Il matrimonio gay è un “diritto sacrosanto”. E il Pd “fa schifo”, perché lo nega “per un pugno di voti”. Beppe Grillo si inserisce nella polemica per il mancato voto nell’assemblea nazionale del Pd di un documento in favore delle nozze tra persone dello stesso sesso. E si spinge oltre. Con un attacco diretto alla presidente del Pd, Rosy Bindi. Lei, scrive caustico il comico, “problemi di convivenza con il vero amore non ne ha probabilmente mai avuti. Vade retro Satana. Niente sesso, siamo pidimenoellini” (democrat, ndr).
Il documento approvato sabato dal Pd, ha spiegato Rosy Bindi, sebbene non riconosca le nozze gay “afferma nel rispetto della Costituzione la necessità di una regolamentazione giuridica sulle unioni civili anche omosessuali”, che i gruppi parlamentari ora dovranno “tradurre in norme”. Ma non è abbastanza, secondo Grillo, che si dice “favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso”. E attacca Bersani, Rutelli, la Binetti e pure la Bindi (sul piano personale). Il fondatore del M5S sfodera la sua più pungente invettiva contro i “farisei”, i “sepolcri imbiancati” democrat, invita i gay del ‘pdmenoelle’ a fare outing e definisce il mancato riconoscimento delle coppie di fatto “una vergogna che va attribuita in ugual misura al pdmenoelle, al pdl e a Santa Madre Chiesa”.
E non solo Grillo. Con altri toni, anche Nichi Vendola e Antonio Di Pietro tengono acceso il dibattito nel centrosinistra sul tema delle nozze gay e pungolano il Pd. “Crolla il muro dell’ipocrisia – esulta il leader di Sel – La politica deve fare i conti con una richiesta sacrosanta. Basta frammenti di diritti, vogliamo diritti interi, eguali per tutti”. “Ci auguriamo che quei deputati che hanno denunciato la chiusura del Pd sottoscrivano la nostra proposta di legge sul pieno riconoscimento dei matrimoni gay”, afferma Antonio Di Pietro. Ma riceve una risposta piccata proprio da chi dall’interno del Pd si sta battendo per il riconoscimento delle nozze omosessuali, la deputata Anna Paola Concia: “Caro Di Pietro, pregherei te come Grillo di non strumentalizzare il seppur faticoso ma sacrosanto dibattito all’interno del Pd, che rimane comunque l’unico partito che ne parla al suo interno e non fa annunci roboanti sulla scia delle polemiche”.
BERSANI: PAROLE DI GRILLO INDECENTI
“Le parole di Grillo nei confronti di Rosy Bindi sono indecenti: sono il segno di un maschilismo e di una volgarità di cui pensavamo avesse dato miglior prova Berlusconi, ma evidentemente al peggio non c’è limite”. Lo dice il segretario del Pd Pier Luigi Bersani
Fonte: Avvenire