Come ormai è noto ad ogni cattolico la mistica Suor Maria Faustina Kowalska (1905-1938) fu scelta da Gesù per far conoscere al mondo la Sua Misericordia, apparendole quotidianamente negli ultimi tre anni della sua vita e invitandola a scrivere quanto Egli le insegnava così che tutti potessero conoscere i Suoi pensieri e le Sue Volontà. La missione di Suor Faustina è consistita perciò nel far rivivere una verità di fede da sempre conosciuta, ma dimenticata, riguardante l’amore misericordioso di Dio per gli uomini, conducendoli, su espresse indicazioni di Gesù, a costituire una rinnovata forma di culto che culmina nella festa della Divina Misericordia la quale, come richiesto da Lui stesso, si celebra ogni anno nella domenica cosiddetta in Albis, cioè la prima dopo la S. Pasqua.
Ma come elargisce Gesù, veramente, la sua Misericordia? E’ una gratia gratis data? Un diritto, senza condizioni, per tutti? Un automatismo dell’infinita bontà di Dio?
Lasciamo le parole a Gesù stesso, così come le riporta Suor Faustina nel suo Diario.
«Scrivi: sono tre volte santo ed ho orrore del più piccolo peccato. Non posso amare un’anima macchiata dal peccato, ma quando si pente, la Mia generosità non ha limiti verso di lei. La Mia Misericordia l’abbraccia e la perdona. Con la Mia Misericordia inseguo i peccatori su tutte le loro strade ed il Mio Cuore gioisce quando essi ritornano da Me. Dimentico le amarezze con le quali hanno abbeverato il Mio Cuore e sono lieto per il loro ritorno. Dì ai peccatori che nessuno sfuggirà alle Mie mani. Se fuggono davanti al Mio Cuore misericordioso, cadranno nelle mani della Mia giustizia. Dì ai peccatori che li attendo sempre, sto in ascolto del battito del loro cuore per sapere quando batterà per Me. Scrivi che parlo loro con i rimorsi di coscienza, con gli insuccessi e le sofferenze, con le tempeste ed i fulmini; parlo con la voce della Chiesa, e, se rendono vane tutte le Mie grazie, comincio ad adirarMi contro di essi, abbandonandoli a se stessi e dò loro quello che desiderano» (VI Quaderno)
« Recita continuamente la coroncina che ti ho insegnato. Chiunque la reciterà, otterrà tanta Misericordia nell’ora della morte. I sacerdoti la consiglieranno ai peccatori come ultima tavola di salvezza; anche se si trattasse del peccatore più incallito se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia dalla Mia infinita Misericordia. Desidero che tutto il mondo conosca la Mia Misericordia. Desidero concedere grazie inimmaginabili alle anime, che hanno fiducia nella Mia Misericordia » (IV Quaderno, settembre 1936)
«Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione. Concedo loro l’ultima tavola di salvezza, cioè la festa della Mia Misericordia. Se non adoreranno la Mia Misericordia, periranno per sempre. Segretaria della Mia Misericordia, scrivi, parla alle anime di questa Mia grande Misericordia, poiché è vicino il giorno terribile, il giorno della Mia giustizia» (II Quaderno, 17.II.37)
« Figlia Mia, parla a tutto il mondo della Mia inconcepibile Misericordia. Desidero che la festa della Misericordia sia di riparo e rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori. In quel giorno sono aperte le viscere della Mia Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia Misericordia. L’anima che si accosta alla confessione ed alla santa Comunione, riceve il perdono totale delle colpe e delle pene. In quel giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine. Nessuna anima abbia paura di accostarsi a Me, anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto. La Mia Misericordia è talmente grande che nessuna mente, né umana né angelica, riuscirà a sviscerarla pur impegnandovisi per tutta l’eternità. Tutto quello che esiste, è uscito dalle viscere della Mia Misericordia. Ogni anima nei Miei confronti rifletterà per tutta l’eternità sul Mio amore e sulla Mia Misericordia. La festa della Misericordia è uscita dalle Mie viscere; desidero che venga celebrata solennemente la prima domenica dopo Pasqua. L’umanità non troverà pace finché non si rivolgerà alla sorgente della Mia Misericordia » (II Quaderno, 24 settembre 1936)
Da questi pochi, ma essenziali, brani riportati si deduce che il peccato è in “orrore” a Gesù; che il peccatore per avere diritto alla Misericordia di Dio deve pentirsi, confessarsi e comunicarsi, nonché invocare la dolorosa Passione di Cristo in sconto dei suoi peccati, pregando anche secondo la coroncina da Lui insegnata e, infine, confidare solo nella Divina Misericordia, come insegnato da Suor Faustina con l’invocazione Gesù, confido in te!
Paola de Lillo
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