’intenzione di creare una religione mondiale integrata.107 È affascinante scorrere la lista di quanti si sono riuniti nel corso degli anni a Monte Verità.
8. RISORSE
8.1. Documenti del Magistero della Chiesa cattolica
Giovanni Paolo II, Discorso ai Vescovi degli Stati Uniti dell’Iowa, del Kansas, del Missouri e del Nebraska in occasione della loro visita « Ad Limina », 28 Maggio 1993.
Congregazione per la Dottrina della Fede, Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica su alcuni aspetti della Meditazione Cristiana (Orationis Formas), Città del Vaticano (Editrice Vaticana) 1989.
Commissione Teologica Internazionale, Alcune questioni attuali riguardanti l’escatologia, 1992, Nn. 9-10 (sulla reincarnazione).
Commissione Teologica Internazionale, Alcune questioni sulla teologia della Redenzione, 1995, I/29 e II/35-36.
Comitato per la Cultura della Conferenza Episcopale Argentina, Frente a una Nueva Era. Desafio a la pastoral en el horizonte de la Nueva Evangelización, 1993.
Commissione Teologica Irlandese, A New Age of the Spirit? A Catholic Response to the New Age Phenomenon, Dublino 1994.
Godfried Danneels, Au-delà de la mort: réincarnation et resurrection, Lettera Pastorale, Pasqua 1991.
Godfried Danneels, Le Christ ou le Verseau?, Lettera Pastorale, Natale 1990.
Carlo Maccari, « La ‘mistica cosmica’ del New Age », in Religioni e Sette nel Mondo 1996/2.
Carlo Maccari, La New Age di fronte alla fede cristiana, Torino (LDC) 1994.
Edward Anthony McCarthy, The New Age Movement, Istruzione Pastorale, 1992.
Paul Poupard, Felicità e fede cristiana, Casale Monferrato (Ed. Piemme) 1992.
Joseph Ratzinger, La fede e la teologia ai nostri giorni, Guadalajara, maggio 1996, in L’Osservatore Romano 27 ottobre 1996.
Norberto Rivera Carrera, Instrucción Pastoral sobre el New Age, 7 gennaio 1996.
Christoph von Schönborn, Risurrezione e reincarnazione, (traduzione italiana) Casale Monferrato (Piemme) 1990.
J. Francis Stafford, Il movimento « New Age », in L’Osservatore Romano, 30 Ottobre 1992.
Gruppo di Studio sui Nuovi Movimenti Religiosi (ed.), Città del Vaticano, Sette e Nuovi Movimenti Religiosi. Un’antologia di testi della Chiesa Cattolica (1986-1994), Roma (Città Nuova) 1995.
8.2. Studi cristiani
Raúl Berzosa Martinez, Nueva Era y Cristianismo. Entre el diálogo y la ruptura, Madrid (BAC) 1995.
André Fortin, Les Galeries du Nouvel Age: un chrétien s’y promène, Ottawa (Novalis) 1993.
Claude Labrecque, Une religion américaine. Pistes de discernement chrétien sur les courants populaires du « Nouvel Age », Montréal (Médiaspaul) 1994.
The Methodist Faith and Order Committee, The New Age Movement Report to Conference 1994.
Aidan Nichols, « The New Age Movement », in The Month, march 1992, pp. 84-89.
Alessandro Olivieri Pennesi, Il Cristo del New Age. Indagine critica, Città del Vaticano (Libreria Editrice Vaticana) 1999.
Gruppo di Studio Ecumenico « Neue Religiöse Bewegungen in der Schweiz », New Age – aus christlicher Sicht, Friburgo (Paulusverlag) 1987.
Mitch Pacwa s.j., Catholics and the New Age. How Good People are being drawn into Jungian Psychology, the Enneagram and the New Age of Aquarius, Ann Arbor MI (Servant) 1992.
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Josef Südbrack, SJ, Neue Religiosität – Herausforderung für die Christen, Mainz (Matthias-Grünewald-Verlag) 1987 = La nuova religiosità: una sfida per i cristiani, Brescia (Queriniana) 1988.
