Il Papa in questa settimana si dedica principalmente alla ultima revisione della enciclica ecologica. Così, ha confermato il vicedirettore della sala stampa vaticana padre Ciro Benedettini, in questi giorni le udienze e gli impegni pubblici sono ridotti al minimo.
In volo dallo Sri Lanka alle Filippine, lo scorso 15 gennaio, papa Bergoglio aveva preannunciato la propria volontà di dedicare una intera settimana di marzo alla revisione del testo finale dell’enciclica, la cui pubblicazione, aveva detto, dovrebbe avvenire entro l’estate.
Ai giornalisti che lo interpellavano sul documento, papa Francesco aveva raccontato nel dettaglio lo stato dell’arte: «Ho avuto la prima bozza dal card. Turkson – aveva detto – con l’aiuto di alcuni ho fatto preparare questo, e ho lavorato, poi con l’aiuto di alcuni teologi» abbiamo fatto un terzo passaggio, «l’ho inviato alla Congregazione per la dottrina della fede e alla seconda sezione della Segreteria di Stato e al teologo della casa pontificia, perché studiassero bene che non dicessi troppe stupidaggini».
«Tre settimane fa – aveva precisato nel volo del 15 gennaio – ho ricevuto le risposte, alcune grosse così, ma tutte costruttive; prenderò una settimana di marzo tutta, per seguirla e alla fine di marzo credo che sarà finita e andrà alle traduzioni; se il lavoro di traduzione andrà bene, questo è compito di mons. Becciu, penso che a giugno potrà uscire.
È importante un po’ di tempo tra uscita e incontro di Parigi – aveva aggiunto riferendosi alle due conferenze dell’Onu sul cambiamento climatico, una già tenutasi a Lima a dicembre 2014 e l’altra in agenda per il dicembre prossimo a Parigi – perché in Perù non si è concluso un granché, mi ha deluso la mancanza di coraggio».
Anche in questo campo, aveva detto il Pontefice, «è importante il dialogo interreligioso», e aveva raccontato alcuni dettagli su dialoghi con teologi su questi temi e con il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I, da anni sensibile ai temi ambientali.
Nel periodo trascorso da queste dichiarazioni, papa Bergoglio ha continuato a tenere desta l’attenzione sua personale e delle istituzioni e uffici vaticani, sui temi ambientali. Da ultimo, lo scorso 2 marzo, ha voluto la presentazione in Vaticano della REPAM, rete ecclesiale panamazzonica, perché la iniziativa avesse maggiore visibilità e sostegno internazionale.
La REPAM è nata, ispirata proprio dalle parole di papa Francesco a Rio, durante la GMG del 2013, per unire le forze in difesa dell’Amazzonia, e per aiutare altre analoghe iniziative, nel mondo, a difesa di situazioni analoghe. Ieri inoltre, nell’Angelus domenicale coinciso con la Giornata mondiale dell’acqua, papa Francesco ha ricordato che «l’acqua è l’elemento più essenziale per la vita, e dalla nostra capacità di custodirlo e di condividerlo dipende il futuro dell’umanità».
Fonte: Vatican Insider