Di cosa dobbiamo avere più paura, dopo gli attentati in Belgio? Probabilmente le immagini peggiori non sono quelle dell’aeroporto di Bruxelles devastato, del fumo, delle ambulanze, dei feriti sanguinanti. No, forse la scena più spaventosa sono le campane dell’Università di Lovanio che suonano Imagine di John Lennon. «Immagina che non esista il paradiso, / è facile se ci provi: / nessun inferno sotto di noi; / sopra di noi, solo il cielo. / Immagina tutte le persone / che vivono solo per l’oggi. / Immagina che non ci siano nazioni, / non è così difficile da fare: / nulla per cui valga la pena vivere o morire, / e più nessuna religione».
Ecco cosa l’intellighenzia culturale sa opporre alla furia dei terroristi: il delirio di un eroinomane che sognava l’avvento della vita senza senso. Basta con le nazioni, le religioni, gli ideali per cui vale la pena non solo morire, ma persino vivere.
Sembra di sentirli parlare in coro, questi occidentali sazi e disperati: «perché ci avete fatto tutto questo? volevamo morire placidamente, con una morte lenta e dolce: ci avete disturbato mentre eravamo in seduta di eutanasia».
Le reazioni popolari sono generalmente improntate all’irenismo più idiota: le scritte coi gessetti, le lucine colorate sui monumenti, le frasette peace & love.
Neppure le istituzioni sembrano mostrare troppa lucidità: avremmo bisogno di un Marco d’Aviano o di un Leone Magno, e invece dobbiamo sorbirci l’ingenuo Galantino che ripete: «più integrazione».
Ci servirebbe una Giovanna d’Arco o una Isabella di Castiglia, e invece ci ritroviamo ad avere come condottiera la piagnucolante Federica Mogherini.
Medici inetti si raccolgono al capezzale dell’Europa. Da parte nostra, dinanzi a un mondo che muore, possiamo fare solo quello che fecero i Benedettini alla caduta dell’Impero romano: salvare il salvabile per poterlo trasmettere ad auspicabili eredi (e, ovviamente, pregare).
I pacifinti, da parte loro, hanno già trovato il colpevole (le destre «xenofobe») e si sono messi il cuore in pace: ora possono tornare alla mania della laïcité, alle ossessioni ecologiste e ai presunti diritti arcobaleno.
Fino a quando non saranno costretti a cercare su Google un’altra bandiera per il loro profilo Facebook.
Fonte: Campari & De Maistre