« Theologie für Laien » Secretariat, Faszination Esoterik, Zurigo (Teologia per i Laici) 1996.
David Toolan, Facing West from California’s Shores. A Jesuit’s Journey into New Age Consciousness, New York (Crossroad) 1987
Juan Carlos Urrea Viera, « New Age ». Visión Histórico-Doctrinal y Principales Desafíos, Santafé de Bogotá (CELAM) 1996.
Jean Vernette, « L’avventura spirituale dei figli dell’Acquario », in Religioni e Sette nel Mondo 1996/2.
Jean Vernette, Jésus dans la nouvelle religiosité, Parigi (Desclée) 1987.
Jean Vernette, Le New Age, Parigi (P.U.F.) 1992.
9. BIBLIOGRAFIA GENERALE
9.1. Alcuni libri del New Age
William Bloom, The New Age. An Anthology of Essential Writings, Londra (Rider) 1991.
Fritjof Capra, The Tao of Physics: An Exploration of the Parallels between Modern Physics and Eastern Mysticism, Berkeley (Shambhala) 1975.
Fritjof Capra, The Turning Point: Science, Society and the Rising Culture, Toronto (Bantam) 1983.
Benjamin Creme, The Reappearance of Christ and the Masters of Wisdom, Londra (Tara Press) 1979.
Marilyn Ferguson, The Aquarian Conspiracy. Personal and Social Transformation in Our Time, Los Angeles (Tarcher) 1980.
Chris Griscom, Ecstasy is a New Frequency: Teachings of the Light Institute, New York (Simon & Schuster) 1987.
Thomas Kuhn, The Structure of Scientific Revolutions, Chicago (University of Chicago Press) 1970.
David Spangler, The New Age Vision, Forres (Findhorn Publications) 1980.
David Spangler, Revelation: The Birth of a New Age, San Francisco (Rainbow Bridge) 1976.
David Spangler, Towards a Planetary Vision, Forres (Findhorn Publications) 1977.
David Spangler, The New Age, Issaquah (The Morningtown Press) 1988.
David Spangler, The Rebirth of the Sacred, Londra (Gateway Books) 1988.
9.2. Opere storiche, descrittive e analitiche
Christoph Bochinger, « New Age » und moderne Religion: Religionswissenschaftliche Untersuchungen, Gütersloh (Kaiser) 1994.
Bernard Franck, Lexique du Nouvel-Age, Limoges (Droguet-Ardant) 1993.
Hans Gasper, Joachim Müller and Friederike Valentin, Lexikon der Sekten, Sondergruppen und Weltanschauungen. Fakten, Hintergründe, Klärungen, edizione aggiornata, Friburgo-Basilea-Vienna (Herder) 2000. Vedi, inter alia, l’articolo « New Age » di Christoph Schorsch, Karl R. Essmann and Medard Kehl, and « Reinkarnation » by Reinhard Hümmel.
Manabu Haga and Robert J. Kisala (eds.), « The New Age in Japan », in Japanese Journal of Religious Studies, Autunno 1995, vol. 22, numeri 3 & 4.
Wouter Hanegraaff, New Age Religion and Western Culture. Esotericism in the Mirror of Nature, Leiden-New York-Colonia (Brill) 1996. Questo libro contiene una ricca bibliografia.
Paul Heelas, The New Age Movement. The Celebration of the Self and the Sacralization of Modernity, Oxford (Blackwell) 1996.
Massimo Introvigne, New Age & Next Age, Casale Monferrato (Piemme) 2000.
Michel Lacroix, L’Ideologia della New Age, Milano (Il Saggiatore) 1998.
J. Gordon Melton, New Age Encyclopedia, Detroit (Gale Research Inc) 1990.
Elliot Miller, A Crash Course in the New Age, Eastbourne (Monarch) 1989.
Georges Minois, Histoire de l’athéisme, Parigi (Fayard) 1998.
Arild Romarheim, The Aquarian Christ. Jesus Christ as Portrayed by New Religious Movements, Hong Kong (Good Tiding) 1992.
