Un miracolo nel Salento: Questa è la storia a lieto fine di nostra figlia Federica!

FedericaMio marito ed io ci siamo sposati nel 2001. Il primo figlio che il Signore ci ha donato è un maschietto, Simone, ed è nato nel 2004. Nel febbraio 2006, in seguito ad un ritardo, feci il test di gravidanza e il risultato fu positivo: ero incinta per la seconda volta. Noi desideravamo un altro figlio, eravamo felicissimi di questa nuova gravidanza e speravamo che ora il Signore ci donasse  una femminuccia.

 

UN FULMINE A CIEL SERENO

Però, al 5° mese di gravidanza ecco arrivare un fulmine a ciel sereno. Il 30 giugno 2006 ci recammo dal mio ginecologo per fare l’ecografia morfologica. Aspettavamo con ansia questo momento per poter sapere il sesso del bimbo.

Quindi, il dottore iniziò a fare l’ecografia e a descrivere ciò che vedeva. Anche noi, mano nella mano, vedevamo ciò che vedeva lui attraverso un altro monitor collegato all’ ecografo. Fino a quel momento tutto bene. Ora restava da controllare solo la testa, conoscere il sesso del bimbo, e poi potevamo tornare a casa.

Ma quando il dottore iniziò a controllare la testa, subito la sua espressione serena e sorridente divenne preoccupata. Capimmo subito che c’era qualcosa che non andava. Alle nostre domande il dottore rispose che “la testa del feto era più grande della norma, e che dovevo fare una ecografia di II Livello”.

Ma a noi quella risposta “sfuggente” non bastava; volevamo sapere subito, e nei dettagli, il problema di nostro figlio. Pregammo il dottore di dirci subito tutta la verità, e dopo varie insistenze lo fece. La diagnosi fu questa: nostro figlio era affetto da due gravissime malformazioni al cervello. Era affetto da Ventricolomegalia (meglio conosciuta come idrocefalo – che significa “acqua in testa”)  e da Agenesia del Corpo Calloso (che significa “non nascita – o assenza” del corpo calloso).

Chiedemmo al dottore il sesso del bimbo: era una femminuccia!

 

PER FEDERICA NON C’ERANO SPERANZE!

Il dottore ci disse che la Ventricolomegalia di nostra figlia era gravissima (il ventricolo più gonfio presentava una dilatazione di 2,2 – 2,3 cm – e per comprendere meglio la gravità del caso di nostra figlia basti pensare che gran parte dello spazio riservato agli emisferi cerebrali era invece occupato dal liquido cerebro-spinale); e a peggiorare il quadro clinico era presente anche l’ Agenesia del Corpo Calloso.

Quindi, il dottore ci consigliò l’ABORTO perché per poter intervenire chirurgicamente dovevamo aspettare che la bambina nascesse, ma sarebbe stato ormai troppo tardi, in quanto  “l’intervento neurochirurgico dopo la nascita, sarebbe servito soltanto a non far peggiorare una situazione che ormai era già irrimediabilmente compromessa. La bambina CERTAMENTE sarebbe stata cerebrolesa e CERTAMENTE avrebbe avuto serissimi problemi psicomotori (problemi riguardanti i rapporti reciproci tra funzioni motorie, sensoriali e cognitive), forse avrebbe vegetato, forse addirittura sarebbe morta poco dopo la nascita.

 

LA MIA GRANDE DISPERAZIONE

Le parole del ginecologo trafissero il mio cuore come una spada; andai via dal suo studio con le lacrime che scendevano a fiumi.

