Dall’Olanda arriva l’ultima tendenza nell’incessante processo di ridefinizione moderno della famiglia. Un processo di dissoluzione dell’istituto famigliare naturale che, procedendo per gradi, dalle famiglie allargate e ricomposte, frutto delle sempre più frequenti separazioni e divorzi, è arrivato a rivendicare la legittimazione sociale delle cosiddette “famiglie arcobaleno”, composte da persone dello stesso sesso.
La nuova frontiera della famiglia è oggi rappresenta però dalle famiglie multigenitoriali, una particolare e paradossale struttura “famigliare” nella quale il bambino viene allevato, contemporaneamente, da più genitori legali appartenenti a nuclei famigliari differenti. Ad esempio una coppia gay e una coppia lesbica possono crescere il “proprio” figlio come fossero una sola famiglia, vivendo in famiglie separate.
Questo è infatti il folle quadretto famigliare formato da Jaco e Sjoerd, una coppia gay, e Daantje e Dewi, una coppia lesbica, raccontato da “VICE Netherlands”. I quattro si conoscono da dieci anni, e hanno deciso di avere e crescere un figlio insieme.
Entrambe le coppie sono sposate, ma il rapporto tra Jaco e Sjoerd coinvolge anche una terza persona: un australiano di nome Sean che è il partner di entrambi da tre anni.
A riguardo, Sjoerd spiega come sarebbe ben felice di convolare a nozze anche con Sean se solo la legge lo permettesse: ”Jaco e io siamo sposati da otto anni. Purtroppo non possiamo sposare Sean, altrimenti lo avremmo già fatto in un batter d’occhio“.
I cinque, oltre ai quali vi è anche un anonimo padre biologico, hanno firmato dunque un vero e proprio contratto di fronte al notaio, avente come oggetto i rispettivi compiti e doveri sull’educazione e crescita del nascituro.
Come spiega Dewi: ”Cinque genitori con uguali diritti e doveri, divisi in due famiglie: queste sono le condizioni del contratto che tutti noi abbiamo firmato e sottoposto al notaio“.
Per realizzare il suo assurdo e perverso piano famigliare il quintetto è dovuto ricorrere ad alcuni stratagemmi, in quanto, nonostante i Paesi Bassi siano un paese all’avanguardia in termini di politiche familiari, la multi-genitorialità non è ancora contemplata.
Secondo l’attuale legge olandese, un bambino può infatti avere un massimo di due genitori legali, e, all’interno di un matrimonio, i genitori sono di norma la madre biologica e il marito o la moglie di lei.
Tuttavia, la legge prevede anche che alla madre biologica sia consentito nominare una terza persona come secondo genitore legale. Quest’ultima opzione è stato l’escamotage utilizzato dai cinque, cosicché, Jaco ha assunto il ruolo di genitore legale numero due in sostituzione di Dewi, altrimenti nominata per legge, in quanto moglie della partoriente Daantje.
Dewi ha sottolineato come tale decisione sia stata presa di comune accordo per suddividere equamente i “poter legali” tra entrambe le famiglie, parimenti responsabili della crescita e dell’educazione del piccolo in arrivo: “Abbiamo voluto fare in modo che ci fosse un genitore legale in entrambe le famiglie, perché divideremo anche l’educazione“.
La famiglia multi-genitoriale rappresenta solo l’ultima aberrazione del processo di distruzione della famiglia naturale. Un iter ideologico fondato sul relativismo etico e sull’illimitata libertà individuale, il cui disastroso approdo contemporaneo è logico e coerente.
Se il Sessantotto aveva proclamato la “morte della famiglia”, i teorici del gender affermano che “tutto è famiglia”, celebrando la nascita di qualsiasi tipo di unione. Un maniera abile e subdola per colpire al cuore l’istituto famigliare svuotandolo della sua unicità e peculiarità intrinseca.
Lupo Glori
Fonte: Corrispondenza Romana