Roma. Ogni cinque minuti, un cristiano nel mondo è ucciso per la sua fede. Lo rivela un rapporto della ong Christian Freedom International: sono duecento milioni i cristiani perseguitati. “L’Europa ha sangue nelle proprie mani per quello che accade ai cristiani in medio oriente”, dice al Foglio Henri Boulad, padre e teologo egiziano, già rettore del Collegio dei Gesuiti del Cairo, autore di trenta libri tradotti in tutto il mondo. “E l’abbandono dei cristiani testimonia la crisi morale e spirituale che ha portato l’occidente a vendere i suoi princìpi e valori”.
Epicentro oggi della persecuzione dei cristiani sono Iraq e Siria, dove secondo la ong Christian Freedom International lo Stato islamico sta convertendo le chiese in centri per la tortura. Ci sono più cristiani martirizzati nel XX e nel XXI secolo che nei precedenti diciannove secoli.
Il nonno di Henri Boulad sfuggì a un massacro a Damasco nel 1860, dove decine di migliaia di cristiani furono massacrati in una settimana. Nato ad Alessandria nel 1931, di origine siro-italiana, padre Boulad ha compiuto gli studi di teologia in Libano, di filosofia in Francia, di psicologia negli Stati Uniti. Superiore dei gesuiti di Alessandria e vicepresidente della Caritas Internazionale, Boulad è anche noto come “il profeta dell’ottimismo”.
“L’Europa e l’occidente che tacciono sulle persecuzioni dei cristiani sono cristianofobi”, dice ancora Boulad al Foglio. Il Dipartimento di stato americano è riluttante a rilasciare visti ai cristiani in quanto minoranza sotto attacco.
Faith McDonnel, dell’Institute on Religion & Democracy, denuncia che l’atteggiamento della diplomazia americana è motivato dal fatto che non si vuole riconoscere la persecuzione operata contro i cristiani in quanto tali.
In Inghilterra avviene lo stesso, tanto che Lord Carey, ex arcivescovo di Canterbury, ha firmato un appello al governo Cameron chiedendo di “accogliere i profughi cristiani e accordare loro priorità come richiedenti asilo”, ricordando che “i cristiani iracheni e siriani vengono massacrati, torturati e ridotti in schiavitù”.
Dalla Francia si è fatto sentire l’esperto di Siria dell’Università di Tours, Frédéric Pichon, che ha dichiarato lo scorso 11 settembre su Radio Courtoisie: “Esistono delle precise consegne da parte del governo per ignorare il problema dei cristiani d’oriente”.
“E’ il tradimento dell’Europa stessa”, ci dice Boulad. “Venti anni fa ho scritto un articolo intitolato ‘Europa, attenta a perdere la tua anima!’. Oggi, è quasi fatta. L’occidente ha perso ciò che gli ha permesso di essere il veicolo di cultura, civiltà, umanesimo, valori spirituali. Ciò che ha reso l’occidente il faro del mondo, che ha prodotto il Rinascimento e la Dichiarazione universale dei diritti umani, Michelangelo, Pascal e Beethoven, sta lentamente morendo davanti ai nostri occhi”.
Come spiegarsi la cecità europea sull’islam? “L’Europa non ha idea di cosa sia l’islam e anche la chiesa cattolica è del tutto incosciente. I musulmani moderati sono una legione, ma l’islam moderato non esiste.
E’ un pio desiderio, un’utopia sotto il wishful thinking. Si tratta di una proiezione di quello che vorremmo che fosse l’islam e avrebbe potuto essere se ogni tentativo di riforma non fosse stato sistematicamente bloccato dal Nono secolo.
Ho un rapporto di amicizia con i musulmani. Nelle nostre scuole cattoliche, abbiamo il cinquanta per cento di musulmani. Nelle nostre cliniche, la maggior parte dei pazienti è musulmana. E’ l’islam che è problematico.
La stragrande maggioranza dei musulmani rifiuta l’islam radicale, ma alla fine, sono gli estremisti che hanno l’ultima parola e il loro argomento decisivo non è il dialogo, è il coltello o la pistola.
L’islam sta distruggendo Palmira, ma vuole anche il Louvre. E’ tutta la nostra civiltà occidentale a essere in gioco con l’islamizzazione dell’Europa”.
Henri Boulad nella sua critica ci mette anche la chiesa cattolica. “Papa Francesco in un messaggio dopo una strage di cristiani ha detto che la vera interpretazione dell’islam non prevede la violenza, quando invece è il Corano che prescrive la violenza contro gli infedeli.
C’è un complotto di political correctness attualmente in occidente. Nasconde la verità, soprattutto attraverso i media che filtrano le informazioni. L’Europa rischia di diventare una civiltà islamica. La posta in gioco è enorme. L’occidente è stupido e svende la propria anima al diavolo. Ma è un boomerang.
E penso sia troppo tardi ormai. L’occidente crollerà come i grandi imperi del passato. Il verme è nel frutto. Un giorno, questo magnifico edificio della civiltà occidentale crollerà da solo”.
Giulio Meotti
articolo pubblicato su Il Foglio Quotidiano