“Io non mi immischio”, tagliò corto Francesco nell’ultima sua conferenza stampa in aereo, quando lo sollecitarono a pronunciarsi sulla corsa alla presidenza degli Stati Uniti. Nella medesima risposta, però, prese posizione netta contro il candidato repubblicano Donald Trump. Mentre ora ospita in Vaticano con tutti gli onori il candidato democratico di ultrasinistra Bernie Sanders.
Che il papa lo riceva in udienza non è sicuro, anche se a Sanders la cosa piacerebbe moltissimo, avendo subito dopo in agenda le cruciali primarie nello stato di New York, dove un quarto dei votanti sono cattolici.
Sta di fatto che Sanders, ebreo agnostico ma ammiratore di papa Francesco, è stato invitato in Vaticano nientemeno che per tenere una conferenza, nel pomeriggio di venerdì 15 aprile, su “la situazione politica mondiale dal 1991”, cioè dall’anno di pubblicazione dell’enciclica di Giovanni Paolo II “Centesimus annus“.
La pontificia accademia delle scienze sociali, infatti, ha organizzato un grande convegno, il 15 e il 16, per celebrare i 25 anni di quell’enciclica. E ad invitare Sanders è stato appunto il cancelliere dell’accademia, l’arcivescovo argentino Marcelo Sánchez Sorondo, arrembante membro dell’entourage del papa e suo disinvolto factotum nel campo sociale e politico.
Ma Sanders non sarà il solo a colorare politicamente il convegno. Oltre a lui prenderanno la parola i due campioni della sinistra populista latinoamericana Evo Morales, presidente della Bolivia, e Rafael Correa, presidente dell’Ecuador, entrambi molto in sintonia con la visione politica che papa Jorge Mario Bergoglio ha formulato nei due discorsi fiume da lui tenuti a Roma e a Santa Cruz de la Sierra a un’assortita accolta di “movimenti popolari” anticapitalisti e no global di tutto il mondo.
Né mancherà tra i relatori del convegno un altro prediletto di Sánchez Sorondo, l’economista neomalthusiano Jeffrey Sachs, ormai di casa in Vaticano ed etichettato come “ispiratore” dell’enciclica ecologica di papa Francesco “Laudato si’”.
Che cosa abbiano a che fare Sanders, Morales, Correa e Sachs con la “Centesimus annus” di Giovanni Paolo II, così lontana dai loro teoremi anticapitalisti e ambientalisti, è l’ennesima delle trovate di Sánchez Sorondo, in questo caso evidentemente più attento ai sentimenti di papa Bergoglio che alla quadrata visione geopolitica del suo santo predecessore.
Va dato atto che tra gli oratori del convegno figurano anche due studiosi di tutt’altro segno: il sociologo Pierpaolo Donati, numerario dell’Opus Dei, e il filosofo Rocco Buttiglione, pensatore di riferimento di papa Karol Wojtyla nonché interprete autorizzato, all’epoca, del suo pensiero. Entrambi però certamente meno di richiamo, per i media, del pirotecnico quartetto bergogliano.
Fonte: Settimo Cielo