Mio marito, forte della sua grande fiducia in Gesù e in Maria, era incredibilmente sereno e mentre tornavamo a casa cercava di farmi forza dicendomi di stare tranquilla perché Dio è Padre e ci ama di un amore immenso…  che Dio non permette che tu abbia una Croce più grande di quella che puoi umanamente sopportare… che avremmo affrontata la Croce appoggiandoci alla preghiera … che la sofferenza ha un valore enorme, che produce frutti spirituali per se e per gli altri … che Gesù e la Madonna certamente ci sarebbero stati vicini … e soprattutto, che Cristo mi avrebbe dato lo Spirito e la forza per affrontare tutto…

Ma quale Signore?! Quale Madonna?! Ma quale Padre! Perché proprio a me questa sofferenza?! A differenza di mio marito, io non avevo mai fatto un serio cammino di fede; non conoscevo il valore della sofferenza; Gesù e la Madonna li credevo e sentivo lontani e pensavo: “Non è vero che mi aiuteranno perché ormai per me hanno deciso così!”, quindi, ero disperata e respingevo con rabbia tutto ciò che mio marito mi diceva a loro proposito per consolarmi.

Subito presi in considerazione la possibilità di abortire e, quindi, subito iniziarono gli scontri con mio marito che era irremovibilmente contrario.

 

LA POSIZIONE DEI MIEI FAMILIARI

Misi subito al corrente i miei famigliari riguardo alla malformazione di mia figlia, ed essi, spaventati della croce che avrei dovuto sopportare, presero con fermezza la stessa posizione dei medici: “per il bene della mia famiglia e per il bene di mia figlia bisognava assolutamente interrompere la gravidanza!”.

Anche mio suocero era d’accordo con i miei famigliari, mia suocera, invece, non si pronunciò e disse che era una decisione che spettava soltanto a noi.

 

LA CONFERMA DEI MEDICI

SPERANDO CHE IL DOTTORE AVESSE SBAGLIATO DIAGNOSI, NELL’ ARCO DELLA STESSA SETTIMANA MIO MARITO MI ACCOMPAGNÒ A FARE ALTRE ECOGRAFIE (di II livello), DA DUE ESPERTI GINECOLOGI.

Purtroppo, però, stessa diagnosi e stessi consigli: “Ventricolomegalia di grado severo” (dilatazione ventricolo peggiore 2,2 – 2,3 cm) e “Agenesia del Corpo Calloso”; “per poter intervenire chirurgicamente dovevamo aspettare che la bambina nascesse, ma sarebbe stato ormai troppo tardi, l’intervento dopo la nascita sarebbe servito soltanto a non far peggiorare una situazione che ormai era irrimediabilmente compromessa. La bambina avrebbe avuto certamente seri problemi psicomotori, forse avrebbe vegetato, forse sarebbe morta poco dopo la nascita”. Unica soluzione consigliata: L’ABORTO.

 

LA DISCUSSIONE TRA MIO MARITO ED IL DOTTORE

Quando lo specialista che mi fece la terza ecografia ci consigliò l’aborto, mio marito gli rispose che per fedeltà a Cristo e per rispetto della vita umana era contrario e che la sua decisione era quella di tenere la bambina nonostante tutto.

A questo punto tra il dottore e mio marito nacque una breve discussione. Il dottore, sentendo la risposta di mio marito, rispose indispettito: “Sei un egoista se pur di sentirti in pace con la tua coscienza sei disposto a far nascere una bambina disabile che a causa della tua scelta soffrirà per tutta la vita! Se mai tua figlia avrà un minimo di intelligenza ti odierà per averla fatta nascere così! Anch’ io sono cristiano, ma ti assicuro che anche Dio, in questi casi, ammette l’aborto!”.

Mio marito rispose: “Nulla sfugge al controllo di Dio. Dio non sbaglia mai. Se mia figlia è malformata è perché Dio ha permesso che fosse così! Ogni cosa che Dio compie o che permette che accada nella nostra vita è sempre per il nostro bene, anche quando ci troviamo davanti a situazioni difficili che non  riusciamo a comprendere. E se Dio, che ama tanto gli uomini da aver sacrificato la sua stessa vita per noi sulla croce e che ama mia figlia certamente più di me, reputa opportuno per il suo e per il nostro bene farla nascere disabile, chi sono io ad oppormi al suo disegno d’amore?!”

