Saint-Eloi è una chiesa cattolica costruita nel 1955 nella città di Vierzon, 200 km a sud di Parigi, ma presto potrebbe diventare una moschea. La chiesa è sotto la giurisdizione della diocesi di Bourges, che è in crisi economica e che per questo, dopo un anno di discussioni, ha deciso di metterla in vendita.
L’annuncio sarà pubblicato a breve sul celebre sito di annunci Le Bon Coin: la chiesa, che avrebbe bisogno di essere ristrutturata, può accogliere 200 persone, è dotata di parcheggio e sarà messa in vendita per 170 mila euro.
«CONVERSIONE IN MOSCHEA». L’annuncio non è stato ancora pubblicato ma un acquirente si è già fatto avanti: è un’associazione marocchina che gestisce i luoghi di culto musulmani e che vorrebbe «convertirla in moschea», perché da tempo sta cercando il modo di «rendere meno affollate le altre moschee», frequentatissime da quando la comunità magrebina locale è cresciuta nei numeri in pochi anni. «L’associazione ha visitato il luogo del delitto, cioè di culto, domenica scorsa ma non ha ancora fatto una proposta di acquisto ufficiale» ha cercato di sdrammatizzare il parroco don Alain Krauth parlando a Le Figaro.
MEGLIO SE RESTA UN LUOGO DI CULTO. La chiesa di Saint-Eloi si trova in un quartiere che oggi è abitato quasi esclusivamente dalla comunità turca e marocchina. Gérard, che abita proprio davanti alla chiesa, si era proposto di acquistarla per 100 mila euro ma non c’è stato niente da fare. «Peccato – afferma – io non ho niente contro una moschea, le diverse culture qui vivono bene insieme, ma se avessi potuto conservare il nostro culto avrei preferito». Non è solo un problema di prezzo: la diocesi preferisce che la chiesa, anche se con l’aggiunta di qualche minareto, rimanga un luogo di culto mentre Gérard, ad esempio, avrebbe usato il terreno per destinarlo ad altri scopi. Alcune persone hanno già proposto di fare un’enorme colletta per salvare la chiesa, ma non sarà facile.
MANCANO SOLDI E CRISTIANI. A Saint-Eloi, infatti, di fedeli se ne vedono pochi da diversi anni. Viene celebrata solo una Messa alla settimana per una ventina di persone. Anche questo è il motivo per cui la diocesi vuole vendere la chiesa, come spiega il parroco: «La diocesi si è trovata davanti a una scelta davvero difficile. Ci sono 27 mila abitanti e di questi solo 300 sono praticanti e vengono a Messa una volta alla settimana. Se si calcola che abbiamo cinque chiese, si capisce che abbiamo un patrimonio immobiliare troppo grande». Ed è proprio nel contesto di una crisi della fede che si inserisce anche quella economica: «Se fossimo ricchi, la conserveremmo volentieri, il problema non si sarebbe neanche posto, ma purtroppo non è così».
Leone Grotti
Fonte: Tempi.it