Abbiamo ricevuto questa Lettera originale a firma del Cardinale Sodano a tutti i Cardinali residenti a Roma, e il contenuto ci ha davvero incuriositi, ecco il testo che troverete anche in formato foto:
Agli Em.mi Signori Cardinali residenti in Roma – 31 maggio 2017
Eminenza,
Una nobile tradizione ha sempre spinto i Confratelli Cardinali residenti “in Urbe” a segnalare al Santo Padre, per il tramite della Segreteria di Stato, il periodo delle loro assenze da Roma e l’indirizzo del loro soggiorno.
Recentemente il Papa Francesco ha chiesto al Decano del Collegio Cardinalizio di voler ricordare fraternamente ai singoli Cardinali l’opportunità di continuare in tale prassi, tanto più nel caso di una loro prolungata assenza da Roma.
Da parte mia, compio volentieri tale venerato incarico, sicuro della massima considerazione che si vorrà dare ad esso.
Colgo infine l’occasione per salutarLa cordialmente nel Signore ed augurarLe ogni bene.
+Angelo Card. Sodano
Lo confessiamo, si tratta di una posta riservata che a noi non dovrebbe interessare, ma essendo diventata di dominio pubblico circolando nella rete, non possiamo sottrarci ad alcune considerazioni.
E’ palese che esiste, in questo momento, un atteggiamento di freddo rapporto tra il Collegio Cardinalizio e il santo Padre Francesco, negarlo è da sciocchi.
Infatti se la Lettera fosse stata inviata nel maggio 2013, si sarebbe trattato più semplicemente di un richiamo a proseguire – anche con il nuovo Papa – una buona costumanza, quella di avvisare IL PADRONE DI CASA circa la propria assenza…. perché siamo sinceri, il Padrone di casa in Vaticano è il santo Padre, e loro per altro lo hanno eletto.
Ma essendo stata inviata oggi, a quattro anni di pontificato, può solo significare che questa buona costumanza è venuta meno, i signori Cardinali residenti “in Urbe” dimenticando le buone maniere, evidentemente non avvisavano più il Padrone di casa circa la loro assenza…
Ora non possiamo non chiederci se si tratta solo di una innocente “dimenticanza” o se non c’è sotto, piuttosto, ben altro!
Chi ben conosce “l’ecclesialese” capisce al volo cosa si cela tra le righe – ben misurate – del Decano cardinale Sodano!
Il Papa Francesco sollecita il Decano ad ammonire – fraternamente, intendiamoci bene – i signori Cardinali a far sapere, attraverso la Segreteria di Stato (quindi non al Papa direttamente) il periodo della loro assenza e dove alloggeranno.
Il perché è celato dietro una frase davvero paradossale: “una nobile tradizione”….. e quello che ci lascia perplessi è perché poi, altre vere e “nobilissime tradizioni” come quella liturgica, catechetica, dottrinale, non solo non vengono sollecitate, ma vengono sospinte da alcuni interventi papali, a morte certa!
Così come era tradizione nobile, collegiale, che i Cardinali che accompagnavano il Papa in un viaggio o in una visita, gli fossero accanto, dall’inizio alla fine della visita, ma questa tradizione Bergoglio l’ha tolta, senza consultarsi con il Collegio… egli oramai appare sempre più da solo, semmai è circondato solo dalle guardie del corpo.
Non ci aspettiamo risposte, ma questa richiesta rimane davvero curiosa e sottolinea, senza alcun dubbio, che attualmente il Papa Francesco non ha rapporti diretti con il Collegio Cardinalizio residente “in Urbe”, né dal canto loro c’è il desiderio di condividere con il Papa i loro movimenti.
Cari Cardinali, il Papa Francesco ve lo siete eletto VOI! Se non vi sta bene ditelo a chiare lettere, diversamente è corretto che – essendo Lui il Padrone di Casa – Egli sappia dove andate e cosa fate durante le vacanze, mentre lui che non va in vacanza, rischia di trovarsi sprovvisto di quell’aiuto diretto che, in fin dei conti, è proprio del ruolo cardinalizio.
Tuttavia comprendiamo anche, cari Cardinali, che essendo Papa Francesco un soggetto anomalo rispetto alla mitezza e alla autentica collegialità dei suoi Predecessori, che prende decisioni e si muove senza il Vostro consulto, in realtà non si nasconda dietro a tale richiesta solo una più umana curiosità di sapere dove andate e dove alloggiate. In entrambi i casi state attenti, che i vuoti da Voi lasciati, non vengano occupati da altri, e non è detto che ciò sarebbe un bene!
Così disse un ateo famoso: “… la vera essenza di una dittatura non sta nella regolarità, ma nell’imprevedibilità e nel capriccio; coloro che vivono sotto il suo tallone non debbono mai potersi rilassare, non debbono mai essere del tutto sicuri di aver rispettato correttamente, o meno, le regole (l’unica regola pratica è: tutto ciò che non è obbligatorio è proibito). Dunque i sudditi possono sempre essere scoperti in torto” (Christopher Hitchens).