Io ascoltavo in lacrime la loro discussione e lo specialista, vedendo mio marito così determinato a tenere la bambina e me molto indecisa e spaventata, ignorò lui e disse a me che avevo solo pochi giorni per decidere se fare o meno l’ aborto terapeutico, dopo i quali, per legge, non sarebbe stato più possibile.

 

LE FORTI PRESSIONI DI TUTTI  E GLI SCONTRI CON MIO MARITO

Quei pochi giorni che avevo per decidere furono giorni lunghissimi e di fortissimi scontri con mio marito; tutta la mia disperazione, la mia rabbia, le mie paure, le sfogavo su di lui che era determinato a tenere la bambina.

Anche il mio cuore mi diceva di farla nascere, ma il poco tempo che avevo a disposizione per riflettere su che vita avrei fatto a causa di questa scelta, la paura della croce e le fortissime pressioni da parte dei miei famigliari affinché abortissi, spingevano la mia volontà più sul non farla nascere… erano tante le scuse che cercavo pur di mettere a tacere la voce della mia coscienza… ma quando pensavo di abortire nel mio cuore sentivo bruciare l’Inferno e piangevo disperatamente perchè erano già cinque mesi che la portavo in grembo, era mia figlia, e le volevo già un mondo di bene.

 

L’AIUTO DI MIO MARITO

Per aiutarmi a prendere con consapevolezza l’unica decisione giusta, mio marito mi propose di andare a chiedere consiglio dalle uniche persone che in questi casi possono dare dei giusti consigli: dai Ministri di Gesù. Accettai. Quindi, mi portò da 3 Sacerdoti (santi) di nostra conoscenza e da un Padre esorcista dell’Ordine dei Frati Minori Rinnovati.

Ricordo come se fosse ieri che Padre Benedetto impose le sue mani sante su di me e sul pancione e FECE UNA SPECIALE PREGHIERA DI BENEDIZIONE A ME E ALLA BAMBINA! Subito nel mio cuore scese tanta pace.

 

COSA MI HANNO INSEGNATO I MINISTRI DI DIO (… e mio marito)

– Mi spiegarono che tutto ciò che Dio compie nella nostra vita e tutto ciò che “permette che ci accada” (non intervenendo per modificare il corso spontaneo della natura) ha sempre come obiettivo il nostro bene, la nostra salvezza eterna, la nostra santificazione, anche quando ci troviamo davanti a situazioni difficili che non riusciamo a comprendere.

– Mi spiegarono che attraverso la menomazione della mia bambina, avevo il privilegio di poter amare Gesù Crocifisso in casa mia, tutti i giorni, e di essere anch’ io crocifissa con Lui. Mi spiegarono che questa nostra sofferenza avrebbe prodotto frutti spirituali meravigliosi per noi e per gli altri, se vissuta in Comunione con Dio.

– Mi spiegarono che Dio infonde l’anima nell’ uomo sin dal momento del concepimento e che, quindi, sin dal momento del concepimento l’embrione ha la stessa nostra dignità e gli stessi nostri diritti, in primis il diritto alla vita.

– Mi spiegarono che agli occhi di Dio la vita di un disabile ha lo stesso valore della nostra.

– Mi spiegarono che solo Dio è padrone della vita, solo Lui può decidere della vita o della morte di un uomo.

– Mi spiegarono che è maledetto da Dio l’uomo che uccide un essere innocente e indifeso, sano o malformato che sia … che è maledetto da Dio l’uomo che fugge dalle proprie responsabilità (infatti, nel nome della libertà si commettono milioni di aborti, e questo non solo a causa di malattie o malformazioni del feto, ma soprattutto per nascondere i propri peccati – adulteri, incesti, rapporti sessuali prima del matrimonio, rapporti sessuali occasionali – o semplicemente per squallidi motivi di carattere economico).

– Mi spiegarono che la croce non l’avrei portata da sola ma che Gesù e la Madonna sarebbero stati certamente sempre al mio fianco a darmi forza e ad aiutarmi a sostenerla .

