In Italia, il Senato ha approvato all’unanimità la ratifica della Convenzione per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, siglata nel 2007 a Lanzarote, nelle Canarie. Il testo sottoscritto finora da 41 Stati, prevede l’adozione di criteri e misure comuni per la prevenzione della pedofilia, per il perseguimento dei colpevoli e la tutela delle vittime. L’obiettivo è contrastare quei reati che, come la pedopornografia, sempre più spesso, vengono compiuti con l’ausilio delle moderne tecnologie e sono consumati al di fuori dai confini nazionali del Paese di origine di compie gli abusi. Amedeo Lomonaco ha raccolto il commento di don Fortunato Di Noto, fondatore dell’associazione Meter contro la pedofilia.
R. – Credo che sia anche un passo fondamentale dove i diritti dell’infanzia e la loro tutela vengono maggiormente rispettati, se si pensa alle norme sull’adescamento o se si pensa anche a quanto riguarda quella che per noi come associazione Meter è stata una delle più grandi battaglie in tutti questi anni: la cosiddetta pedofilia culturale, cioè l’istigazione alla normalizzazione della pedofilia attraverso la rete e non solo internet. Noi siamo molto soddisfatti di questo. Il Senato per fortuna, anche se dopo tanti anni, ha ritenuto opportuno adeguarsi ad una Convenzione, quella di Lanzarote, dove a livello europeo c’è ormai un maggiore coordinamento.
D. – Possiamo dunque dire che si rafforza il sistema di protezione dei minori e l’Italia si adegua agli altri Paesi europei?
R. – In un certo qual senso sì perché il rafforzamento deriva dal fatto che nessuno più si può permettere di normalizzare la pedofilia: ad esempio, le decennali celebrazioni delle giornate dell’orgoglio pedofilo o le migliaia e migliaia di siti che vengono proposti giustificando tutti coloro che sostengono che in fondo i bambini possono ricevere un benessere da una relazione d’amore pedofila. Io credo che questo sia un grandissimo passo avanti e, mi dovete credere, è stata una battaglia culturale di cui Meter, in primo piano, si è fatta paladina in tutti questi anni.
D. – Un altro aspetto importante: non si potrà più dichiarare di non essere a conoscenza della minore età della persona offesa nel caso di commissione di uno dei delitti contro i minori…
R. – Aspetto rilevantissimo perché nessuno può pensare di dire che c’era un consenso manifestato. Non è possibile che gli adulti possano giocare sull’ambiguità delle cosiddette ‘lolite’ o le baby prostitute. Devono attenersi a questo e speriamo, ovviamente, che tale elemento deterrente diventi un elemento di sviluppo culturale nel rispetto dei bambini che hanno bisogno di essere aiutati a crescere.
Fonte: Radio Vaticana