Eugenio Scalfari e la telefonata con Francesco sul Sinodo

scalfari-francescoSecondo quanto ha riportato Eugenio Scalfari sul quotidiano Repubblica il Papa, in una telefonata intercorsa tra i due lo scorso 28 ottobre, avrebbe pronunciato le seguenti parole a proposito del Sinodo appena concluso: “Il diverso parere dei vescovi fa parte della modernità della Chiesa e delle diverse società nelle quali opera, ma l’intento è comune e per quanto riguarda l’ammissione dei divorziati ai sacramenti conferma che quel principio è stato accettato dal sinodo.

Questo è il risultato di fondo, le valutazioni di fatto sono affidate ai confessori ma alla fine di percorsi più veloci o più lenti tutti i divorziati che lo chiedono saranno ammessi”.

L’interesse per questo virgolettato, ovviamente, riguarda le prossime decisioni che il Papa dovrebbe assumere in una esortazione apostolica post-sinodale che recepisca e precisi i suggerimenti dei padri emersi nella Relatio finale del Sinodo.

Se queste parole riportate da Scalfari fossero veritiere, è abbastanza evidente il tipo di decisioni che il Papa sta maturando.

Le telefonate e i colloqui tra il fondatore di Repubblica e Francesco, come sappiamo, sono frequenti, tuttavia non vi è nessuna certezza che Scalfari sia preciso nel riportare le parole del pontefice.

P. Federico Lombardi, il portavoce della Sala Stampa vaticana, su richiesta del National Catholic Register ha detto che il virgolettato attribuito a Francesco da Scalfari “non è in alcun modo attendibile e non può essere considerato come il pensiero del papa.” Inoltre ha detto che non seguiranno comunicati in proposito.

Ieri, in occasione della udienza del mercoledì, Papa Francesco ha detto:

“L’Assemblea del Sinodo dei Vescovi, che si è conclusa da poco, ha riflettuto a fondo sulla vocazione e la missione della famiglia nella vita della Chiesa e della società contemporanea. E’ stato un evento di grazia. Al termine i Padri sinodali mi hanno consegnato il testo delle loro conclusioni. Ho voluto che questo testo fosse pubblicato, perché tutti fossero partecipi del lavoro che ci ha visti impegnati assieme per due anni. Non è questo il momento di esaminare tali conclusioni, sulle quali devo io stesso meditare.” (Lo. Be.)

Fonte: Sinodo 2015 – Osservatorio