– Mi spiegarono che l’essere umano, sin dal momento del concepimento, indipendentemente dal suo stato di salute, ha la stessa nostra dignità di figlio di Dio, e come tale, è degno di ricevere anche Grazie speciali se i genitori hanno Fiducia in Cristo e gliele chiedono con fiducia; ed è quello che poi è successo a mia figlia!

“Io pensavo a te prima ancora di formarti nel ventre materno. Prima che tu venissi alla luce, ti avevo già scelto…” (Geremia 1, 5)

 

LA DECISIONE

Grazie a queste persone sante che mio marito ha posto al mio fianco finalmente ho trovato il coraggio di prendere la decisione che il mio cuore sin dall’inizio mi indicava, finalmente ho trovato il coraggio di prendere la decisione giusta: ho deciso di far nascere mia figlia e di riporre la mia fiducia e le mie speranze in Gesù e in Maria.

Inoltre, mio marito ed io decidemmo di donare gli organi della bambina qualora fosse morta subito dopo la nascita, in questo modo avremmo aiutato altri bambini in difficoltà e reso felici le loro famiglie.

 

LE FORTISSIME PRESSIONI DEI MIEI FAMILIARI

I miei famigliari erano quasi certi che avrei abortito e quando dissi loro che la mia decisione non era quella di abortire ma di far nascere la bambina, spaventati dalla croce che avrei dovuto sostenere, arrabbiatissimi, fecero di tutto per convincermi a cambiare idea, e si scagliarono verbalmente, in varie occasioni, soprattutto contro mio marito, colpevole, secondo loro, della decisione che avevo preso; colpevole, secondo loro, di avermi fatto il “lavaggio del cervello”.

Ma la mia era stata una decisione libera e consapevole e ormai niente e nessuno poteva più convincermi ad abortire.

Mio marito mi diceva che dovevamo perdonarli ed istruirli perché essendo favorevoli all’ aborto ed avendomi fatto pressioni affinché io lo facessi, anche se pensavano di farlo per il mio bene, avevano commesso un peccato mortale gravissimo agli occhi di Dio; quindi, insieme, provammo varie volte a far loro comprendere il motivo morale e religioso di questa nostra decisione, e li invitammo anche a confessarsi, ma rifiutavano di ascoltarci col cuore rivolto a Dio perché troppo preoccupati della croce che noi avremmo dovuto sopportare.

 

LA PREGHIERA

I Ministri di Gesù mi esortarono a pregare ogni giorno perché solo il Signore e la Madonna potevano darmi la forza di affrontare il momento difficile che stavo attraversando e quelli che mi aspettavano in futuro. Anche tutti loro si impegnarono a pregare per noi e per nostra figlia.

Iniziai a pregare ogni giorno; soprattutto il Rosario; alcune volte da sola, altre assieme a mio marito. I Ministri di Gesù avevano ragione: grazie alla preghiera, il Signore e la Madonna non tardarono a farsi sentire nel mio cuore, direi che NON ASPETTAVANO ALTRO!

Infatti, quanto più pregavo, tanto più sentivo che davvero ci erano vicini… quanto più pregavo, tanto più comprendevo e percepivo il loro Amore nei nostri confronti… quanto più pregavo, tanto più aumentava la mia fiducia in Loro… quanto più pregavo, tanto più sentivo crescere dentro me una Forza ed una Pace Interiore che non potevo avere se “Qualcuno” non me l’avesse donate; ed è grazie a questa Forza e a questa Pace Interiore che tutto il resto della gravidanza l’ho vissuto in modo incredibilmente sereno.

Ora si che comprendevo qual’era la Fonte della forza e della serenità di mio marito! Certo, c’erano ancora dei momenti in cui piangevo, ma le mie non erano più lacrime di disperazione ma di chi sa che sta facendo l’unica cosa giusta… di chi sa che sta facendo un sacrificio d’amore ed è fiero di questo.

 

LA SPERANZA DI RICEVERE UN MIRACOLO

Poi, pregando, si accese in me il desiderio e la speranza di ricevere un miracolo. Ma non lo pretendevo.