Hans-Jürgen Ruppert, Durchbruch zur Innenwelt. Spirituelle Impulse aus New Age und Esoterik in kritischer Beleuchtung, Stoccarda (Quell Verlag) 1988.
Edwin Schur, The Awareness Trap. Self-Absorption instead of Social Change, New York (McGraw Hill) 1977.
Rodney Stark and William Sims Bainbridge, The Future of Religion. Secularisation, Revival and Cult Formation, Berkeley (University of California Press) 1985.
Steven Sutcliffe and Marion Bowman (eds.), Beyond the New Age. Exploring Alternative Spirituality, Edinburgo (Edinburgh University Press), 2000.
Charles Taylor, Sources of the Self. The Making of the Modern Identity, Cambridge (Cambridge University Press) 1989.
Charles Taylor, The Ethics of Authenticity, Londra (Harvard University Press) 1991.
Edênio Valle s.v.d., « Psicologia e energias da mente: teorias alternativas », in A Igreja Católica diante do pluralismo religioso do Brasil (III). Estudos da CNBB n. 71, San Paolo (paulus) 1994.
World Commission on Culture and Development, Our Creative Diversity. Report of the World Commission on Culture and Development, Parigi (UNESCO) 1995.
M. York, « The New Age Movement in Great Britain », in Syzygy. Journal of Alternative Religion and Culture, 1:2-3 (1992) Stanford CA.
NOTE
1Paul Heelas, The New Age Movement. The Celebration of the Self and the Sacralization of Modernity, Oxford (Blackwell) 1996, p. 137.
2Cf. P. Heelas, op. cit., p. 164 e seg.
3Cf. P. Heelas, op. cit., p. 173.
4Cf. Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica Dominum et vivificantem (18.5.1986), 53.
5Cf. Gilbert Markus o.p., « Celtic Schmeltic », (1) in Spirituality, vol. 4, November-December 1998, Nº 21, pp. 379-383; (2) in Spirituality, vol. 5, January- February 1999, Nº 22, pp. 57-61.
6Giovanni Paolo II, Varcare la soglia della speranza, Milano (Mondadori) 1994, p. 99.
7Cf. specialmente Massimo Introvigne, New Age & Next Age, Casale Monferrato (Piemme) 2000.
8M. Introvigne, op. cit., p. 267.
9Cf. Michel Lacroix, L’ideologia della New Age, Milano (Il Saggiatore) 1998, p. 86. In questa sede la parola « setta » non viene utilizzata in senso peggiorativo, piuttosto denota un fenomeno sociologico.
10Cf. Wouter J. Hanegraaff, New Age Religion and Western Culture. Esotericism in the Mirror of Secular Thought, Leiden-New York-Colonia (Brill) 1996, p. 377 e altrove.
11Cf. Rodney Stark and William Sims Bainbridge, The Future of Religion. Secularisation, Revival and Cult Formation, Berkeley (University of California Press) 1985.
12Cf. M. Lacroix, op. cit., p. 8.
13Il corso svizzero di « Theologie für Laien » (Teologia per i Laici) intitolato Faszination Esoterik lo spiega con chiarezza. Cf. « Kursmappe 1 – New Age und Esoterik », testo che accompagna le diapositive, p. 9.
14Il termine fu già utilizzato nel titolo di The New Age Magazine, pubblicato dallo Ancient Accepted Scottish Masonic Rite, nella giurisdizione meridionale degli Stati Uniti d’America all’inizio del 1900. Cf. M. York, « The New Age Movement in Great Britain », in Syzygy. Journal of Alternative Religion and Culture, 1:2-3 (1992), Stanford CA, p. 156, nota 6. Il momento e la natura esatti del passaggio alla Nuova Era vengono interpretati in vario modo dai diversi autori; le stime relative al momento del passaggio vanno dal 1967 al 2376.
