Sta circolando su tutti i media una notizia strabiliante: una bambina affetta da cancro al cervello avrebbe avuto una remissione della patologia in seguito ad un bacio datole da Papa Francesco durante il suo viaggio negli Stati Uniti. La bimba, Gianna Masciantonio, è affetta da una neoplasia cerebrale, inoperabile, fin dalla nascita.
Ricoverata presso il Children’s Hospital di Philadelphia è stata sottoposta a cicli di chemioterapia, l’ultimo dei quali prima dell’incontro con il Pontefice.
Al successivo esame dalla TAC è stata constatata la riduzione del volume della formazione neoplastica, inducendo gli sprovveduti ad un’associazione fra i due eventi che è diventata fonte di esaltazione virale sui social network cattolici e non solo.
Facciamo quindi un po’ di chiarezza cominciando con lo spiegare cosa intenda la Chiesa Cattolica per miracolo. Sant’Agostino [De util. cred. 16] lo definisce «un fatto arduo e insolito che si verifica al di là delle forze della natura e al di là dell’aspettativa o speranza degli uomini, generando perciò meraviglia».
Altrove [XXVI contra Faustum] insegna che «Dio talvolta opera contro il consueto corso della natura». E S. Tommaso d’Aquino, nella Somma Teologica, ribadisce il giudizio di S. Agostino [Iª q. 105 a. 7 arg. 2].
La Chiesa poi ha una sua ben precisa normativa riguardo alle guarigioni da riconoscere come «miracolose», infatti esse possono essere dichiarate tali solo dopo essere state sottoposte ad una rigorosissima commissione medica che ne valuti tutti gli aspetti clinici.
Ma la conditio sine qua non affinché avvenga il suddetto riconoscimento è che la remissione della malattia sia stata rapida, completa, duratura e scientificamente inspiegabile.
Le definizioni sopra riportate possono essere applicate laddove alla bambina sono state praticate cure che avevano proprio lo scopo di ridurre le dimensioni del tumore?
Noi auguriamo a quella povera piccola di guarire del tutto, però intanto siamo nel campo dell’interpretazione fantastica, architettata non si capisce da chi e a quale scopo, un inganno che qualunque persona di buon senso, anche senza esercitare la professione medica, è in grado di smascherare.
E se da un lato sta montando il caso di un miracolo inesistente, dall’altro c’è già chi ha liquidato il fatto dichiarandolo una bufala, come il sito Bufale un tanto al chilo, che fornisce tutti i particolari della storia.
Inutile dire che ben diverso è l’episodio che riguarda il miracolo attribuibile a Papa Benedetto XVI, al cui confronto invitiamo i lettori.