Questa è la preghiera spontanea che mi partiva dal cuore: “Signore Gesù, se lo ritieni opportuno allontana da me questa croce, guarisci la mia bambina… ma se non è questo che vuoi sia fatta la tua volontà. Signore, fa’ che questa croce non sia al di sopra delle mie forze… aiutami a sostenerla… e se la bambina deve molto soffrire portala subito con Te in cielo”.

In ogni mio singolo respiro, 24 ore su 24, era racchiusa questa preghiera.

 

LA RISPOSTA DI GESU’ E MARIA ALLE MIE PREGHIERE: DUE ESPERIENZE MERAVIGLIOSE

A fine agosto feci un’altra ecografia e non c’era nessun miglioramento.

In quel periodo, però, ci furono due meravigliosi segni che non dimenticherò mai:

1) Una mia zia suora, venuta a conoscenza della grave malformazione cerebrale di mia figlia, andò a pregare con Fede davanti alla tomba di Papa San Giovanni Paolo II, nelle Grotte Vaticane; successivamente, si procurò e mi donò un fazzoletto proveniente da Medjugorje (come molti di voi già sanno, Medjugorje è un piccolo comune della Bosnia dove la Madonna, dal 21/05/1981 ad oggi, appare a 6 veggenti e lascia dei messaggi all’ umanità ogni 25 del mese). Il fazzoletto era bianco con sopra stampato il ritratto della Vergine. Questo fazzoletto era stato strofinato con Fede sul ginocchio dalla statua del Cristo Risorto collocata alle spalle del Santuario di Medjugorje, ed era intriso del liquido che trasuda da esso.

Mia zia mi consigliò di stendere il fazzoletto sul pancione e di pregare con fiducia la Madonna. Così feci. La sera, prima di dormire, lo aprivo, lo stendevo sul pancione e, commossa e fiduciosa, iniziavo a recitare il Rosario.  

Incredibilmente, quasi ogni sera, alle prime Ave Maria, la bambina mi sussultava nel grembo con vigore, (durante il giorno la bambina non si muoveva quasi mai, e, se lo faceva, lo faceva in maniera quasi impercettibile).

Mio marito mi spiegò il perché. Quando la invocavo, la Madonna subito si faceva presente assieme a Gesù, e mia figlia, che misteriosamente ne percepiva la presenza, “esultava di gioia”!

Stessa cosa successe quando la Madonna andò a visitare Elisabetta, sua cugina: “Entrata nella casa di Zaccaria, (Maria) salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo (Gesù)! A che debbo che la Madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo” (Lc 1, 40-44).

2) Una notte mi apparvero in sogno un uomo ed un bambino, mano nella mano, entrambi vestiti di bianco; si avvicinarono a me e mi rassicurarono: “Non preoccuparti, alla bambina non è successo niente!”. Non mi dissero chi erano, ma noi pensiamo fossero Gesù Bambino e San Giuseppe.

 

SINO ALLA FINE, NESSUN MIGLIORAMENTO

L’ultima ecografia la feci il 2 ottobre. Nessun miglioramento!

Padre Benedetto ci consigliò di far nascere la bambina a S. Giovanni Rotondo, nella Casa Sollievo della Sofferenza fondata da Padre Pio, perché lì c’è un eccellente reparto di neurochirurgia.

La Casa Sollievo della Sofferenza di Padre Pio ci sembrò il luogo ideale per far eseguire su nostra figlia “quell’ intervento neurochirurgico che sarebbe servito soltanto a non far peggiorare una situazione che ormai era già irrimediabilmente compromessa”; quindi, accettammo il suo consiglio, telefonammo e concordammo in anticipo la data del ricovero. La data presunta del parto era il 1° novembre 2006, ma mi ricoverai l’11 ottobre perché occorreva tempo per studiare bene il caso e pianificare l’intervento…

 

LA GRANDISSIMA SORPRESA:

“LA SCIENZA NON SI PUÒ SPIEGARE QUELLO CHE È SUCCESSO!”

