Nuova stretta legislativa putiniana sui reati di blasfemia e offese alla religione, che fa pensare a una reazione al caso Pussy Riot e prospetta una risposta opposta all’appello del premier Dmitri Medvedev, che ha invocato una maggiore clemenza per le tre ragazze della band, condannate a due anni di reclusione. Nel Codice penale comparirà molto presto l’articolo 243,1 relativo a “insulto a credenze e sentimenti religiosi dei cittadini”.
Lo scrive il quotidiano Vedomosti. Secondo le fonti citate, il disegno di legge dovrebbe presto arrivare alla Duma di Stato e sarà supportato dai quattro partiti della camera bassa del Parlamento.
La prima parte del nuovo articolo del Codice Penale prevede sanzioni per il pubblico insulto del credo religioso, in luoghi di culto, durante riti e cerimonie. Tali reati saranno punibili con una multa di 300mila rubli (10 mila dollari), lavoro obbligatorio fino a 200 ore o con la reclusione fino a tre anni.
E la misura fa pensare alle quattro croci ortodosse segate questa estate in due luoghi diversi della Russia, proprio in reazione al caso Pussy Riot.
Altro tema in agenda è la sepoltura di Grigorij Rasputin, il monaco pazzo alla corte dei Romanov, da sempre figura discussa e avvolta da un alone di mistero, tra depravazione, capacità ipnotiche e propensione agli intrighi.
Fonte: Vatican Insider