C’è una speranza concreta per la salvezza di Asia Bibi. Ha il nome di Michael Kamran, che è stato nominato nuovo ministro per i diritti umani in Pakistan. Kamran è cattolico e la decisione del premier Nawaz Sharif di spostarlo dal dicastero per la Navigazione, di cui era titolare, al dipartimento che si occupa di minoranze religiose non può che rappresentare una svolta per il destino delle minoranze religiose pakistane e per il destino della madre cristiana che è rinchiusa in carcere da ormai 7 anni con l’accusa di blasfemia e che rischia la pena di morte.
Kamran era reduce da un incontro avvenuto con il collega titolare degli affari religiosi Fardar Yousaf a Roma con Papa Francesco. I due hanno incontrato il Pontefice in udienza generale e gli hanno consegnato la lettera del Primo Ministro nella quale lo si invitava in Pakistan.
Al suo ritorno il premier gli ha tolto la delega alla navigazione per assegnargli la guida del neonato ministero per i diritti umani, che fino a ieri era inquadrato come dipartimento all’interno della compagine di governo. La nomina di Kamran è importante per almeno tre motivi, come spiega alla Nuova BQ Shahid Mobeen, fondatore dell’Associazione Pakistani cattolici in Italia e professore di Pensiero e Religione islamica presso la Pontificia Università Lateranense.
“Kamran, oltre alla scorta che si assegna ad ogni ministro – ha spiegato – ha avuto anche l’auto blindata. Questo dimostra la delicatezza del compito a cui è chiamato il neo ministro cattolico”. In Pakistan è un dettaglio non da poco. Non aveva l’auto blindata infatti, nonostante l’avesse chiesta più volte, Shahbaz Bhatti, il ministro federale per le minoranze religiose ucciso dai fondamentalisti islamici nel 2010 e morto in odore di martirio.
Ma il secondo motivo per cui la nomina di Kamran è per certi versi storica è legato al fatto che questa decisione rappresenta un passo avanti positivo per le minoranze religiose nel Paese islamico e questo “fa sperare che per i cristiani possa esserci una maggiore protezione. Auspichiamo infatti che Kamran saprà essere sensibile alle persecuzioni di tanti nostri fratelli e possa dare al ministero una chiara matrice politica, dato che fino ad oggi è stato guidato da funzionari di partito”.
Kamran, eletto nelle file del partito della Lega Musulmana del premier Nawaz Sharif fu scelto come deputato dal parlamento de Punjab come rappresentante delle minoranze e divenne senatore grazie a Shahbatz Bhatti dato che prima i seggi al Senato non esistevano per le minoranze religiose.
Il terzo motivo di soddisfazione è legato al peso politico che il neonato ministero potrà assumere nella vicenda di Asia Bibi. “Bisognerebbe però che il neonato ministero fosse dotato di portafoglio perché possa avere un maggior spazio economico di manovra per difendere le minoranze religiose e dare sviluppo alle tante iniziative da svolgere. Prima tra tutte quella per Asia Bibi”.
La comunità italiana dei cristiani pakistani infatti auspica che la donna possa essere assistita dal ministro nel procedimento legale affinché “si arrivi ad un processo genuino e possa avere tutte le garanzie per difendersi dalle accuse false di blasfemia”.
Un segnale di impegno, per quello che è il caso simbolo della persecuzione religiosa in Pakistan potrebbe essere rappresentato dalla visita in carcere di Kamran ad Asia Bibi.
Fonte: La NBQ