Sarà esposta per la prima volta il 24 giugno prossimo nella Cattedrale di Firenze, in occasione della Festa del Santo Patrono, la preziosa reliquia di San Giovanni Battista, recentemente identificata come autentica. Si tratta di un osso del collo del cugino di Gesù. Originariamente era custodito in un apposito reliquiario andato perduto o danneggiato e fuso, in seguito all’alluvione del 1557. Successivamente è stato inserito insieme ad altri 11 frammenti ossei di santi nel Reliquiario di San Simeone lo stilita del XIV- XV secolo.
La storia e il restauro della reliquia
Varie le vicende storiche che hanno caratterizzato la storia di questi resti mortali, appartenuti in principio all’imperatore Bizantino Giovanni VI Cantacuzeno, vissuto tra il 1292 ed il 1383, costretto ad abdicare e divenuto monaco nel 1357. In epoche seguenti il gruppo di reliquie è passato dalle mani di un membro della nobile famiglia fiorentina dei Torregiani all’Ospedale di Santa Maria della Scala a Siena, per finire nel Battistero di Firenze dove è rimasto fino al 1700.
Sottoposta di recente ad un restauro voluto dall’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, la reliquia del Battista è stata oggetto di un accurato studio mirato a certificarne l’autenticità: la presenza delle iniziali del santo, scritte in caratteri greci direttamente sull’osso con inchiostro nero, e una minuta iscrizione in greco antico incisa sul castone di argento dorato, posto al vertice della vertebra, con su scritto, tradotto in italiano: “Reliquia San Giovanni Precursore”, hanno fornito gli elementi definitivi.
La testimonianza di ” appartenere a Cristo”
L’incredibile scoperta si deve al diacono della Cattedrale e vicedirettore dell’Ufficio Diocesano per l’Arte Sacra, Alessandro Bicchi, studioso da anni delle reliquie presenti in Cattedrale. “Onorare il corpo dei santi o parte di essi – spiega – ricorda a noi come, pur nella fragilità umana, questi hanno testimoniato in modo eccezionale la forza e la tenerezza dell’appartenenza a Cristo. La reliquia offre al fedele la possibilità di entrare in contatto col santo venerato e invocato, rendendo percepibile la misteriosa potenza del sacro”.
“Questo ritrovamento toglie dall’oblio e restituisce alla conoscenza e al culto dei fedeli della Chiesa Cattolica una insigne reliquia del Battista – commenta il cardinale arcivescovo Giuseppe Betori – segnatamente alla venerazione dei fedeli appartenenti alle Chiese sorelle d’Oriente, che con entusiasmo visitano il Duomo e le altre chiese fiorentine per rendere omaggio alle numerose memorie della Chiesa indivisa e per ammirare le innumerevoli opere d’arte che la cultura cristiana nei secoli ha prodotto”.
Dopo la celebrazione del prossimo 24 giugno la reliquia rimarrà conservata in Cattedrale, custodita all’interno di un antico reliquiario del XIX secolo, dono di un devoto.