Per capire la Chiesa e la sua presenza nella storia – di Riccardo Caniato

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Il Cristianesimo deve occuparsi anche delle povertà e delle periferie culturali da cui dipende la grande crisi di senso dell’umano e della civiltà occidentale. È questo l’invito che il teologo Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara, rivolge con il volume Il cammino della Chiesa. Fondamenti, storia & problemi (Edizioni Ares, pp. 320 – euro16). Un libro scritto con passione, denso di fatti e di ragionamento, in una forma che già in sé stessa chiarisce come non possa esserci dicotomia fra la Verità e la Carità, fra la Ragione, il Cuore e la Fede.

«Un’opera coraggiosa e onesta», l’ha definita il filosofo Vittorio Robiati Bendaud: «“Coraggiosa”, perché l’Autore mette a nudo sé stesso, con molta determinazione e convinzione, esponendosi a critiche, ponendo interrogativi scomodi circa alcune sintesi e narrazioni storiografiche occidentali estremamente partigiane (Crociate; esaltazione della Rivoluzione Francese e dell’Illuminismo francese a essa soggiacente – già seriamente criticata da Hannah Arendt –; Risorgimento italiano). “Onesta”, perché monsignor Negri non ha la pretesa né l’intenzione di essere uno storico neutro».

Il fatto è, dal punto di vista cristiano, che una storia della Chiesa non può prescindere dalla peculiarità propria di questa istituzione rispetto a tutte le altre. Secondo il mandato del suo Fondatore – «Andate e annunciate a tutti la Buona Notizia» – il raggio di azione della Chiesa copre la totalità del tempo e dello spazio.

La Chiesa non è realtà unicamente terrena, poiché è stata fondata da Gesù, che è Dio. La Chiesa secondo il dettato paolino è corpo di Gesù stesso e la vita della Chiesa è abitata da Dio.

Da qui il costante legame tra la Chiesa di oggi con il Vangelo e la Tradizione e la necessità per chi vi appartiene di entrare in rapporto con l’epoca contemporanea, ma alla luce del Magistero, senza concessioni alle persuasioni del modernismo: perché, anche in duemila anni e da qui alla fine del mondo, Gesù, che è Dio, non può contraddire sé stesso.

Certo, senza la fede non si può capire come ragiona, opera e ama la Chiesa. Ma solo partendo da questa certezza e da un’identità precisa il cristiano può dirsi tale e farsi interlocutore di tutti. Senza identità non c’è contenuto, e senza contenuto non c’è possibilità di dialogo.

Un rischio in cui non incorrono questo libro e il suo autore, come ha rilevato sempre Bendaud: «Negri esplicita, a differenza di molti dichiarati “neutrali” assai nutriti di ideologia, che cosa pensa e perché».

Un giudizio e un complimento di peso, se si pensa che viene dal coordinatore del Tribunale rabbinico del Centro Nord Italia, e che dà valore anche a quanto si diceva pocanzi sul rapporto identità/dialogo fra lontani o qualsivoglia diversi.

Più facili, ma non scontati consensi, in casa cattolica: «Monsignor Luigi Negri con questo nuovo volume offre al pubblico un capolavoro», ha scritto in un’incisiva Prefazione il cardinale Walter Brandmüller del Pontificio Comitato di Scienze storiche: «Mentre non pochi considerano la storia della Chiesa come una mostra di antiquariato, ovvero un gabinetto di curiosità la cui visita promette divertimento, l’arcivescovo di Ferrara ci fa capire che la storia è il retroscena dell’oggi, indispensabile per poter valutare e inquadrare ciò che stiamo vivendo».

Per il porporato, considerato la più eminente figura di storico in Vaticano, «questo è un primo elemento caratterizzante del libro: riconoscere l’importanza della storia per capire il presente.

Un secondo aspetto è l’ottica con la quale si considera la storia della Chiesa. L’autore ci rammenta il fatto che ogni ricerca scientifica necessariamente deve partire dalla natura dell’oggetto della sua ricerca.

Mentre il grande numero di quanti scrivono su questi temi considera la Chiesa come una realtà meramente socio-culturale, anzi politica, Negri fa capire la vera natura della Chiesa, nella quale l’elemento umano s’intreccia con quello divino: nella forma di una società umana è presente nella storia il Corpo mistico di Cristo; è chiaro che questa verità può essere riconosciuta soltanto mediante la fede.

Ma è anche vero che solo alla luce di questa verità i singoli momenti della storia della Chiesa possono essere interpretati in modo adeguato». Insomma, il libro di monsignor Luigi Negri rilegge il passato per ricordarci che Dio è vivo.

Fonte: La NBQ