Gli incredibili encomi di Radio vaticana e di P. Lombardi a Marco Pannella

Marco-PannellaSi è spento oggi il leader dei radicali italiani Marco Pannella: aveva 86 anni. Da mesi in lotta con un tumore ai polmoni e uno al fegato, ieri era stato ricoverato in una struttura sanitaria romana a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute. La notizia è stata data da Radio Radicale. Il premier Renzi lo ricorda come “un grande leader politico, un leone della libertà, un protagonista transnazionale che ha segnato la storia dell’Italia con battaglie talvolta controverse ma sempre coraggiose e a viso aperto”.

Noti i suoi scioperi della fame e della sete con cui era solito manifestare il proprio impegno antiproibizionista, contro la pena di morte, a favore dei carcerati, dell’aborto, del divorzio e dell’eutanasia.

Vicinanza a Pannella in occasione del suo ultimo compleanno, lo scorso 2 maggio, oltre che dal presidente della Repubblica Mattarella e da esponenti delle varie forze politiche italiane, era stata espressa da Papa Francesco.

Il Papa gli aveva inviato una copia del libro-intervista con Andrea Tornielli “Il nome di Dio è misericordia” e una medaglia con la Madonna e il Bambino Gesù. Nel 2014, il Papa lo aveva chiamato per informarsi delle sue condizioni di salute durante uno sciopero della sete.

Sulla figura di Marco Pannella, ascoltiamo il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi:

Marco Pannella è una persona con cui ci siamo trovati spesso in passato su posizioni discordanti, ma di cui non si poteva non apprezzare l’impegno totale e disinteressato per nobili cause, ad esempio quella a cui si è molto dedicato negli anni recenti, in favore dei carcerati.

A questo proposito l’on. Pannella diverse volte ha voluto incontrarmi proprio per testimoniare personalmente con molto entusiasmo la sua grandissima ammirazione per il Papa Francesco, per la sua attenzione ai carcerati e l’impegno per il rispetto della loro dignità, come pure più generalmente per tutte le persone i cui diritti sono violati o conculcati.

Lo ricordo quindi con stima e simpatia, pensando che ci lascia una eredità umana e spirituale importante, di rapporti franchi, di espressione libera e di impegno civile e politico generoso, per gli altri e in particolare per i deboli e i bisognosi di solidarietà.

Radio Vaticana

 

Nostro commento

La carità cristiana vorrebbe che di un defunto, di cui non si può parlare bene, non si parli, o se ne parli per affidarlo alla misericordia di Dio.

Invece un organo ufficiale di comunicazione della Santa Sede e il suo portavoce si sono sperticati in encomi che, attribuiti a Pannella, sarebbero risibili se non fossero ingiuriosi nei confronti dei cattolici e del buon senso.

Non toccherebbe a noi ricordare a lor signori che Pannella ha intrepreso guerre epocali contro Nostro Signore, inducendo in errore molti che, insieme a lui che li ha istigati, si sono macchiati di peccati che implicano la scomunica latae sententiae.

Vedere enunciati bellamente battaglie quali quelle per l’aborto, il divorzio e l’eutanasia (e ci sarebbe stato da aggiungere anche la liberalizazione delle droghe erroneamente ritenute “leggere”), definendole “controverse ma sempre coraggiose e a viso aperto”, così come giudicare quella lasciata da lui “una eredità umana e spirituale importante” è intollerabilmente offensivo per Gesù Cristo, per la sua Chiesa e per tutti quei cattolici che faticosamente perseverano nella coerenza cristiana.

Da troppo tempo e troppo frequentemente sembra esserci una dicotomia, sempre più insanabile, fra Vangelo, dottrina, Magistero e i pronunciamenti di vari personaggi della Santa Sede, che in nome di non si sa bene quale misericordia confondono la falsità con la carità. Ci fermiamo qui sperando in una prossima inversione di tendenza, anche se ne dubitiamo molto.

 

Paola de Lillo