15Alla fine del 1977, Marilyn Ferguson inviò un questionario a 210 « persone impegnate nella trasformazione sociale », che chiamò « Aquarian Conspirators » (Cospiratori dell’Acquario). Il seguente passaggio ci sembra piuttosto interessante:
« Quando fu chiesto agli interpellati il nome di individui le cui idee avevano esercitato su di loro una qualche influenza, sia attraverso un contatto personale sia mediante i loro scritti, i più citati furono, in ordine di frequenza, Pierre Teilhard de Chardin, C.G. Jung, Abraham Maslow, Carl Rogers, Aldous Huxley, Roberto Assagioli e J. Krishnamurti.
Altri personaggi citati spesso erano: Paul Tillich, Hermann Hesse, Alfred North Whitehead, Martin Buber, Ruth Benedict, Margaret Mead, Gregory Bateson, Tarthang Tulku, Alan Watts, Sri Aurobindo, Swami Muktananda, D.T. Suzuki, Thomas Merton, Willis Harman, Kenneth Boulding, Elise Boulding, Erich Fromm, Marshall McLuhan, Buckminster Fuller, Frederic Spiegelberg, Alfred Korzybski, Heinz von Foerster, John Lilly, Werner Erhard, Oscar Ichazo, Maharishi Mahesh Yogi, Joseph Chilton Pearce, Karl Pribram, Gardner Murphy, and Albert Einstein »: The Aquarian Conspiracy. Personal and Social Transformation in Our Time, Los Angeles (Tarcher) 1980, p. 50 (nota 1) e p. 434.
16W.J. Hanegraaff, op. cit., p. 520.
17Commissione Teologica Irlandese, A New Age of the Spirit? A Catholic Response to the New Age Phenomenon, Dublino 1994, capitolo 3.
18Cf. The Structure of Scientific Revolutions, Chicago (University of Chicago Press) 1970, p. 175.
19Cf. Alessandro Olivieri Pennesi, Il Cristo del New Age. Indagine critica, Città del Vaticano (Libreria Editrice Vaticana) 1999, passim, ma in particolare pp. 11-34. Si veda anche la sezione 4.
20È importante ricordare il testo di questa canzone che si impresse rapidamente nella mente di un’intera generazione in Nordamerica e in Europa Occidentale:
« Quando la Luna è nella Settima Casa, e Giove si allinea con Marte, / Allora la Pace guida i Pianeti e l’Amore orienta le Stelle. / Questa è l’alba dell’Età dell’Acquario… / Armonia e comprensione, simpatia e fiducia abbondano, / Non più falsità o derisione – una vita dorata, sogni e visioni, / Rivelazione mistica da cristalli e la vera liberazione della mente. / Acquario… ».
21P. Heelas, op. cit., p. 1 e seg. . Nell’agosto del 1978 il giornale della Berkeley Christian Coalition scrisse: « Fino a dieci anni fa, la spiritualità degli hippies, basata sulle droghe e sul misticismo dei maestri di yoga in occidente, erano limitati alla controcultura. Oggi, entrambi si sono inseriti nella corrente dominante della nostra mentalità culturale. La scienza, le professioni medico-sanitarie e le arti, per non parlare della psicologia e della religione, sono tutte impegnate in una radicale ricostruzione delle proprie premesse ». Citato da Marilyn Ferguson, The Aquarian Conspiracy… op. cit., p. 370 e seg.
22Cf. Chris Griscom, Ecstasy is a New Frequency: Teachings of the Light Institute, New York (Simon & Schuster) 1987, p. 82.
23Si vedano più avanti le voci del Glossario New Age, § 7.2.
24Cf. W. J. Hanegraaff, op. cit., capitolo 15 (« The Mirror of Secular Thought »). Il sistema di corrispondenze è una chiara eredità dell’esoterismo tradizionale, ma assume un significato nuovo per quanti (consapevolmente o meno) seguono Swedenborg. Mentre nella dottrina esoterica tradizionale ogni elemento possedeva dentro di sé la vita divina, per Swedenborg la natura è un riflesso morto del mondo spirituale vivo. Quest’idea è al centro della visione post-moderna di un mondo disincantato e dei vari tentativi per restituirgli l’incanto perduto. Madame Blavatsky rifiutò le corrispondenze mentre Jung relativizzò in maniera enfatica la causalità a favore di una visione esoterica del mondo basata sulle corrispondenze.
