1.430 bambini abusati, contati uno ad uno. Più di 6.000 file tra video e foto. Sono questi i numeri dell’ennesimo archivio pedo-pornografico scoperto e denunciato alla Polizia postale di Catania dall’associazione Meter, fondata e presieduta da don Fortunato Di Noto. Sono immagini agghiaccianti quelle scoperte dagli esperti della Onlus che don Fortunato Di Noto, prete impegnato da 25 anni nella lotta agli abusi sessuali sui minori, ne è il fondatore: torture sessuali, bambini piccolissimi legati, imbavagliati, ammanettati, violentati.
Tutto lascia supporre l’esistenza di veri e propri set fotografici professionali nell’ambito dei quali vengono filmate le violenze. Insomma c’è chi mette a disposizione attrezzature e macchinari professionali per filmare gli atti sessuali e metterli in rete a beneficio dei pedofili che viaggiano in Rete. Ma anche le produzioni “artigianali” (fatte in casa) e ben archiviate le immagini in archivi telematici.
Un business vertiginoso e proficuo per i criminali che riducono in schiavitù i bambini, fino a 12 anni. Don Fortunato ed i suoi più stretti collaboratori hanno anche rinvenuto foto rubate anche in spiaggia con bambini nudi. Per questa ragione invitano i genitori a vigilare.
I pedofili vanno a caccia di immagini del genere che, nella vita quotidiana, non scatenano alcun sentimento particolare, ma nella loro mente deviata assumono quasi un effetto eccitante.
Di qui l’ennesimo appello lanciato da don Di Noto: “bisogna intensificare gli sforzi per colpire i pedofili che si annidano in Rete e nella vita reale” e aggiunge: “….vedi quando denunci centinaia di migliaia di bambini, dai neonati fino ai 12 anni (pedofilia) e poi centinaia di migliaia di minorenni…dimmi, dimmi con il cuore….non si dovrebbe sollevare il mondo?
Quando senti i lamenti dei neonati mentre li stuprano…. chi compie questi abomini che condanna dovrebbe ricevere? Ecco che ritengo sia un crimine contro l’umanità”
Fonte: Aleteia