Tutte le Caritas nazionali della regione sono attive per far fronte all’emergenza profughi che a causa dell’acuirsi del conflitto, solo negli ultimi due giorni ha coinvolto oltre 200mila persone. Circa 30.000 si sono riversati in Libano e il governo libanese ha deciso di schierare truppe al confine. L’ospitalità – riporta l’agenzia Sir – è data da famiglie, scuole o altre strutture.
Qui circa 1.800 famiglie, oltre 9.000 persone in 4 località della valle della Bekaa, sono affidate alla Caritas per le necessità essenziali, dai buoni pasto alle lenzuola, al sostegno psicologico. È stata allestita anche una clinica mobile con un pediatra, una ginecologa e un’infermiera. Oltre 150.000 si sono invece diretti in Giordania, anche se ufficialmente ne sono stati registrati poco più di 35.000. Gran parte è dunque ospitata presso amici e conoscenti. In previsione di nuovi afflussi, sta per essere approntato un campo per 100.000 persone nella località di Zaatari.
In Giordania la Caritas raggiunge oltre 5.000 famiglie (circa 25.000 persone). Centinaia di pacchi viveri sono distribuiti, vi è molta richiesta di assistenza sanitaria e di recupero scolastico per i bambini. In Turchia sono registrate a tutt’oggi circa 43.000 presenze in 8 campi, gestiti dalle autorità statali, e altri due sono in preparazione per una capacità di accoglienza di 10.000 rifugiati ciascuno. Qui la Caritas turca concentra la sua azione su sostegno sanitario, distribuzione di viveri, supporto psicologico e tutela giuridica in favore dei rifugiati urbani privi di assistenza pubblica.
Nella stessa Siria la Caritas cerca di garantire la sopravvivenza a centinaia di famiglie, a Homs, Aleppo, Damasco e in alcuni piccoli villaggi. “Gli operatori devono agire con prudenza, vi sono difficoltà di accesso e di trasporti”, racconta oggi Caritas italiana, che ha messo a disposizione un primo contributo, ma i bisogni sono enormemente cresciuti negli ultimi mesi: solo in Siria oltre mille famiglie sono già state aiutate dalla Caritas nelle varie località, “ma occorrono altri 170.000 euro per estendere l’intervento in atto”.
Anche dalle Caritas di Libano, Turchia e Giordania arrivano ulteriori richieste per aiuti d’urgenza a fasce sempre più ampie di popolazione. (R.P.)
Fonte: Radio Vaticana