25W.J. Hanegraaff, op. cit., pp. 54-55.
26Cf. Reinhard Hümmel, « Reinkarnation », in Hans Gasper, Joachim Müller, Friederike Valentin (eds.), Lexikon der Sekten, Sondergruppen und Weltanschauungen. Fakten, Hintergründe, Klärungen, Friburgo-Basilea-Vienna (Herder) 2000, pp. 886-893.
27Michael Fuss, « New Age and Europe – A Challenge for Theology », in Mission Studies vol. VIII-2,16, 1991, p. 192.
28Ibid., loc. cit.
29Ibid., p. 193.
30Ibid., p. 199.
31Congregazione per la Dottrina della Fede, Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica su alcuni aspetti della meditazione cristiana (Orationis Formas), Città del Vaticano (Editrice Vaticana) 1989, 14. Cf. Gaudium et Spes, 19; Fides et Ratio, 22.
32W.J. Hanegraaff, op. cit., p. 448 e seg. Gli obiettivi sono citati dalla versione definitiva (1896) mentre le prime versioni sottolineavano l’irrazionalità del « fanatismo » e l’urgenza di promuovere un’educazione non settaria. Hanegraaff cita la descrizione che J. Gordon Melton fa della religione del New Age come radicata nella tradizione « occulta-metafisica » (ibid., p. 455).
33W.J. Hanegraaff, op. cit., p. 513.
34Thomas M. King s.j., « Jung and Catholic Spirituality », America, 3 aprile 1999, p. 14. L’autore indica che i seguaci del New Age « citano passaggi su I Ching, l’astrologia e lo zen, mentre i cattolici citano passaggi relativi alla mistica cristiana, alla liturgia e al valore psicologico del Sacramento della Riconciliazione » (p. 12). Elenca anche le personalità e le istituzioni spirituali cattoliche chiaramente ispiate e guidate dalla psicologia junghiana.
35Cf. W.J. Hanegraaff, op. cit., p. 501 e seg.
36Carl Gustav Jung, Wandlungen und Symbole der Libido, citato in Hanegraaff, op. cit., p. 503.
37Su questo punto cf. Michel Schooyans, L’Evangile face au désordre mondial, con una prefazione del Cardinale Joseph Ratzinger, Parigi (Fayard) 1997. Testo citato dall’edizione italiana Nuovo disordine mondiale, Cinisello Balsano (San Paolo) 2000.
38Citato in The True and the False New Age. Introductory Ecumenical Notes, della Comunità Maranatha Manchester (Maranatha), 8.10.1993.
39Michel Lacroix, L’Ideologia della New Age, Milano (Il Saggiatore) 1998, p. 84 e seg.
40Cf. la sezione dedicata alle idee di David Spangler in Actualité des Religions n. 8, settembre 1999, p. 43.
41M. Ferguson, op. cit., p. 407.
42Ibid.,p. 411.
43« Essere americano… significa precisamente immaginare un destino piuttosto che ereditarne uno. Siamo sempre stati abitanti del mito piuttosto che della storia »: Leslie Fiedler, citato in M. Ferguson, op. cit. p. 142.
44Cf. P. Heelas, op. cit., p. 173 e seg.
45David Spangler, The New Age, Issaquah (Mornington Press) 1988, p. 14.
46P. Heelas, op. cit., p. 168.
47Si veda la Prefazione a Michel Schooyans, L’Evangile face au désordre mondial, op. cit. Citazione dall’edizione italiana Il nuovo disordine mondiale, Cinisello Balsamo (San Paolo) 2000, p. 6.
48Cf. Our Creative Diversity. Report of the World Commission on Culture and Development, Parigi (UNESCO) 1995, che illustra l’importanza accordata alla celebrazione e alla promozione della diversità.
49Cf. Christoph Bochinger, « New Age » und moderne Religion: Religionswissenschaftliche Untersuchungen, Gütersloh (Kaiser) 1994, in particolare il capitolo 3.