Lo stesso 11 ottobre 2006 mi fu fatta un’ ecografia ed ecco subito la grandissima sorpresa. Il ginecologo mi disse che la dilatazione ventricolare non era più di dimensioni tali da preoccuparlo; ciò che lo preoccupava, invece, era l’ACC, e ci spiegò quali conseguenze poteva portare questa malformazione. Ma noi già le conoscevamo.

Ciò che ci stupiva era il fatto che dal 30 giugno al 2 ottobre la situazione di nostra figlia era sempre la stessa e l’11 ottobre non lo era più. Eravamo confusi. Il Signore e la Madonna erano intervenuti su nostra figlia? Noi pensavamo di si, ma avevamo paura di restare delusi e non chiedemmo ai medici ulteriori spiegazioni. Per esserne certi non ci restava che aspettare la nascita della bambina.

La bambina “decise” di non farci aspettare troppo e di nascere prima. Mi fu fatto il taglio cesareo il 13 ottobre, dopo appena due gironi dal ricovero (da notare che il 13 ottobre è un giorno Mariano, è il giorno dell’ultima apparizione della Madonna a Fatima, giorno in cui avvenne il famoso Prodigio Solare davanti ad alcune decine di migliaia di testimoni. Sono certa che la nascita di mia figlia in questa data non sia stata una semplice coincidenza ma volontà della Madonna) e subito Federica fu portata nel reparto di Patologia Neonatale per essere sottoposta a tutti gli accertamenti del caso.

Il dottore aveva ragione: la dilatazione dei ventricoli era molto diminuita (ora, improvvisamente, era nel limite massimo della norma), su nostra figlia non c’erano ne segni ne sintomi di ipertensione endocranica e non occorreva più operarla perché: STAVA BENISSIMO!

Mio marito chiese più volte spiegazioni al primario del reparto di Patologia Neonatale, ed esso, dopo aver preso tempo, e visionato assieme al neurochirurgo tutte le ecografie precedenti la nascita della bambina, affermò:

 

“LA SCIENZA NON SI PUO’ SPIEGARE QUELLO CHE E’ SUCCESSO!”

Grazie a mia figlia, ho compreso quanto è grande l’Amore di Gesù per gli uomini e ho ritrovato la Fede. Sbagliamo clamorosamente quando pensiamo che Dio è disinteressato e lontano … o quando pensiamo che Dio non ci ama!

Grazie a questa esperienza ho compreso che in realtà Gesù ci sta’ sempre vicino; ho compreso che per Gesù ognuno di noi è unico, importante, preziosissimo; ho compreso che i suoi occhi e le sue orecchie sono costantemente puntate su di noi, in ogni istante della nostra vita, e che è sempre pronto a sostenerci ed aiutarci, a patto che ci fidiamo di Lui. 

Stessa cosa vale per la sua e nostra dolcissima Mamma, la Madonna. I miei sentimenti per lei sono stati sempre tiepidi, raramente l’ho pregata, ma quando nella disperazione l’ho invocata e pregata con fiducia è venuta subito ed ha portato con se Gesù nel mio cuore, che mi ha consolata e mi ha dato tanta forza e coraggio.

Grazie a questa esperienza non posso immaginare la mia vita senza di Loro, e posso affermare a gran voce:

“Non escludete Gesù dalla vostra vita! Amatelo con tutto il vostro cuore!”

Respingere Gesù significa auto-condannarsi a vivere nel buio, a vivere senza un senso, a vivere senza sapienza, a vivere senza speranza, a vivere senza pace nel cuore, a vivere nella tristezza, a vivere nella perenne insoddisfazione…

Respingere Gesù significa auto-condannarsi a vivere cercando negli uomini, nei beni materiali e nei piaceri dei sensi, una pace ed una felicità che invece solo Lui può dare.

Uniti a Gesù siamo ricchissimi, lontano da Lui siamo dei grandissimi miserabili, perché LUI E’ TUTTO!

Gesù è il figlio di Dio e Dio egli stesso!

