USF: gesuiti e lesbo-nozze – di Marco Tosatti

La storia è questa. La capo coach del basket femminile in un’università americana ha annunciato il suo matrimonio omosessuale di recente, e ha anche annunciato che le studentesse atlete che avessero qualche problema con il suo orientamento sessuale e la sua relazione non erano benvenute nella squadra. In un’intervista a un quotidiano ha detto esattamente che le studentesse che avessero, eventualmente un problema, bene quelle “non voglio allenarle comunque”.

Il che forse non è carino e potrebbe essere discutibile da un punto di vista sportivo; ma tant’è. Ma il problema centrale della storia è che l’università di cui si parla è la University of San Francisco (USF).

Un ateneo gestito dai gesuiti. La Cardinal Newman Society ha chiesto all’università dopo le dichiarazioni pubbliche, e riprese dai media, dell’allenatrice, Jennifer Azzi, se non fosse il caso di pubblicare un commento per ricordare l’insegnamento della Chiesa (e del papa gesuita regnante) sul matrimonio, l’attrazione omosessuale e la pratica del sesso.

Fino ad ora sul sito web dell’ateneo non è apparso nulla; e secondo la Cardinal Newman Society “ Il presidente dell’University of San Francisco, padre Paul Fitgerald, S.J. ha fatto marcia indietro dalla sua precedente posizione di difesa del matrimonio con commenti in appoggio alla relazione della Azzi”.

All’ateneo è stato anche chiesto di commentare il possibile danno all’identità cattolica della USF con la permanenza fra i suoi dipendenti della Azzi e della sua vice, e compagna, Blair Hardiek.

Ma anche in questo caso la risposta è stata il silenzio. E naturalmente gli allievi che potrebbero avere “un problema” con la Azzi e il suo legame sono quei cattolici che seguono il Catechismo in materia di matrimonio, pratica del sesso e orientamento sessuale.

In un’università, nominalmente, cattolica.

Fonte: S. Pietro e dintorni