50I limiti delle tecniche che non possono essere considerate come preghiera saranno affrontati in seguito in § 3.4, « Mistica cristiana e mistica New Age ».
51Cf. Carlo Maccari, « La “mistica cosmica” del New Age », in Religioni e Sette nel Mondo, 1996/2.
52Jean Vernette, « L’avventura spirituale dei figli dell’Acquario », in Religioni e Sette nel Mondo 1996/2, p. 42 e seg.
53Jean Vernette, loc. cit.
54Cf. J. Gordon Melton, New Age Encyclopedia, Detroit (Gale Research) 1990, pp. xiii-xiv.
55David Spangler, The Rebirth of the Sacred, Londra (Gateway Books) 1984, p. 78 e seg.
56David Spangler, The New Age, op. cit. p. 13 e seg.
57Giovanni Paolo II, Lettera Apostolica Tertio Millennio Adveniente (10.11.1994) n. 9.
58Matthew Fox, The Coming of the Cosmic Christ. The Healing of Mother Earth and the Birth of a Global Renaissance, San Francisco (Harper & Row) 1988, p. 135.
59Cf. il documento pubblicato dalla Commissione per la Cultura della Conferenza Episcopale Argentina: Frente a una Nueva Era. Desafío a la pastoral en el horizonte de la Nueva Evangelización, 1993.
60Congregazione per la Dottrina della Fede, Orationis Formas, 23.
61Ibid.,3. Si vedano le sezioni sulla meditazione e sulla preghiera contemplativa nel Catechismo della Chiesa Cattolica, §§ 2705-2719.
62Cf. Congregazione per la Dottrina della Fede, Orationis Formas, 13.
63Cf. Brendan Pelphrey, « I said, You are Gods. Orthodox Christian Theosis and deification in the New Religious Movements », in Spirituality East and West, Easter 2000 (No 13).
64Adrian Smith, God and the Aquarian Age. The new era of the Kingdom, Great Wakering (McCrimmons) 1990, p. 49.
65Cf. Benjamin Creme, The Reappearance of Christ and the Masters of Wisdom, Londra (Tara Press) 1979, p. 116.
66Cf. Jean Vernette, Le New Age, Parigi (P.U.F.) 1992 (Collection Encyclopédique Que sais-je?), p. 14.
67Catechismo della Chiesa Cattolica, § 52.
68Cf. Alessandro Olivieri Pennesi, Il Cristo del New Age. Indagine Critica, Città del Vaticano (Libreria Editrice Vaticana) 1999, in particolare pp. 13-34. La lista dei punti comuni si trova a p. 33.
69Credo di Nicea-Costantinopoli.
70Michel Lacroix, L’ideologia della New Age, Milano (Il Saggiatore) 1998, p. 74.
71Ibid.,p. 68.
72Edwin Schur, The Awareness Trap. Self-Absorption instead of Social Change, New York (McGraw Hill) 1977, p. 68.
73Cf. Catechismo della Chiesa Cattolica, §§ 355-383.
74Cf. P. Heelas, The New Age Movement. The Celebration of the Self and the Sacralization of Modernity, Oxford (Blackwell) 1996, p. 161.
75A Catholic Response to the New Age Phenomenon, Commissione Teologica Irlandese, 1994, capitolo 3.
76Congregazione per la Dottrina della Fede, Orationis Formas, 3.
77Ibid.,7.
78William Bloom, The New Age. An Anthology of Essential Writings, London (Rider) 1991, p. xvi.
79Catechismo della Chiesa Cattolica,§ 387.
80Ibid.,§ 1849.
81Ibid.,§ 1850.
82Giovanni Paolo II, Lettera Apostolica sul senso della sofferenza umana (Salvifici doloris), 11.2.1984, 19.
83Cf. David Spangler, The New Age, op. cit., p. 28.
84Cf. Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica Redemptoris Missio (7.12.1990), 6 e 28; e la Dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede Dominus Jesus (6.8.2000), 12.
85Cf. R. Rhodes, The Counterfeit Christ of the New Age Movement, Grand Rapids (Baker) 1990, p. 129.