Gesù è l’uomo più saggio, più buono, più affascinante, più indispensabile, più amabile, più sensibile, più dolce, più bello, più sollecito nell’ aiutarci, più misericordioso e più giusto, esistito sulla terra.

Gesù è lo scopo per cui furono creati ed esistono i cieli e la terra, i vegetali e gli animali, gli uomini e i popoli.

Gesù è la resurrezione è la vita!

Respingere Gesù significa vivere da disperati, come dei condannati a morte; Gesù, e nessun altro, è l’unica grande Speranza dell’uomo e dell’umanità: incontrarlo ed aprirgli le porte del cuore significa trovare il Senso della vita, la spiegazione di tutto, la vera Sapienza, la Pace, la Speranza e la vera Gioia.

Gesù lo può respingere soltanto chi rifiuta deliberatamente di conoscerlo! Chiunque decide di essere onesto e di amare la verità, la bontà, la bellezza, la giustizia, la fraternità, la libertà, gli uomini, non può non cercarlo e non amarlo: Gesù è l’Amore! Gesù è quell’ Amore infinito e perfetto, stracolmo di dolcezza e di premurose attenzioni che ognuno di noi desidera e di cui ognuno di noi ha necessariamente bisogno.

Gesù continua a fare tantissimi miracoli, ancora oggi, e li fa’ non solo perché ci ama, ma anche perché desidera richiamare tutti gli uomini alle Verità del Vangelo, alla preghiera giornaliera, alla Conversione del cuore, a seguire gli insegnamenti dei Santi… e, sopratutto, per invitarci ad ascoltare cosa ci chiede la Sua Chiesa, la Chiesa Cattolica, il Papa, e sua MADRE, che in ogni posto del mondo in cui appare dice, IN LACRIME, sempre sempre sempre le stesse cose: “CARI FIGLI, DIO VI AMA INFINITAMENTE! E’ MORTO PER OGNUNO DI VOI SULLA CROCE! RICAMBIATE QUESTO SUO IMMENSO AMORE…. AMATELO… PREGATE OGNI GIORNO CON IL CUORE, CONFESSATEVI, FATE LA SANTA COMUNIONE! CHI RIFIUTA DI CONFESSARSI E DI FARE LA SANTA COMUNIONE, RIFIUTA DI SALVARSI!” Molti, sbagliando clamorosamente, si illudono di potersi salvare senza pregare, senza andare a Messa ogni domenica, e senza pentimento per i propri peccati, quindi senza confessarsi dal Sacerdote e senza fare la Comunione… altri, ancora peggio, si illudono che con la morte finisce tutto… o che Dio non esiste… e sono sempre gli stessi che negano i miracoli!

Infatti, è di moda oggi negare il miracolo: lo si fa per negare Dio o per emargi­narlo dalla propria vita. Eppure mai come oggi i miracoli sono stati all’ or­dine del giorno. Quando l’uomo non fa attenzione ai segni e rifiuta di esaminare se sono veri, se sono la voce di Dio, agisce male, come il servo che non vuole ascoltare la voce del padrone e non accorre quando viene chiamato…ed il motivo per cui gli uomini rifiutano di ascoltare la voce del Signore, è perché NON VOGLIONO ABBANDONARE I LORO PECCATI e non vogliono assumersi nessuna responsabilità; ma è precisamente rifiutandosi di ascoltare che si creano grosse responsabilità!  

