Gaenswein: «Ratzinger sta bene e ha un’ottima memoria»

Benedetto con GaensweinIn un’intervista al settimanale Oggi, monsignor Georg Gaenswein parlando di Benedetto XVI, di cui è segretario dal 2003, ricorda di aver pianto quando il Papa emerito ha lasciato il Palazzo apostolico per Castel Gandolfo, dopo la rinuncia al pontificato. «Mi sono commosso. Non sono di pietra. Dopo otto anni passati lì come segretario, stavo vivendo un momento storico.

Invece, Papa Benedetto era sereno. Quella sera del 28 febbraio, tutte le emozioni trattenute fino ad allora sono diventate lacrime», dice.

E racconta la giornata di Benedetto XVI («Sta bene, per la sua età»), che ogni pomeriggio fa la sua passeggiata nei Giardini vaticani. «Lo accompagno di solito io. Recitiamo insieme il Rosario. Camminiamo una mezz’oretta. Papa Benedetto, che ha sempre avuto un passo svelto, adesso, su consiglio del medico, usa il girello durante la passeggiata e in casa il bastone.

Le giornate cominciano sempre con la messa, e io concelebro con lui tutte le mattine. Durante il giorno prega, legge, studia, risponde alle tante lettere e, non raramente, la sera suona il pianoforte».

E aggiunge: «Non si dedica più a scritti teologici o scientifici. Dice che, con i tre volumi su Gesù di Nazaret, ha concluso la sua opera teologica. Dice di non avere più le forze per scrivere. Nella santa messa della domenica tiene sempre un’omelia, senza appunti scritti. Ha un’ottima memoria».

Gaenswein riflette anche sul suo ruolo, senza precedenti, di collaboratore di due papi. «Ho cominciato questo percorso con grande fede, energia, ma anche un po’ di tremore. Ora, dopo due anni, è più facile.

All’inizio ero più insicuro. Anche perché, in un primo momento, qualcuno non aveva ben accolto la presenza del Papa emerito in Vaticano. Poi l’atteggiamento accogliente di Papa Francesco verso Benedetto XVI è stato, ed è, esemplare. Tra i due c’è davvero un rapporto molto cordiale e rispettoso», dice.

 

Ricordando lo scandalo Vatileaks e la rinuncia al pontificato di Ratzinger, l’arcivescovo Georg Gaenswein, spiega così il suo stato d’animo: «Umanamente è stato un periodo difficile, ho vissuto una delusione, mi sono sentito tradito.

Ma la fiducia di Papa Benedetto nei miei confronti non è mai mancata. Io mi sono sentito, in un certo senso, responsabile per non aver vigilato in modo adeguato, per aver dato fiducia a chi non la meritava. Certo, anche tra gli apostoli c’è stato chi ha tradito. Ma quando ho capito che a farlo era stata una persona così vicina al Papa, sono rimasto molto scosso… Quando ci ripenso, sento fitte nel cuore».

Fonte: Vatican Insider