86Helen Bergin, o.p., « Living one’s Truth », in The Furrow, gennaio 2000, p. 12.
87Ibid.,p. 15.
88Cf. P. Heelas, op. cit., p. 138.
89Elliot Miller, A Crash Course in the New Age, Eastbourne (Monarch) 1989, p. 122. Per la documentazione sulla posizione fortemente anti-cristiana dello spiritismo, cf. R. Laurence Moore, « Spiritualism » in Edwin S. Gaustad (ed.), The Rise of Adventism: Religion and Society in Mid-Nineteenth-Century America, New York 1974, pp. 79-103, e anche R. Laurence Moore, In Search of White Crows: Spiritualism, Parapsychology, and American Culture, New York (Oxford University Press) 1977.
90Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica Fides et Ratio (14.9.1998), 36-48.
91Cf. Giovanni Paolo II, Discorso ai Vescovi degli Stati Uniti dell’Iowa, del Kansas, del Missouri e del Nebraska in occasione della loro visita « Ad Limina », 28 maggio 1993.
92Cf. Giovanni Paolo II, Esortazione Apostolica post-sinodale Ecclesia in Africa (14.9.1995), 103. Il Pontificio Consiglio della Cultura ha pubblicato un manuale con l’elenco di questi centri nel mondo: Centri culturali cattolici (terza edizione, Città del Vaticano, 2001).
93Cf. Congregazione per la Dottrina della Fede, Orationis Formas e il capitolo 3 sopra.
94Questo è un campo in cui la mancanza di informazioni può far sì che i responsabili dell’educazione vengano fuorviati da gruppi il cui vero intento si oppone al messaggio evangelico. È in particolare il caso delle scuole nelle quali un pubblico giovane, entusiasta e curioso può rappresentare il bersaglio ideale di una promozione ideologica. Cf. il caveat di Massimo Introvigne, New Age & Next Age, Casale Monferrato (Piemme) 2000, p. 277 e seg.
95Cf. J. Badewien, « Antroposofia », in H. Waldenfels (ed.) Nuovo Dizionaario delle Religioni, Cinisello Balsamo (San Paolo) 1993, p. 41.
96Cf. Raúl Berzosa Martinez, Nueva Era y Cristianismo, Madrid (BAC) 1995, p. 214.
97Helen Palmer, The Enneagram, New York (Harper-Row) 1989.
98Cf. Susan Greenwood, « Gender and Power in Magical Practices », in Steven Sutcliffe e Marion Bowman (eds.), Beyond New Age. Exploring Alternative Spirituality, Edinburgh (Edinburgh University Press) 2000, p. 139.
99Cf. il documento, citato sopra, della Conferenza episcopale argentina.
100J. Gernet, in J.-P. Vernant et al., Divination et Rationalité, Paris (Seuil) 1974, p. 55.
101Cf. Carlo Maccari, La « New Age » di fronte alla fede cristiana, Leumann- Torino (LDC) 1994, p. 168.
102Cf. Hanegraaff, op. cit., pp. 283-290.
103Per una breve ma chiara esposizione sul Movimento del Potenziale Umano, cf. Elizabeth Puttick, « Personal Development: the Spiritualization and Secularisation of the Human Potential Movement », in Steve Sutcliffe and Marion Bowman (eds.), Beyond New Age. Exploring Alternative Spirituality, Edinburgh (Edinburgh University Press) 2000, pp. 201-219.
104Su quest’ultimo delicatissimo punto si veda l’articolo di Eckhard Türk « Neonazismus » in Hans Gasper, Joachim Müller, Friederike Valentin (eds.), Lexicon der Sekten, Sondergruppen und Weltanschauungen. Fakten, Hintergründe, Klärungen, Friburgo-Basilea-Vienna (Herder) 2000, p. 726.
105Cf. Michael Fuss, op. cit., pp. 198-199.
106Cf. John Saliba, Christian Responses to the New Age Movement. A Critical Assessment, Londra (Geoffrey Chapman) 1999, p. 1.
107Cf. Michael Fuss, op. cit., pp. 195-196.