Dopo la morte corporale, la vita continua… ed esistono realmente il Paradiso, il Purgatorio e l’Inferno… si, l’Inferno, ormai da molti ignorato, ma che invece è una realtà che esiste ed è terribile, e chi ci và vi rimane davvero per tutta l’eternità… ne parla il Vangelo tantissime volte, e lo ha detto la Madonna a Fatima, che tra l’altro lo mostrò ai pastorelli che ne rimasero terribilmente sconvolti, dicendo loro “che molti ci vanno”… ed era il 1917, figuriamoci ora, considerando il decadimento morale dei nostri giorni… Dio non è solo infinita Misericordia, ma è anche infinita Giustizia… non dimentichiamolo mai… in Lui, Misericordia e Giustizia sono la stessa cosaciò significa che Dio non è un bonaccione disposto a perdonare anche chi non si penteDio perdona soltanto chi si pente sinceramente dei propri peccati e del male che ha procurato al prossimoe chi rifiuta di pentirsi e di ricorrere alla sua infinità Misericordia, sarà sottoposto inevitabilmente alla sua Giustizia… 

Se sei tra quelli che credono che l’Inferno non esiste, o tra quelli che credono che satana non esiste, data la posta in gioco, che è la salvezza eterna della tua anima, ti supplico di approfondire anche questo aspetto, magari chiedendo informazioni direttamente ad un Sacerdote esorcista… io, prima della nascita di mia figlia l’ho fatto, ed ho avuto anche l’opportunità di partecipare personalmente ad un esorcismo... quindi, non scrivo di cose che ho semplicemente letto, ma che ho “visto”…

DOPO IL MIRACOLO, SIAMO TUTTI ANDATI A MEDJUGORJE PER RINGRAZIARE GESÙ E MARIA

A fine maggio 2007 per ringraziare Gesù e la Madonna, mio marito ed io, assieme a Simone e Federica, ci siamo recati in pellegrinaggio a Medjugorje. Andare a Medjugorje è stata un esperienza di Fede meravigliosa.

 

LA MIA TESTIMONIANZA

Ho deciso di rendere questa mia testimonianza per sostenere tutte quelle donne e tutte quelle famiglie che, trovandosi nella mia stessa condizione (o semplicemente davanti ad una gravidanza non desiderata), non hanno nessuno che le possa consigliare a fare la scelta giusta, cioè: a non abortire in nessun caso e per nessun motivo perché solo Dio è padrone della vita ed il nostro DOVERE, quando ci viene affidata, è di custodirla gelosamente, indipendentemente dallo stato di salute del feto, indipendentemente dalla situazione economica, indipendentemente da tutto! NON ABORTITE IN NESSUN  CASO E PER NESSUN MOTIVO! CERCATE DI CONVINCERE QUANTE PIU’ PERSONE  E’ POSSIBILE A NON ABORTIRE!

E se qualche lettrice ha già praticato l’interruzione volontaria della gravidanza, l’aborto, le dedichiamo con affetto queste parole di Papa Giovanni Paolo II:

 

“A te, donna che hai abortito”

«Un pensiero speciale vorrei riservare a voi, donne che avete fatto ricorso all’aborto. La Chiesa sa quanti condizionamenti possono aver influito sulla vostra decisione, e non dubita che in molti casi s’è trattato d’una decisione sofferta, forse drammatica. Probabilmente la ferita nel vostro animo non s’è ancor rimarginata. In realtà, quanto è avvenuto è stato e rimane profondamente ingiusto. Non lasciatevi prendere, però, dallo scoraggiamento e non abbandonate la speranza. Sappiate comprendere, piuttosto, ciò che si è verificato e interpretatelo nella sua verità.

Se ancora non l’avete fatto, apritevi con umiltà e fiducia al pentimento: il Padre di ogni misericordia vi aspetta per offrirvi il suo perdono e la sua pace nel sacramento della Riconciliazione. Vi accorgerete che nulla è perduto e potrete chiedere perdono anche al vostro bambino, che ora vive nel Signore. Aiutate dal consiglio e dalla vicinanza di persone amiche e competenti, potrete essere con la vostra sofferta testimonianza tra i più eloquenti difensori del diritto di tutti alla vita. Attraverso il vostro impegno per la vita, coronato eventualmente dalla nascita di nuove creature ed esercitato con l’accoglienza e l’attenzione verso chi è più bisognoso di vicinanza, sarete artefici di un nuovo modo di guardare alla vita dell’uomo». (Giovanni Paolo II – Evangelium Vitae, n. 99)

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Testo tratto dal sito Araldi della Regina