Medjugorje luogo di preghiera ma nessun riconoscimento delle apparizioni della Madonna ai sei veggenti. Nel giorno del 34esimo anniversario delle apparizioni della Vergine, Regina della Pace, a sei bambini in una piccolissima e povera località in Bosnia, avvenute il 24 giugno 1981, si è riunita l’assemblea plenaria della Congregazione per la Dottrina della Fede che ha stabilito alcune linee guida sul dossier Medjugorje.
La relazione finale, composta dalla documentazione raccolta fino a oggi, è ora sulla scrivania del Papa che dovrà decidere se accogliere il testo e quando pubblicare il decreto.
A quanto risulta al Giornale , le indicazioni riguarderebbero il riconoscimento di Medjugorje come luogo di fede, preghiera e di devozione, ma non una sua trasformazione in Santuario; l’invito ai pellegrini a visitare il luogo senza avere contatti con i veggenti e dunque il divieto di partecipare al momento delle apparizioni che tre veggenti su sei riceverebbero ogni giorno.
Questo – spiegano dai Sacri Palazzi – per evitare che ci siano fanatismi o esaltazioni delle figure dei veggenti. I fedeli infatti sono invitati a recarsi in pellegrinaggio a Medjugorje per pregare, non per incontrare i veggenti. E soprattutto, la relazione finale stilata dal Vaticano suggerisce di non considerare le apparizioni come «rivelazioni soprannaturali».
Su quest’ultimo punto la Santa Sede rispetterebbe quanto stabilito dal codice di diritto canonico, secondo cui il riconoscimento delle apparizioni non può avvenire fin quando queste non siano terminate.
«Attendo con serenità e tranquillità quella che sarà la posizione del Papa – riferisce al Giornale una delle veggenti, Vicka Ivankovic, tramite don Michele Barone, uno dei sacerdoti più presenti a Medjugorje e molto vicino alla veggente – sono in piena obbedienza alla Chiesa e la Madonna mi ha detto di non preoccuparmi».
Proprio oggi sarà diffuso il messaggio annuale che la Vergine rilascia il 25 giugno di ogni anno, in ricordo del giorno di trentaquattro anni fa in cui – secondo i veggenti – la Madonna si rivolse a loro per la prima volta.
Intanto milioni di fedeli sono in attesa del giudizio del Papa che non potrà non tener conto della testimonianza di centinaia e centinaia di migliaia di pellegrini che ogni anno si recano a Medjugorje e tornano ricolmi di fede. Sui social network i gruppi legati alle apparizioni mariane attendono con trepidazione l’annuncio del Papa. «Se dirà di no a Medjugorje ci sarà una rivolta della fede popolare», scrivono in molti.
Rientrando dal suo viaggio a Sarajevo, il 6 giugno scorso, Bergoglio aveva accennato al caso Medjugorje, ricordando l’ottimo lavoro realizzato dalla Commissione istituita da Benedetto XVI e presieduta dal cardinale Camillo Ruini e annunciando che una decisione sarebbe stata resa nota presto.
Dopo pochi giorni, in un’omelia a Santa Marta, Papa Francesco era tornato a parlare delle apparizioni, seppure senza riferirsi direttamente al caso di Medjugorje: «Ma dove sono i veggenti che ci dicono oggi la lettera che la Madonna ci manderà alle 4 del pomeriggio?».
E che la Chiesa si stesse orientando verso il divieto a raduni pubblici dei veggenti si era capito già quando la diocesi di Modena aveva annullato l’incontro del 20 giugno a Sestola con Vicka. Ora siamo all’ultimo atto: la parola del Papa scioglierà ogni riserva. E il giornalista-scrittore Vittorio Messori avverte: «Se Papa Francesco dirà no a Medjugorje, si rischia uno scisma».
Fonte: Il Timone